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L'ISOLA DEI MIGRANTI

La soluzione agli sbarchi l'aveva trovato un referente particolarmente creativo:
Costruire un'isola gigantesca in mezzo al mare. Venne costruita in meno di 5 anni. Sull'orizzonte si stagliava una visione audace: l'Isola dei Migranti. 

Questa gigantesca isola artificiale era stata costruita da una coalizione di paesi ricchi del mondo per affrontare il crescente flusso migratorio. 

Da ogni angolo del pianeta, i migranti venivano spostati, condotti, trasportati, relegati su questa terra promessa, sperando in un futuro migliore (per i paesi ricchi). 

Era stato creato un sistema di lotteria ed ogni tanto qualcuno veniva prelevato quando serviva per i lavori.
L'isola era un mondo a se stante, con una popolazione di oltre tre miliardi di persone, tutte stipate in uno spazio circoscritto. 

Era diventata un esperimento sociale senza precedenti, scrutato da tutto il mondo attraverso immagini, notizie e video. 
La sua creazione aveva suscitato discussioni accese e qualche sparuta polemica.

All'interno dell'isola la vita era una lotta quotidiana. 
I migranti provenivano da diverse culture e contesti ma ora condividevano le stesse sfide. 
L'occupazione primaria era la ricerca di viveri:
Dal cielo elicotteri e aerei gettavano una specie di manna, acqua e scatolame vario. Le bottiglie di plastica vuota servivano per rinsaldare l'isola grazie ad un sistema innovativo volto a contrastare l'erosione del mare.

Da un lato, c'erano coloro che sostenevano che l'Isola dei Migranti fosse una soluzione temporanea per gestire l'afflusso di persone in fuga dalle guerre e dalla povertà. 

Dall'altro, c'erano quelli che lo consideravano un tentativo cinico di isolare e dimenticare i migranti, anziché affrontare le cause profonde della migrazione.

Le immagini dell'isola erano onnipresenti nei media, alimentando il dibattito globale. 

Le mappe mostravano un'enorme macchia di terra in mezzo al mare, mentre i libri si riempivano di storie dei migranti e delle loro speranze infrante.

Mentre il tempo passava, l'Isola dei Migranti continuava a suscitare emozioni in tutto il mondo, sempre più tiepide poiché i Mondiali erano già alle porte. 
Era diventata un simbolo di quanto potesse accadere quando la disperazione e la solidarietà si scontravano su una scala globale. 

(A. Battantier, Frammenti per l'apocalisse, 2023)

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