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LO SPAZZOLINO

Il profondo affetto che legò mia madre e mio padre non mi è facile da raccontare.
Quanto può essere buffo l'amore, ripenso a loro, lei una donna seria e determinata, lui un uomo dalla risata facile e il cuore leggero. 

Così diversi ma il loro amore univa gli opposti. 
Ricordo le loro dispute, quei battibecchi che sembravano destinati a spezzare la loro unione, ma che invece rafforzavano un legame stranissimo e sempre più saldo. 

Mio padre amava rubare il suo spazzolino a mia madre, un gesto che poteva sembrare insignificante ma era un simbolo della loro intimità.
Lei ci teneva a quel piccolo oggetto, eppure lo condivideva volentieri con lui.

Nelle lunghe serate d'inverno, li vedevo seduti insieme, lui immerso nei libri di Simenon, il suo autore preferito, e lei a leggere articoli ritagliati dai giornali che poi distribuiva a noi figli, amici e nipotini (dagli articoli inventava delle favole, non chiedetemi come ma lo faceva benissimo, e faceva pure delle discrete illustrazioni). Oppure vedo ancora lui indaffarato nel suo laboratorio da falegname in soffitta e mamma a cercare di mettere in ordine. 
Era la loro piccola routine, un modo speciale per dimostrarsi affetto. 
E anche se litigavano per le sciocchezze, sapevo che si amavano più di quanto potessero mai ammettere.

Quando mio padre ci lasciò, la mamma preparò la sua salma nella bara, seguendo le sue ultime volontà. Metterci il suo spazzolino era un omaggio al loro amore unico, un ricordo di quei momenti rubati e condivisi.
Ma non riuscì a resistere alla tentazione di aggiungere la collanina con il cuore e il bracciale con l'8 infinito (lui non lo voleva).

Era il modo della mamma di dire che, nonostante le loro differenze, il loro amore era eterno e senza limiti.

Ora, guardando indietro, penso ai miei genitori, al loro amore così imperfetto e così profondo. Due anime opposte che si sono attratte per tutta la vita, 

E io, la figlia di 40 anni, porto nel cuore il ricordo di quel legame indissolubile che è stato "lo spazzolino" della loro vita.

(A. Battantier, Memorie di un amore, 2010, Silvia R. Art by Stephen Stadif)


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