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CI COMPRANO CON LE CAZZATE PER NON FARCI ALZARE LA TESTA

    COME SCOPRIRE LE MENZOGNE IN SOCIETÀ. "E va bè che la prof di filosofia dice che la realtà non è mai una, però mi pare che ci stanno cojonando un po' troppo in questa società de magnaccioni. La realtà non sarà una ma non è neanche quella che ci propinano ogni giorno sui giornali e alla tv. Forse perché quelli che controllano i mass media hanno in mano il potere e allora se la comandano. Come? Ad esempio ci distraggono con le cazzate, con argomenti di cronaca spicciola, fatti ormai da giornali da parrucchiere che legge mia madre o che mio padre vede da quello schifo di Vespa. Oppure si inventano un problema (vi ricordate l'epidemia della febbre aviaria?), noi ci cachiamo sotto e loro -ops- smaltiscono miliardi di farmaci che sennò nessuno avrebbe comprato. La realtà però la si cambia anche un poco alla volta, così noi scemotti ci prepariamo al peggio con un sorriso. Voi pensate se ai nostri genitori avessero propinato in un giorno solo: stato minimo, sanità e scuola a puttane, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari da redditi penosi. Che avrebbero fatto i nostri genitori? Mi pare che qualcuno la chiama RIVOLUZIONE. E invece noi poveri scemotti ringraziamo pure per le briciole gettate dalla tavolata dei neoliberisti. Perché in TV senti sempre: 'ehh purtroppo è una decisione dolorosa ma necessaria!', e noi scemotti impauriti in ansia accettiamo frignando al bar. Ma chi lo dice che questo è l'unico modello possibile? Loro, che parlano sempre di spread per farci, prima cacar sotto, poi accettare le necessarie e doverose misure di austerità. Ma tanto i sacrifici li fanno loro (le banche, la finanza, la chiesa, i politici) o noi poveri cittadini? Ci hanno tolto il futuro. Ci trattano da bambini, e da vecchi non avremo neanche la pensione. Ma intanto ci fanno sentire colpevoli, come se fosse solo colpa nostra. Io lo so che volere è potere, però mica è solo colpa mia se in Italia (ma anche in altri paesi) non si trova lavoro. Ci fanno sentire sfigati ma ci comprano con le cazzate, per non farci svegliare e alzare la testa". ("Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2015: ho letto in classe Noam Chomsky, contributo Luca F., 17 anni").

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(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e