C'è un canto navajo che gira in rete. Bellissimo. Leggendolo, quasi quasi ti viene da sorridere. Sembra tutto così leggero, così naturale. Come mille venti che soffiano, la pioggia gentile, le stelle sulla finestra. Magari fosse così. La verità, invece, è che quando una persona che ami se ne va -non muore, ma sparisce dalla tua vita- non è come un diamante nella neve. È come un sasso in gola. Che non va né su né giù, e ti fa male ogni volta che respiri. Tu leggi "non avvicinarti alla mia tomba piangendo", ma il problema è che la tomba non c'è. Loro sono vivi, da qualche parte, e tu non puoi nemmeno piangere su una pietra. Devi piangere sul divano, per strada, quando passi dal pub irlandese dove andavate insieme a farvi una birretta e giocare a freccette. Sarebbe bello pensare che sia come la luce sul grano, o il canto degli uccelli. Invece no. È il silenzio in casa la mattina. È il messaggio che non arriva più, il citofono che non suona più. È quella cosa lì che ...
Uno spazio per storie da raccontare alla Persona che è in noi. Buona pace, Andrea Battantier. Psicologo, Fondatore e Master Trainer MIP (Modello Ideale di Persona), anche Skype. Sceneggiatore (Terapia con la scrittura). RIPRODUZIONE VIETATA ©