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VIAGGIO ALL'IKEA

VIAGGIO ALL'IKEA. QUANDO LA COMUNICAZIONE È MORTA E NON LO SAI.
"Volevo viaggiare, ma poi ho detto 'Perché?' Andai all'Ikea e mi comprai un manifesto gigante da mettere in camera: I grattacieli di New York. 23 euro, e viaggio tutte le sere. 
La mia libreria era vuota, mi servivano libri a buon mercato, per riempire spazi. Allora sono venuto all'Ikea e ho acquistato 100 libri, tutti uguali, di un certo Mats Eklof. Con 40 euro ti danno 100 libri, di varie dimensioni, per riempire gli spazi, al centimetro. Sono molto precisi qui all'Ikea. Ora, finalmente, ho la libreria piena.
Ho apparecchiato per quattro, ho apparecchiato per tutti, e non è venuto nessuno. E allora mi sono fatto la Simmental. 
Io non ho foto a casa, allora sono andato all'Ikea e ho comprato le foto già fatte, di altri, donne, uomini, bambini. E mi sono fatto una famiglia con 18 euro e 50 centesimi.
Il camino. La televisione quando fai i puntini sembra un camino. Comprai due televisioni all'Ikea. Una per me ed una per Chiara. Così guardavamo anche insieme programmi diversi. Ma, quando andavamo d'accordo, guardavamo su due schermi lo stesso cartone animato. Volevo tanto bene a Chiara. 
Dove siamo arrivati? 
Cosa aspettiamo?
Ma a fare cosa?
A cambiare vita?
Perché?
Ma a pensarci,
mica serve un perché.
Da tempo mi chiedo 'qual è il mio vero nome?'. Sono di casa nella casa della follia, ma non ho le chiavi.  Anzi, non le voglio, perché se resto fuori poi non passa il tempo. Senza volontà e coscienza, soli in un mondo vinto che ci ha vinti. E la vita non dura che un istante. Ecco perché non aspetto più nulla da quando è finita con Chiara. Sto male, perché vorrei abbracciare tutti: ma non ce la faccio ad abbracciare tutti: E' davvero difficile fare l'angelo custode". (Andrea Battantier, Viaggio all'Ikea, 2007).

https://m.youtube.com/watch?v=xgLZ2b0YW00
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