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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

INCONTRO AL MIO DOMANI

"...E allora chiudo gli occhi ed inizio a danzare. Mi lascio guidare dalla nostalgia, dalle carezze del vento, dal sussurrar di foglie . Mi sento fragile in mezzo al bosco, ma adesso io mi riconosco. E danzo, danzo, perché è cosi che voglio:  sentirmi leggera incontro al mio domani". (Brujita Juilliard B. 2015).
"Sol da me dipende che risplenda ancora il sol". (Padre Tosca Panunzio).

BAMBINI NATIVI DIGITALI: I GENITORI POSSONO PARLARCI ANCORA?

A navigare sono in tanti, quasi tutti ormai. Sempre connessi, ovunque, chattano per condividere informazioni ed emozioni. Nativi digitali, son nati ciucciando tecnologia, mettendo il dito sulla tetta sapendo che è un touch. Sono percettivi, rapidi (talvolta superficiali), abusano del web, ne sono fascinosamente dipendenti. Ma i genitori cosa possono fare? Ok, sorvegliare i contenuti, porre alcuni paletti temporali e di qualità, a salvaguardia di un cervello da preservare, connesso negli anni a venire. Ma il fatto più importante è che serve voglia e passione per stare con i figli. La novità è che, nel 2015, i figli desidererebbero ancora comunicare, anche con i propri genitori. C'è un tempo in cui è possibile, poi, potrebbe essere tardi. Non è facile recuperare a 13 anni. A 3 anni giocano con il tablet ma, se potessero scegliere di giocare con un genitore presente al 100%, non ci sarebbero dubbi sull'esito della loro scelta. E qui butto la domanda quatto quatto, la domanda ch

Kendo paraplegici e amicizie nuove

"Un ragazzo passava in un vicoletto di trastevere, in carrozzella. Freddo, Tania, Moccio ed io passiamo dalla parte opposta e ci incrociamo in un un posto stretto che toccava da passà uno pé vorta. Freddo, che deve sempre fà lo splendido, spinge la carrozzella pé falla andà indietro e je l'ha incastrata su un sanpietrino. Premetto che a me non m'è mai piaciuto Freddo, fà sempre er cojone. Ma quello che m'ha cambiato la vita è il seguito: il ragazzo sulla carrozzella ja detto: "Io ero come te...Tu potresti essere come me...specie se ti ci faccio diventare io!!". E poi ha iniziato a pijallo bene bene in faccia co na specie de canna de bamboo che aveva custodita, lo pija preciso in bocca, sul naso, sull'occhi. Pareva che stava a giocà a biliardo colla faccia de Freddo, che ner frattempo era diventato Caldo pé le botte. Moccio voleva intervenì a difende Freddo, ma io so intervenuto a difenne il ragazzo, anche se Tania m'ha fatto ride: "A Cì, ma che

Amore

"Ogni giorno è fatto per amare, e l'amore trattenuto muore. Sii ogni giorno amatore di vita e donatore d'amore". (Padre Tosca Panunzio).

Danzando oltre il panico che è in me

Accompagnami danzando oltre il panico che è in me. Fin dove starò al sicuro. Sollevami come un ramo d’ulivo, e riportami a casa, mia colomba. Guidami danzando fino in fondo all’amore.  (L. Cohen, Dance me to the end of love).

Raccontiamoci una storia

"Alla ricerca della nostra storia. Ognuno di noi ha una storia che lo aspetta. Una storia da percorrere, che alle volte attende per anni il momento di essere raccontata". (15 storie d'amore e la fiaba di Hélène, 2003, A. Battantier).

Paura e conformismo

Il confronto è una delle cause della PAURA. Paragonarsi agli altri, sforzarsi di diventare qualcosa e temere di non riuscirci, di non essere in grado. E quando nel confronto prevale la strada del conformismo e della sterile imitazione, si offusca la visione della nostra personale, autentica, vera, naturale, strada. Si può vivere senza confrontarsi, imitare o conformarsi psicologicamente? Certamente. Se questi sono i fattori che contribuiscono all'insorgere della paura e vogliamo porre termine alla paura. (Around Krishnamurti. A cura di A. Battantier, 2000).

Quando nasce la paura.

Quando in un momento di pericolo -fisico o psicologico- c'è un'attenzione totale, non c'è paura. La paura nasce quando si evita la realtà, quando si fugge. La fuga in sé -fisica o psicologica- è paura. (Around Krishnamurti. A cura di A. Battantier, 2000).

NON VOLATE A NORD EST (Ad uso di scrittori sconosciuti, con dignità, nel mondo cinico e bastardo dell'editoria italiana)

Ho mandato a metà gennaio 2015 3 miei manoscritti alle Edizioni a nordest. Ho ricevuto, qualche giorno fa la chiamata del direttore editoriale, tale Mario Tricarico. In 1 ora di telefonata riesce ad elogiare, con paroloni roboanti, uno dei miei manoscritti, addirittura mi propone un prestigioso incarico per una futura collana. Mi propone un incontro a Roma per definire la mia collaborazione con loro ma, nel mentre, mi accenna, così, en passant , ad un mio piccolo modesto contributo...sa, la crisi, il rischio d'impresa condiviso. Replico con un gentile NO, in quanto contribuire economicamente, non fa parte della mia filosofia d'artista (a non guadagnare ci sto pure, ma comprarmi i miei libri a caro prezzo proprio no). Al mio NO, dopo, insisto, 1 ora di melodiosa e seduttiva conversazione telefonica, attacca il telefono seccamente : "Mi ha fatto perdere del tempo!!!". E ti credo che t'ho fatto perdere del tempo, volevi intascarti quasi 1000 euro! Ecco

NELLA MENTE È LA MAGIA

 "...e allora vai, corri, liberati dal peso inutile, corri. E quando non potrai più correre, cammina per il mondo, e quando non potrai più camminare, torna a correre con la mente e quando non potrai più...No, aspetta, con la mente puoi sempre correre, e quando sarà, spirito sia, perso nel nulla infinito...ricorda, sei una maga, e nella mente è la magia". (Era lei, discorso dell'indovino. T. Bergen/A. Battantier, 2009).