Allora, stavo tornando da lei. Arrivo trafelato, lei mi aspetta, e io le dico: "Amore, ho rischiato la morte per te!" E lei: "Sì, caro, ma hai almeno preso il caffè e i pannolini?"
Perché alla fine, l’amore è anche questo: ricordarsi delle cose banali mentre pensavi di essere il protagonista di un melodramma.
Il viaggio verso l’altro diventa una corsa contro il tempo, l'amore, sta anche in questo: nel suo essere un continuo andare e tornare, un peso che si fa lieve perché condiviso.
E poi c’è il corpo. Toccarla, sentirla, essere certo che ci sia. Mani che si cercano al buio, cuori che battono troppo forte per essere ignorati.
L’amore è la tua stessa paura di perdere l’altro.
Nella notte, quando tutto tace, resta solo il battito del cuore dell’amato. Un suono antico, più forte di ogni ansia, più duraturo di ogni tempesta.
L’amore non cancella la durezza della vita, ma la rende sopportabile.
Forse l’amore è un’illusione, eppure, ogni volta che qualcuno dice "ti penso", il mondo diventa un po’ meno improbabile.
E quando finalmente arrivi, quando le tue mani incontrano le sue, hai capito che c’è un futuro da costruire.
Ma intanto c'è questo momento, senza ansia, senza domande. L’amore non è un ritorno. È un esserci, ora, senza più scappare.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di una canzone, Andare, Partire, Tornare, Nek, Mip Lab, 2010)
***
Manca poco per la città, sto tornando da te, però di tempo non ne ho e la distanza è troppa se penso a te.
Andare partire, tornare, sentire la strada che entra nel cuore, la radio sempre accesa mi aiuta a pensare, mi fa compagnia.
Ognuno ha qualcuno che sta ad aspettare ed io non vedo l'ora, ti voglio toccare.
Capire non puoi, voglio esser certo che ci sei e c'è la luce lassù e c'è un'ombra sei tu, oh, farò le scale due a due, due mani le tue.
Già dormi ti poso un orecchio sul cuore, lo sento mentre batte e pian piano scompare, quest'ansia che ho.
(Nek)
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