Passa ai contenuti principali

LA PAURA COS'È? (LE PIANTE GRASSE)

È così vergognoso lasciarsi andare, smettere di lottare e di impegnarsi nell'arte della vita?
Nel silenzio e nell'ombra vorrei ritrovare le parole ma non mi esce niente.
Alle volte penso di essere diventata una specialista nelle vie di fughe, ultimamente mi sono messa a studiare i corpi celesti, un'occasione per evadere dai corpi viventi.
L'immaginazione mi ha aiutata in questi anni eppure, oggi non ho più energia, ho sfiancato la mia fantasia.
L'astinenza dal bere si manifesta anche così, tanto prima era un'illusione, bevevo per non essere depressa, adesso sono depressa ma mi sento almeno me stessa.
Prima esisteva Miffy la cazzara; ora provo ad andare oltre quel muro di dolore.
Miffy si era nascosta, protetta dalla bottiglia.
Andare oltre, ne avrò la forza?
Lo psichiatra e lo psicologo insistono sulla necessità di una reazione; io intanto trovo pace soltanto nel giardino di mio padre, era una ricchezza parlare con lui, mi sentivo capita.
Mi cantava le canzoni, mi scendevano dentro scaldandomi.
Due volte alla settimana vado per innaffiare, non so ancora se potrò entrarci più tra qualche mese, dipende da sua moglie.
All'agenzia hanno esaminato il cv, il mio profilo professionale deve essere aggiornato, inizio un corso il mese venturo, un mirabolante "Piano Carriera".
E non ho detto alla selezionatrice del perenne dolore alla testa che riesce a confondere le mie percezioni.
Forse è solo grazie a queste lunghissime passeggiate lungo Tevere che riuscirò ad alzarmi. Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo un animo come Tom ci sta riuscendo. 
La presenza di questo cagnetto (era di mio padre) mi sta aiutando e, sulla ciclabile, mi sprona a camminare quando io lo guardo perduta.
Il dolore attanaglia il mio cuore, solo per amore si rinasce.
Lo sapete che ci sono giorni "no"!?
Occorre muovere tutto nei giorni "no". Poiché la paura porta alla paralisi, diventa difficile uscire, fare qualcosa, qualsiasi cosa, abbracciare il cane, respirare finanche la monnezza del fiume, cambiare abitudini.
La mia testa è vuota di pensieri ma è il "fare" che dona un vago senso di sollievo.
Vado a vedere i treni passare. Mi sento più forte perché un tempo ne avevo paura, temevo i binari pur essendone attratta quando sopraggiungevano sferragliando veloci; poi torno ad annaffiare il giardino di papà. 
Ho messo acqua alle piante grasse, so che mi aspettano senza morire, non potrebbero morire senza di me. 
Guardandole mi accorgo di non poterne fare a meno, c'è un alone di vita al centro di ogni vaso. Io non lo vedo, ma so che c'è. 
Così come so che l'acqua è importante per loro, quanto lo è per me. 
Mi fanno felice quando le innaffio e sembrano più forti, ma non si abbattono se io non torno in tempo dai miei piccoli viaggi nel nulla romano.
È giusto amare queste piante così forti?
Ma la domanda più appropriata è forse: 
Perché amo queste piante così forti? 
Ne ho bisogno, ho bisogno della loro sicurezza e caparbietà, del loro sapersi accontentare. 
Le piante grasse impediscono a me di morire di sete.
E quando giunge la stanchezza penso che sono una giovane ormai adulta e che ancora esiste il miracolo dell'amore; nonostante le nostre imperfezioni possiamo imparare a starci al nostro fianco. E mi addormento così.

(Andrea Battantier, 2022)


***
"L'amore è la risposta e tu lo sai per certo. L'amore è un fiore, devi farlo crescere".

"Love is the answer and you know that for sure. Love is a flower, you gotta let it grow".

(Mind games, John Lennon)


***
"Stare in ansia e preoccuparsi per ciò che c'è da fare equivale a togliere la gioia del "Qui ed Ora".
Non andare troppo avanti, usciresti dal Presente. Vivilo!
Grazie all'energia e alla positività disarmante dell'amore trasformammo la vita in un gioco".

"To be anxious and troubled about our work is to take the joy out of the present moment. Don't move too far forward, you'll be out of the Now.
The present moment is all you have, the primary focus of your life.
Living the present, bringing all the energy of your heart.
The power of love turned life into a big game, bringing in all facets of life his energy and disarming positivity".

(Andrea Battantier, Didier Doutest, Lao in the company knows the formula, 2005)



Post popolari in questo blog

SPESSO IL PUNTO DEBOLE DI UNA PERSONA È SEMPLICEMENTE UN'ALTRA PERSONA

"Ci piaccia o non ci piaccia, l'Altro ha un altro Altro. Talvolta giungiamo a vederlo, ma ci vogliamo illudere che sia sempre lo stesso.  E invece è l'Altro dello Stesso.  Ma lo Stesso non è più lo stesso.  È anche qualcos'altro: l'Altro.  Questo vale anche per noi, ci piaccia o non ci piaccia". (M. Thompson Nati, Paradoxes of ego,1995) "Tu hai ciò che sei.  L'essere si può modificare.  Non farti portare dai tuoi sogni.  Conduci i tuoi sogni alla realtà del tuo essere" (Lao Bu Shem)

LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO

LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO. "Caro amico speciale, è da tanto tempo che ci conosciamo, e anche se ora ho quasi 30 anni, io di te continuo a fidarmi come quando avevo 4 anni. Ricordi? Avevo paura la notte, temevo il mostro Pallone, e allora, per farmi forza t'invocai, e tu arrivasti con la spada del manga mio preferito. I miei erano contenti, finalmente non dovevano più alzarsi di notte, perché tanto c'eri tu. Oddio, a dire la verità, i miei non si scomodavano nemmeno prima, ecco forse perché poi sei arrivato tu. Ti ho chiamato Ted, ma il tuo secondo nome era Guardiano. Poi alle medie diventasti Guardian e Warrior, sai, stavo imparando le lingue. Quello che mi ricordo è che io non volevo proprio che ti scoprissero, e non ne parlavo con nessuno. Sono stato bravo vero? Quando parlavo tra me e me, e mi dicevano: "Con chi parli Alfredo?". Io li fregavo sempre, rispondendo: "Parlo tra me e me", ma mica ti tradivo. Poi per fortuna ho scoperto alle elem

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE

CHI TROPPO MOLTO NULLA NIENTE. "Che poi è il problema mio. Io voglio tanto troppo e alla fine non ottengo nulla. Forse dovrei accontentarmi, ma non nel senso del rassegnato. Bu, non so. Forse quello che ho mi dovrebbe bastare per darmi la carica per andare avanti senza soffrire per quello che non ho. Insomma me sò incartato. Voglio dire, dovrei usare quello che ho per andare avanti, altrimenti resto sempre a mani vuote, con questo senso di lamentela e di tristezza che mi assale perché non ho le cose, perché non ho raggiunto me stesso. Ma me stesso eccolo, son io, son qua. Ho  problemi con il concetto di fallimento, perché tante volte mi sono trovato ad intraprendere dei percorsi. Per poi finire nei burroni del fancazzismo, nelle selve delle indecisioni perenni. Non mi ero mai chiesto però quanto dipendesse da me, e dalle mie posizioni iniziali, ovvero volere la luna senza neanche essere sceso dal letto. Vuoi qualcosa? Inizia a trovare le ciabatte, inizia a vestirti, in

Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio

(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e