Ad oggi tante persone nel mondo si sono fatte crioconservare, sperando di risvegliarsi nel futuro, proprio come Goffredo. Però Goffredo questa mattina si è svegliato, c'è stato un blackout generale all'ospedale Amici del Cuore, le temperature del resto hanno raggiunto già da qualche giorno i 50° a Milano.
Goffredo ha freddo, ha avuto un brusco risveglio e cerca qualche professionista in grado di riportarlo a circa 250 gradi in meno, ma qui sembrano tutti impazziti, terrorizzati di morire per il troppo caldo nel mondo. Goffredo ha caldo.
Si aspettava qualche zaino-razzo, colonie su Marte, l’immortalità digitale. Invece no: Milano è una sauna, la gente urla per il caldo, e lui è l’unico che vorrebbe tornare nel freezer.
Goffredo cerca un dottore, ma i medici non ci sono.
Goffredo guarda il mondo, certo, qualcosa è cambiato, ma mica tanto. Le pubblicità ti parlano direttamente nel cervello, i vestiti si autodistruggono dopo due uscite per obbligarti a comprare, e l’aria è a pagamento: "Oggi offerta speciale: ossigeno con aroma di vaniglia, solo 9.99 al minuto!"
Goffredo guarda la gente che collassa per strada e pensa: "Ma io mi sono fatto crioconservare per questo?"
La gente corre da una parte all’altra, compra cose inutili con soldi che non ha, per impressionare gente che odia. Sembra tutto insensato.
Oddio, pure prima, pensa Goffredo, ma ora è troppo.
Tra un selfie e un like, guardano ininterrottamente serie TV, anche di notte tramite elettrodi oculari ed apparecchi auricolari, le persone in stato di sonno sono in grado di percepire inconsciamente quanto gli viene trasmesso all'udito e alla vista.
Del resto, ormai, la realtà è solo un contenuto noioso.
Goffredo, solo ora, si accorge di un sistema progettato per distrarre, non per funzionare.
Le crisi climatiche?
Un ottimo pretesto per vendere condizionatori di lusso.
Le proteste? Streaming in diretta su pay-per-view.
Persino la morte è stata monetizzata: "Muori ora e ottieni il 20% di sconto sulla tua prossima vita!"
L’umanità ha sacrificato tutto sull’altare del comfort, e ora il comfort le sta uccidendo. Le persone hanno dimenticato come si soffre, e quindi come si vive.
Intorno a lui, la gente si aggrappa a schermi sempre più piccoli, mentre il mondo sta agonizzando. Si innamorano di influencer virtuali, piangono per personaggi di serie tv. Ma un essere umano che soffre davvero è troppo impegnativo.
Una notte, Goffredo vede qualcosa dalla panchina che lo ospita. Un gruppo di ragazzi che non compra nulla. Che parla senza filtri. Che ride di gusto, non per i like. Sono come fantasmi in un mondo di zombie consumisti. E lì capisce: la vera ribellione è essere umani, non clienti. Ma è troppo tardi. Arrivano i droni, quei ragazzi non hanno fatto acquisti da più di 12 ore: Gravissimo! Il sistema li bracca, li etichetta come "terroristi dell’essenzialità". Goffredo li guarda sparire, inghiottiti dall’oblio algoritmico in qualche CCR (Centri Commerciali di Riabilitazione).
All’alba, Goffredo torna nella sua capsula. Preferisce il gelo alla follia. Chiude gli occhi. Forse nel prossimo futuro, se mai arriverà, l’umanità si sarà svegliata.
Ma ne dubita.
E quando riaprirà gli occhi, forse capirà: il problema non era il caldo, né il freddo.
Era credere che qualcuno, nel futuro, avrebbe risolto tutto al posto loro.
Invece no.
Il futuro siamo noi.
Adesso.
E stiamo facendo schifo.
(A. Battantier, Frammenti per l’Apocalisse, Mip Lab, 6/25. Art by Stephen Stadif)