“Perché ti ha tradito!? Forse perché non amava la vita che aveva, ed io la rappresentavo”. (Thomas Bergen, Just the way she was, 2008)
Il tradimento è una forma di dissenso verso qualcuno o qualcosa che non rappresenta più i bisogni profondi.
Mentre crediamo di costruire un’eternità a due, l’altro ci vede già come un personaggio di una storia passata. Il tradimento è la storia di chi cerca un nuovo capitolo.
O forse è più semplice: il corpo vuole ciò che vuole, e la fedeltà è solo un’illusione che ci raccontiamo per non affrontare il caos del desiderio.
Razionalmente, l’infedeltà è un sintomo di un’insoddisfazione che potrebbe essere risolta con l’onestà. Ma, come sostiene M. Thompson Nati, “L'amore? Che vuoi che ti dica? Mica è tutto razionalità.”
Nel dolore del tradimento, c’è una verità che brucia più pura dell’amore stesso: la scoperta che l’altro è un essere libero, non una nostra proiezione.
Nessuno tradisce senza motivo, ma i motivi sono come foglie al vento: a volte basta un soffio di noia, altre volte una tempesta di disperazione.
Ogni coppia è un microcosmo in guerra, dove il tradimento è a volte l’unico atto di ribellione possibile.
Tutto nasce da un senso di insoddisfazione, di frustrazione. Chi tradisce cerca di compensare una mancanza, chi è tradito deve affrontare la paura di non essere abbastanza.
Forse il tradimento è un segnale che la relazione ha bisogno di morire per rinascere, che l’amore è una trasformazione continua.
L’amore è libertà d’essere, insieme e separati, senza paura. Se legate l’altro con il dovere, non amate la persona, amate la vostra idea di lei.
La crisi non è la fine, ma l’inizio di un’intimità più profonda: quella che nasce quando due esseri si scelgono ogni giorno, senza illusioni, senza fuga. Senza bisogno di possedersi. Anche se, possedersi, è bellissimo, nella reciprocità, nella progettualità di un amore insieme.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, Sintesi Laboratorio Rm 5, 7/25)
#memoriediunamore
#MIPLab
Il tradimento è una forma di dissenso verso qualcuno o qualcosa che non rappresenta più i bisogni profondi.
Mentre crediamo di costruire un’eternità a due, l’altro ci vede già come un personaggio di una storia passata. Il tradimento è la storia di chi cerca un nuovo capitolo.
O forse è più semplice: il corpo vuole ciò che vuole, e la fedeltà è solo un’illusione che ci raccontiamo per non affrontare il caos del desiderio.
Razionalmente, l’infedeltà è un sintomo di un’insoddisfazione che potrebbe essere risolta con l’onestà. Ma, come sostiene M. Thompson Nati, “L'amore? Che vuoi che ti dica? Mica è tutto razionalità.”
Nel dolore del tradimento, c’è una verità che brucia più pura dell’amore stesso: la scoperta che l’altro è un essere libero, non una nostra proiezione.
Nessuno tradisce senza motivo, ma i motivi sono come foglie al vento: a volte basta un soffio di noia, altre volte una tempesta di disperazione.
Ogni coppia è un microcosmo in guerra, dove il tradimento è a volte l’unico atto di ribellione possibile.
Tutto nasce da un senso di insoddisfazione, di frustrazione. Chi tradisce cerca di compensare una mancanza, chi è tradito deve affrontare la paura di non essere abbastanza.
Forse il tradimento è un segnale che la relazione ha bisogno di morire per rinascere, che l’amore è una trasformazione continua.
L’amore è libertà d’essere, insieme e separati, senza paura. Se legate l’altro con il dovere, non amate la persona, amate la vostra idea di lei.
La crisi non è la fine, ma l’inizio di un’intimità più profonda: quella che nasce quando due esseri si scelgono ogni giorno, senza illusioni, senza fuga. Senza bisogno di possedersi. Anche se, possedersi, è bellissimo, nella reciprocità, nella progettualità di un amore insieme.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, Sintesi Laboratorio Rm 5, 7/25)
#memoriediunamore
#MIPLab