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HAIKU: L'ANSIA, LA SOFFERENZA, LE PARANOIE CHE LIMITANO LA VITA (L’uomo non è fatto per vivere nell’eterno presente, ma neppure nell’eterna paura di un futuro che non esiste ancora)

Ho letto di un sedicente guru; sostiene che la sofferenza sia un optional, come il cruise control su una macchina. Basta cliccare "DISATTIVA ANGOSCIA" e puff, sei illuminato, fluttui sopra le miserie umane come un Buddha in perenne vacanza che medita su un tappetino da yoga mentre il mondo va alla malora.

La sofferenza è un affare troppo serio per lasciarlo agli spiritual coach da Instagram.

E rido di questa idea che la felicità sia una sorta di Impostazione predefinita, una Configurazione di base, uno Stato originario, una Condizione primigenia come uno stato ancestrale), un Ritorno alle origini, un Bianco ancestrale ed altre formule new Age californiane. 

Come se l’ansia non fosse il prodotto di un cervello evoluto per sopravvivere, non per galleggiare beatamente in un mare di mindfulness. 

Ne ho fatti, in passato, di corsi: è bello essere pienamente presenti nel momento corrente, con consapevolezza e senza giudizio.

È bello prestare attenzione ai propri pensieri, emozioni, sensazioni fisiche e all’ambiente circostante in modo aperto e curioso. 

Credo anch'io nella Consapevolezza del momento presente, sul "qui e ora" invece di rimuginare sempre e troppo sul passato o preoccuparsi del futuro. 
Amo l’Osservazione senza giudizio, Annotare pensieri ed emozioni senza etichettarli come "buoni" o "cattivi", permettendo alle esperienze di fluire senza resistenza. 
Consiglio di Scegliere dove dirigere l’attenzione, evitando il pilota automatico. 
Perché?

Per ridurre stress, ansia e depressione, per migliorare la concentrazione e la chiarezza mentale, per aiutare a gestire le emozioni in modo più equilibrato, per favorire un sonno più riposante, per aumentare l’autoconsapevolezza e l’empatia.

Consiglio (ed io stesso pratico) la Meditazione: non serve rintanarsi in un
ashram, è sufficiente sedersi in silenzio, focalizzandosi sul respiro o sulle sensazioni corporee. 
E poi la Respirazione consapevole: inspirare ed espirare lentamente, osservando il flusso del respiro. 
È meraviglioso essere presenti mentre si mangia, si cammina o si ascolta qualcuno.   
Bastano pochi minuti al giorno per coltivare una maggiore calma e presenza mentale.

Epperò, aggiungerei: Vivere in consapevolezza e presa di coscienza non salva dalla sofferenza,

Sarebbe il caso di smontare alcune derive illusionistiche  new age ricordandoci che il capitalismo (e suo figlio Consumismo) vende proprio questa promessa:
"Sii autentico, compra il corso, e domani smetterai di sentirti un fallito."

E se anche la consapevolezza fosse solo un altro modo di rendersi conto di quanto siamo fregati?" 

Tirando la somma: il segreto per non soffrire è smetterla di credere ai segreti (chi si ricorda il libro “The Secret”?).

L'invito è di gioca seriamente con la vita, perché è l’unica che abbiamo. E se ci fa schifo, almeno ridiamoci sopra.

La sofferenza non è un errore nel funzionamento di un software cerebellare, è una caratteristica del capitalismo avanzato.

Se ti senti in colpa, ansioso, insicuro, è perché il potere ha bisogno di individui controllabili. 

Proviamo con un poco di fai da te. È insostenibile la pesantezza delle paranoie inutili, dobbiamo liberarcene. L’uomo non è fatto per vivere nell’eterno presente, ma neppure nell’eterna paura di un futuro che non esiste ancora. 

La nevrosi è la storia che scriviamo su noi stessi, una trama infinita di "e se...e se poi" che ci impedisce di vivere il presente. 

Le vere paure sono quelle che ci costruiamo da soli, mostri nella mente che ci perseguitano più di qualsiasi demone reale. 

Sia chiaro: il dolore è reale, ma la disperazione è una scelta. Anche nella notte più oscura, c’è una poesia che aspetta di essere scritta.

E scriviamola questa poesia, basta una riga, un haiku. Gli haiku sono componimenti poetici di essenziali, spesso catturano un momento fugace della natura, riflettendo la filosofia zen della presenza, della ricerca della semplicità profonda dell'illuminazione improvvisa (“Arrivare alla leggerezza senza essere superficiali, alla profondità senza essere pesanti; Lao Bu-Shem):

Vecchio stagno,
una rana si tuffa, 
rumore d'acqua
(Matsuo Bashō)

La vita è crudele, ma è l’unica che abbiamo. Smettiamola di interrogarci sul perché fa male e iniziamo a camminare, anche se il terreno è coperto di spine. 

L’ansia è il prezzo che paghiamo per l’immaginazione.
Ma forse, invece di temere il futuro, potremmo stupirci del fatto che esista ancora un presente. 

La felicità non è uno stato permanente, ma un equilibrio tra ciò che puoi cambiare e ciò che devi accettare. 

L’ansia nasce dall’evitamento, non dalla minaccia. Smettiamo di fuggire e affrontiamo ciò che temiamo: scopriremo che era più piccolo di quanto pensassimo. 

Le paranoie sono ombre dell’anima. Invece di scacciarle, ascoltiamole: forse stanno cercando di dirci qualcosa. 

La libertà dalla sofferenza non è una tecnica, non è una filosofia. È la semplice, radicale, sconvolgente consapevolezza che “Noi non siamo i nostri pensieri” (Lao Bu-Shem).

Osserviamo senza giudicare, e forse, scopriremo che la vita non è mai stata un problema da risolvere, ma un mistero da vivere.

(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di uno zen, Mip Lab 5/25)

***
Quando splende il sole mi rattoppo il vestito.

Al chiaro della luna leggo poesie.

Se mi è consentito un consiglio: Non perdete la vita rincorrendo tante inutili cose.

(Pensiero zen, Racconti dei saggi del Giappone, Pascal Fauliot)

#memoriediunamore
#MIPLab



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