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AVEVAMO 16 ANNI, SI BEVEVA PER DIMENTICARE. MA COSA?

 Si cominciò a bere per lasciarsi andare, per sentirsi del gruppo, perché lo fan tutti, per dimenticare. Ma de che? Che devi dimenticare a 16 anni? La noia prima che uno muoia? Perché se sei triste pensi che non sarai mai felice, e quando sei felice che tanto poi sarai triste. Io e Chicca abbiamo iniziato a bere presto, per farci notare, per andare contro i nostri genitori che non ci hanno mai cacato e che si preoccupano solo della figura in società. Prima dov'erano me lo spiegate? È bello avere l'attenzione di qualcuno, ma tanto è sempre un surrogato, se non hai avuto l'attenzione più importante: quella di mamma e papà. Ma no l'attenzione dei soldi e dei vestiti. Anche quella di farci fare le cose insieme, anche lavorare con loro, prima che ci dicessero: "non fate niente". È pure colpa dei grandi se un piccolo non fa niente. Io a mio figlio lo farò apparecchiare e rifare la stanza a 3 anni. Ed è sempre troppo tardi. Siamo giovani, e soli, e già mezzi morti dentro e speriamo di salvare la mezza parte viva sballandoci. Ma sempre solo resti, pure quando ti vomiti l'anima. Mi chiedo: che serve vivere senza l'amore di una famiglia? Siamo allo sbando, e i grandi co sta crisi stanno peggio di noi. Non esistiamo, se non come problemi, ma io mica mi piango addosso. Tanto anche i grandi per noi non esistono. Sono presi dai cazzi loro, devono far quadrare i conti, sempre soldi soldi soldi. E intanto se non compri le stronzate sei sfigata, e siamo drogati dalla società, fin da quando guardavamo i teletubbies e quella minchiona con la testa a phon di Peppa Pig, e sopra tutto le pubblicità che io odio. Vorrei vedere un tramonto con mio padre, ma se glielo dico quello pensa che mi sono fatta un acido e mi sgancia 10 euro per la ricarica wind. Ma io volevo un tramonto, il tempo passa e tra poco si fa notte e a volte è bello essere nostalgici per un tramonto, e se bevo per dimenticare adesso lo capite che qualcosa non funziona nella testa di certi ragazzi già da piccoli. E comunque i miei pensano che è tutto normale, e che sono cose della mia età, per darsi un tono. Buonanotte, vado a darmi un tono. (Andrea Battantier, Memorie di un adolescente, 2015, Janette: nonna diceva vado a darmi un gin tonic). 



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