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UN RAGAZZO DELL'ALBERGHIERO TRA SOGNI INFRANTI E PRECARIETÀ

Frequento l'istituto tecnico alberghiero con l'entusiasmo di chi sogna un futuro da chef. Passo le giornate tra lezioni di cucina, pasticceria e sala, immaginando di creare piatti che stupiranno i palati più esigenti. Ma la realtà mi schiaccia alla sera il mio entusiasmo.

Leggo che in Italia non si riescono a trovare 4.000 bagnini per l'estate. Non solo per la carenza di lavoro, ma per le condizioni che vengono offerte: stipendi da fame, alloggi introvabili e costi esorbitanti. 

Come può sopravvivere un ragazzo se deve pagare 500 solo per una stanza?

E non è solo un problema stagionale. 
A Bologna, 5.000 appartamenti non sono più disponibili per residenti perché trasformati in Airbnb. 
Studenti, docenti, medici, lavoratori: tutti appresso ad un mercato immobiliare impazzito, dove trovare un tetto, ma pure senza tetto, basterebbe un letto, diventa un'impresa impossibile.
Poi dicono che siamo incazzati. 
La frustrazione cresce, ettecredo! 

Vedo un futuro costellato altro che da stelle in cucina, ma da contratti precari, salari da fame (il colmo per chi vuole fare mangiare gli altri) e la perenne ricerca di un posto dove dormire. 

Con i miei amici abbiamo pensato, per scherzo ma mica tanto: prendiamo un letto in 4. 
Due dormono sopra, uno in testa l’altro ai piedi, e due col materassino sotto, uno proprio sotto il letto e l’altro tipo scendiletto. 
Epperò poi se uno deve scendere per pisciare capace che lo acciacca!

La politica in Italia mi fa schifo, li sento parlare e aumenta la mia sfiducia.
Prendiamo l'esempio di Venezia. 
Medici reclutati con difficoltà a causa dell'impossibilità di trovare un alloggio. 

E noi, ragazzi con sogni e speranze, dove dovremmo andare? 
Te lo dico io: all’estero! 
E’ brutto da dirsi ma ha fatto bene mio fratello che vive a Berlino e il suo amico Marco a Londra.

Vorrei un futuro in cui il lavoro dignitoso sia un diritto, non un miracolo. 
Dovremmo essere protagonisti del nostro futuro (così ci fanno credere in tv), e invece siamo vittime di un sistema che ci vuole precari a vita e con il futuro mutilato a rate.
Epperò ci tengo a dirlo chiaro: Io non faccio la vittima, io e gli amici miei non arrendiamo. 
Continueremo a lottare per un futuro migliore, per noi e per le generazioni che verranno. Ma all’estero. 
Torneremo in Italia, ma solo in vacanza.


(A. Battantier, Mip Lab, Memorie di un adolescente, Psycho Killer, Valerio Ciccio, 16 anni)

#MIPLab 
#memoriediunadolescente 
#italiennéandertalien 


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