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LEZIONI DI ANTISPECISMO: IL CASO DEL RESORT PAIRI DAIZA, OVVERO COME L’HOMO INSIPIENS TRASFORMA LO SFRUTTAMENTO IN UNA "VACANZA ETICA"

Signore e signori, ecco a voi l’Arca di Noè per ricchi annoiati.

Finalmente un posto dove puoi dormire accanto a un tricheco senza doverlo prima uccidere, spellare e trasformare in borsetta.

Pairi Daiza, il “miglior zoo d’Europa”, ha capito tutto: se devi sfruttare gli animali, fallo con stile.

Meglio ancora se riesci a convincere i tuoi clienti che stanno facendo un’esperienza immersiva, educativa e magica, mentre in realtà stanno pagando per guardare una tigre depressa fissare il muro di cemento del suo recinto.

Qui siamo di fronte all’arte suprema: quella di vendere la prigione come un resort.

L’uomo è l’unico animale che paga per farsi rinchiudere volontariamente in una gabbia…e poi paga di più per guardare altre gabbie.

A Pairi Daiza, però, hanno elevato il concetto: non ti limiti a vedere gli animali in gabbia, ci dormi insieme.

È come Airbnb, ma invece della nonna, hai un orso polare che si chiede perché il suo habitat si è ridotto a un cubo di vetro climatizzato.

Immersivo, dicono. Come immergersi in una vasca di ipocrisia.

Se fossi un pinguino in quel posto, mi metterei a vendere biglietti per vedere gli umani.
Venite a osservare l’Homo Insipiens nel suo habitat naturale: la suite con minibar!

È il Capitalismo della Biodiversità e Pairi Daiza è l’esempio perfetto di come sia possibile trasformare ogni forma di vita in merce. Gli animali non sono più esseri senzienti, ma personaggi di un pacchetto vacanza.

E infatti, sul sito del resort, le specie sono elencate come servizi: "Vista sui lupi? Check. Colazione con giraffe? Check. Notte brava con i lemuri? Check”.

L’uomo ha sempre avuto bisogno di dominare la natura per sentirsi potente. Una volta lo faceva con le armi, oggi lo fa ANCHE con Mastercard.

La domanda sorge spontanea: quanto Xanax serve per far sopportare a un lupo le foto dei turisti col flash? Quanto Prozac per un elefante che sogna ancora la savana?

Se fossi un animale in quel posto, mi fingerei morto.
Ma, aspetta… forse già lo fanno.

Al Pairi Daiza si insegna ai Bambini che la prigione è una cosa bella.
Ma l’educazione dovrebbe liberare la mente, non normalizzare la schiavitù.

E invece, a Pairi Daiza, i bambini imparano che gli animali esistono per farci fare selfie, e che tanto la libertà è sopravvalutata (specie se sei un pinguino).
E, se paghi abbastanza, anche la sofferenza diventa “esperienza premium".

Quando ci svegliamo?
Alla fine, il problema non è solo Pairi Daiza.
È l’intero sistema che tratta gli animali come attrazioni, come risorse, come sfondi per Instagram.

Abbiamo inventato il concetto di ‘zoo’ perché ci piace guardare gli altri in gabbia, ma se fossimo onesti, lo chiameremmo ‘prigione a pagamento’.

Forse, un giorno, guarderemo indietro con orrore a questa follia.
O forse no. Forse continueremo a credere che “amare gli animali” significhi dormire accanto a loro… mentre li paghiamo per non scappare.

Nel 1963, lo zoo di New York aveva un’esposizione che recitava: "l'animale più pericoloso al mondo". Era uno specchio.


(A. Battantier, Memorie di un amore, Memorie di un animale, Mip Lab, 5/25)

#memoriediunamore
#memoriediunanimale
#memoriediunbambino
#memoriediunadolescente
#MIPLab




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