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Visualizzazione dei post con l'etichetta Memorie di una fiaba

MI SEMBRA DI CONOSCERTI DA SEMPRE

MI SEMBRA DI CONOSCERTI DA SEMPRE. "Mi sembra di conoscerti da sempre. Hai luce dentro ch'io vedo e mi guida. Anime tormentate, trovano pace l’una all'altra". "Je pense qu'il y a une raison pour qu'on se soit trouvée. Il me semble te connaître si bien. Il me semble te connaître depuis toujours. C'est parce que tu as une lumière en toi. On parlait de l'unicité de chaque âme. La fusion de l'esprit et du coeur se fait à un rythme de nos âmes tourmentées qu'ils trouvent la paix l'un en l'autre, n'est-ce pas?". (15 storie d'amore e la fiaba di Hélène, Andrea Battantier. Quinze histoires d'amour et la fable d’Hélène, 2003). #15storiedamoreelafiabadihélène #memoriediunamore #andreagiovannibattantier #battantier #modelloidealedipersona #modelloidealedipartner #miplab #mipa 

LA RICERCA DELLA PERFEZIONE: LA SPOSA DI GHIACCIO

LA RICERCA DELLA PERFEZIONE. "Era una mattina d'inverno, un uomo osservava un ghiacciolo pendere dalla grondaia: 'Come sarei felice se avessi una donna così bella, sottile, perfetta'. Arrivò sera e sentì bussare alla sua porta: 'Sono la ragazza-ghiacciolo di questa mattina'. Lui la guardò incredulo, estasiato e la fece entrare. L'indomani l'uomo si svegliò, non vedendola e non udendo alcun rumore, iniziò a cercar la ragazza per la casa. Ma quando aprì la porta del bagno, vide in terra, sopra ad una pozza d'acqua, un pettine da acconciatura e una forcina". (Fiabe giapponesi, la sposa di ghiaccio, riduzione e adattamento A. Battantier, 2016).

IL BAMBINO CAPRICCIOSO

TEMA: RACCONTATE UNA FIABA DI QUANDO ERAVATE BAMBINI. "Il bambino capriccioso è la fiaba dei fratelli Grimm che ho odiato di più da piccolo. Mia nonna me la raccontava per farmi essere più buono. C'era una volta un bambino capriccioso che non faceva mai quello che chiedeva la mamma ed il papà, insomma, faceva quello che gli pareva. Per questo il buon Dio (che forse non era così buono) si arrabbiò e lo fece ammalare, nessun medico riuscì a salvarlo e alla fine schiattò, ma schiattò che morì proprio mica per scherzo. E già a questo punto io piangevo e mi mettevo paura, pensando a cosa avessi fatto di male per meritarmi questa fiaba. Ma mia nonna mica si fermava, no, continuava a raccontarmi -perfida- la storia. Quando questo povero bimbo venne messo nella fossa e ricoperto, all'improvviso da sotto terra spuntò fuori il suo braccino che salutava verso l'alto. La mamma, lo ricacciava sotto con i piedi, e il papà tornò a ricoprir di terra. Ma ogni volta il braccino tornava ...

NOTTE DI NATALE II

Un ladro al lavoro, la notte di Natale. Imprevisti del mestiere. E un po' di tenerezza. Un mio vecchio corto, con mia figlia Vittoria ;) https://m.youtube.com/watch?v=aLJ0rkzNSxY

L'ORA È NELL'OCCHIO DEI GATTI

L'ORA È NELL'OCCHIO DEI GATTI. "Un giorno un ragazzo elegante camminava frettoloso per le vie di un mercato e, accorgendosi di aver perso l'orologio, chiese, ad un'anziana filatrice di lana, che ora fosse. L'anziana, placida rispose: "Attendete, tra poco passa il mio gatto!". Il ragazzo, sorpreso e, quasi infastidito, stava per andarsene sbuffando quando, da un vicoletto buio, sbucò un grosso gatto bianco e nero che saltò dritto dritto sulle gambe della sua umana, accoccolandosi nella gonna. L'anziana, teneramente, gli prese il musetto e fissò negli occhi il suo gatto. Poi, disse al ragazzo: "È quasi mezzogiorno". Ed era vero. Perché nei gatti si legge l'ora del mondo, di giorno o di notte, un'ora che non si misura, immobile e veloce, è l'ora dell'eternità". (Memorie di una fiaba, 2007, Andrea Battantier, leggendo Ch. Baudelaire, Le Spleen de Paris, Petits poèmes en prose, 1864).