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I CANI DI YULIN: L’ANTISPECISMO SPIEGATO AI RAGAZZI

Allora, ragazzo mio, seduto lì con il tuo hamburger in mano mentre scrolli TikTok indignato per i cinesi che mangiano Fido.

Dimmi, cosa pensi sia più ipocrita: un tizio che piange sul golden retriever bollito vivo, ma poi si ingozza di maiale (lo sapevi che il maiale ha l’intelligenza di un bambino di tre anni?), o un governo che fa finta di vietare il festival di Yulin mentre lascia che migliaia di cani finiscano in pentola?

Certo, hai ragione, il cane è carino. Ha gli occhioni tristi.
Il maiale no, il maiale è rosa, grasso, e fa "oink".
E poi, si sa, è nato per essere mangiato!
Come le galline, le mucche, gli agnelli…quelli non contano, sono arredamento da fattoria!

Eh sì, la gerarchia delle vittime.
Il cane sta in cima alla piramide della pietà, il maiale a metà, e il tonno? Beh, il tonno è praticamente un vegetale con pinne.
Nessuno si scompone per un pesce che muore soffocato su un peschereccio.
Perché? Perché non fa cucciolini da mettere nei video di YouTube.

Un tizio m’ha detto:
“Che orrore…io non mangio cani, sono così pucciosi e coccolosi. Epperò adoro il foie gras!”
Che problema c’è? È solo un’oca costretta a ingozzarsi finché il fegato non esplode…ma è francese, quindi è chic.

E qui arriviamo al punto, caro ragazzo: lo specismo è il razzismo applicato alle specie.
Tu ti scandalizzi per Yulin perché il cane è il tuo peluche animato, ma se domani un allevatore di maiali aprisse un "Festival di Norcia" con porcellini arrostiti ancora vivi, nessuno invaderebbe l’Umbria di mailbombing. Anzi, ci andresti in gita scolastica.

Il fatto è che il sistema industriale ha creato una distanza psicologica tra consumatore e vittima.
Se dovessi uccidere personalmente ogni animale che mangi, diventeresti o un vegano o un serial killer.

L’ipocrisia occidentale: piangiamo i cani di Yulin mentre i nostri macelli sono architetture dell’orrore, ma ben nascoste.
Nessuno piange per le mucche separate dai vitelli.
Il dolore è sempre selettivo e la crudeltà è un linguaggio universale. Cambia solo il vocabolario.
L’umanità ama troppo se stessa per amare anche gli altri animali.

Secondo me, caro ragazzo, l’etica o è universale o è solo un’arma politica.
Finché cercheremo il male negli altri (in questo caso i macellai di Yulin) non vedremo la violenza dentro di noi.
La vera rivoluzione inizia quando smettiamo di chiedere agli altri di cambiare, e guardiamo nel nostro piatto.

Questo si comprende meglio quando si abbracciano due concetti fondamentali:
Empatia Specifica e Dissonanza Cognitiva.
E poi, l'Etica, questa sconosciuta.

Esiste un approccio utilitaristico verso gli animali, ma c'è chi abbraccia un'etica della compassione che rispetti ogni forma di vita sulla Terra.
Noi esseri umani abbiamo un'opzione meravigliosa:
La differenza la fa la scelta etica di mangiare qualcosa e non qualcuno, essere vivente senziente con un cuore che batte.

Per fortuna il progresso nella cucina ha reso possibile creare piatti che rispettano le tradizioni culturali senza sfruttare gli animali.

Se solo i macelli avessero le pareti di vetro, se solo i bambini potessero farvi visita anziché girovagare per ipocrite fattorie didattiche.

Un giorno ci saranno musei degli orrori dedicati ai macelli ed ai miliardi di vittime sacrificate per soddisfare dello stomaco il languore.

Chiaramente non sto parlando a chi non vuole capire. Mi riferisco a chi ha il cuore aperto e forse capirà. Ecco perché confido tanto nei miei nipoti, o nei nipoti dei miei nipoti, nelle generazioni future.


PS:
Il ragazzo fissa il suo panino con hamburger Forse, per la prima volta, lo vede per quello che è: un cadavere tra due fette di pane.


(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un animale, Mip Lab, 5/25)


#memoriediunamore
#memoriediunadolescente
#memoriediunadolescente
#MIPLab



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