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L'UOMO DELLE BOLLE DI SAPONE

L'UOMO DELLE BOLLE DI SAPONE


 "Mi chiamo Boris, ho tanti anni addosso ma mi sento ancora leggero, forse perché la mia specialità sono le bolle di sapone ed amo divertire i bimbi qui a Viareggio. Passano a trovarmi in Passeggiata con i nonni e genitori. Che noia davo? Io creavo solo bolle di sapone. Non ho soldi, epperò, ci sono persone più povere di me. Perché con i soldi non si può comprare tutto. Ad esempio non si compra l'anima. Le bolle volano libere nell'aria e, se alla sera nel cappello mi ritrovo qualche spiccio, meglio, mi ci prendo un bel panino. Ma per me è una gioia, una passione, condividere quest'arte semplice di strada con l'umanita intorno a me. Forse io lo so perché il ragazzo del negozio di dischi ce l'ha tanto con me. Nel sapermi felice e spensierato immerso tra le bolle, ha dentro rabbia. Lui mi bagna con il tubo dell'acqua, per mandarmi via. Non ha nulla da fare e allora si sfoga trattandomi male, cercando di farmi perdere la dignità. Ma la dignità non la si perde mai quando è stretta dentro te. La dignità la si perde quando non la si ha. Eppure io vorrei donare un consiglio al ragazzo dei dischi che mi ha trattato male, bagnandomi per farmi andare via: da sempre le bolle piacciono ai bambini. I bambini vanno a spasso con i genitori e i nonni, e allora, potrebbero anche entrare nel tuo negozio e comprare qualche disco, e magari così potremmo affrontare insieme la crisi, aiutandoci l'un l'altro. Comunque volevo rassicurarti che sto bene, non mi sono raffreddato, non ti preoccupare. Io ho l'animo leggero come le mie bolle di sapone. E a proposito, sapete qual è il mio sogno? Vorrei che tutti i cittadini di Viareggio scendessero in piazza ed io regalerei una bolla di sapone ad ognuno, anche al ragazzo che non amava le mie bolle di sapone. Sarebbe bellissimo". 


(A. Battantier, Italien Néandertalien, 2016)

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LETTERA ALL'AMICO IMMAGINARIO. "Caro amico speciale, è da tanto tempo che ci conosciamo, e anche se ora ho quasi 30 anni, io di te continuo a fidarmi come quando avevo 4 anni. Ricordi? Avevo paura la notte, temevo il mostro Pallone, e allora, per farmi forza t'invocai, e tu arrivasti con la spada del manga mio preferito. I miei erano contenti, finalmente non dovevano più alzarsi di notte, perché tanto c'eri tu. Oddio, a dire la verità, i miei non si scomodavano nemmeno prima, ecco forse perché poi sei arrivato tu. Ti ho chiamato Ted, ma il tuo secondo nome era Guardiano. Poi alle medie diventasti Guardian e Warrior, sai, stavo imparando le lingue. Quello che mi ricordo è che io non volevo proprio che ti scoprissero, e non ne parlavo con nessuno. Sono stato bravo vero? Quando parlavo tra me e me, e mi dicevano: "Con chi parli Alfredo?". Io li fregavo sempre, rispondendo: "Parlo tra me e me", ma mica ti tradivo. Poi per fortuna ho scoperto alle elem

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