"L'attaccamento è deleterio perché rende gradualmente: teneri, innocenti, innocui, idioti" (Mario Thompson Nati & Andrea Battantier, L'attaccamento e il conflitto d'ansia, 1999, ed. battar)
Lo scrivevamo anni fa, e ancora oggi, in terapia, occupano gran spazio tematiche connesse all'elaborazione del lutto da distacco amoroso.
Uomini e donne paralizzati/e impreparati/e -a 40 anni- a strappare il cordone ombelicale.
Escono dalla famiglia e non sentono l'aria di libertà, bensì l'aria di prigionia, rimanendo sospesi tra il passato ed il futuro.
Lasciato in balìa/bàlia delle/alle ansie di se stesso, ogni uomo è un nulla perché non definito ed individuato.
Ma se ci si mette insieme con rinnovata umiltà e consapevolezza, a poco a poco si ritorna a vivere e si ritrova la felicità, voltandosi a procurarla agli altri.
Il distacco è necessario per la realizzazione del proprio corso.
L'uomo si costruisce abbattendo il passato e ricostruendolo ogni giorno sulle fondamenta del futuro.