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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

POSSO CONTROLLARE IL MIO BERE?

Posso controllare il mio bere? Dipende da me, cazzo, dipende da me. E poi dipende dalle persone intorno a me, e dall'interrompere le vecchie abitudini e non vedere più una bottiglia; insomma, neanche per sbaglio ci deve essere una bottiglia disponibile nel raggio di 10 chilometri. Quando sarò forte, allora potrò anche pasteggiare di fronte ai peggio bevitori, e la bottiglia sul tavolo mi farà solo sorridere. Mi fanno ridere quelli che dicono che basta alzare i prezzi dell'alcol, o che restringono gli orari di chiusura di un locale, oppure che serve un tesserino che attesta che puoi bere. Forse aiuta ma non basta se non parti da te. Ma è vero che quando ho iniziato io era pure una cosa di gruppo, di cultura. Cioè quello figo era chi beveva 15 grappe, e chi non ce la faceva era una femminuccia. Da noi pure in famiglia si faceva a gara. Solo mia moglie mi controllava, o almeno ci provava. Ho capito nel tempo che è tutta una questione di auto controllo. Ma perché uno beve? Ci ho

VOLEVO SOLO BERE DI MENO

VOLEVO SOLO BERE DI MENO. "O smettere del tutto perché no? Ho iniziato a frequentare un gruppo, mi hanno aiutato a definire degli obiettivi e solo dopo ho iniziato a comprendere che potevo controllare il mio bere. Le abitudini, gli schemi, si possono modificare nel tempo, ma serve un allenamento nuovo, mica uno si improvvisa nuovo se prima non studia il vecchio dentro di sé. Io temevo le ricadute, tante volte c'ero ricaduto, al minimo stress, che poi era il mio ALIBI. In questi incontri ho imparato a chiacchierare in gruppo sul mio futuro, su quello che voglio, anzi, sul nostro futuro e su quello che vogliamo. Ho scoperto che è bello stare in gruppo, parlare dei problemi, capire che non siamo soli ad affrontare un problema, e che ciascuno aiuta gli altri sulla base della propria esperienza. Chi è avanti aiuta gli altri. Ti senti forte, non sei solo. Sono 18 mesi che non bevo. E' presto per cantare vittoria, ma tornare alla vita non è mica sempre facile come bere un bicchie

ADOLESCENTI: INSEGNARE L'AUTONOMIA

ADOLESCENTI: INSEGNARE L'AUTONOMIA. Sono molti i benefici di un supporto all'AUTONOMIA degli adolescenti. Una sorta di autonomia guidata, in grado di rafforzare la fiducia dei ragazzi. Il supporto all'autonomia permette ai ragazzi di assegnare un maggior valore ad un compito eseguito o ad un obiettivo da raggiungere. Il compito stesso, inoltre, viene percepito come meno negativo ("palloso", "du palle"). Infine, i ragazzi motivati all'autonomia guidata, valutano l'insegnante/tutor/(genitore?) come maggiormente competente. ("The benefits of autonomy support for adolescents with severe emotional and behavioral problems. Savard Audrey. Joussemet Mireille. Emond Pelletier Julie. Mageau Geneviève. Motivation & Emotion. Dec2013, Vol. 37 Issue 4, p688-700. 13p.).

Il freddo da dentro

"Caro Jim, soffro tanto per questo freddo. Oggi avevo 4 maglie più il piumino d'oca, la sciarpa e -involontariamente- due cappelli. Non capivo niente dal freddo, questo freddo mi irretisce, e non riesco a scaldarmi nemmeno accanto al forno a legno del mio amico tunisino. La verità è che sono tornata ad essere l'uovo strapazzato di un tempo. Non avendo più il guscio sento freddo. Ma è come se il freddo venisse da dentro. Ti aspetto ai Caraibi dei miei sogni proibiti, ti bacio, Nika". ("Memorie di un amore", dal doc. di A. Battantier, frammento di Nika, 2013) .

Tutta questa rabbia a che mi serve?

Come la canzone voglio vivere col sole in fronte, ma mi serve di cambiare vita. Vivere una vita migliore e più felice. Tutta questa rabbia a che mi serve? Ho vissuto per anni con la sensazione insopportabile di avere subito un'ingiustizia, ma adesso basta. Voglio vivere così, coltivando l'orto della mia felicità, abbandonando i vittimismi. La rabbia sì va bene, ma dopo bisogna agire per cambiare quello che ci ha fatto venire la rabbia. (Dal documentario di A. Battantier, Memorie da una panchina, intervista a Joseph, 2014).

ADOLESCENTI: ATTENZIONE QUESTI BASTARDI CI VANNO GIU' PESANTE

ADOLESCENTI: ATTENZIONE QUESTI BASTARDI CI VANNO GIU' PESANTE. "L'essere viziati è solo una cattiva abitudine. Molti adolescenti sono terribilmente fragili e, per questo assai pericolosi, soprattutto quando si renderanno conto della loro inconsistenza nel mondo reale. Abbiamo permesso loro troppo, ed ora, il gioco è sfuggito di mano. Non ritornano all'ovile ma, nel contempo, non sanno dove andare. Non hanno voglia di fare niente perché così sono stati abituati. In Africa bambini di 5 anni mandano avanti la loro capanna e fanno 12 km per fare scorta di acqua o di legna. Senza storie. Le storie gliele racconta la sera il nonno davanti al fuoco". (Adolescenti: attenzione questi bastardi ci fanno giù pesante. M.Thompson Nati, 2003).

Eri il mio faro

"Mi manchi, nelle sere in cui sono stanca, triste ed incazzata. Le tue telefonate, linfa di vita. E parlar con te, placava l'uragano dentro me. Nella mente mia ricordo sere come questa e provo tristezza, vuoto e smarrimento. Eri il mio faro e mi facevi vedere le cose dall'alto. Coccolavi, accudivi la mia anima. E dopo aver parlato con te, anche senza aver risolto nulla, io mi sentivo meglio". (dal documentario di A. Battantier, frammento di Alessia, a core de latta, 2014).

Studiare per la vita!!!

"I miei si sono incazzati perché la mia pagella fa schifo. In parte ce devo stà perché hanno ragione. Ho capito che mi devo dare na svejata! Perché io non sarò un genio ma neanche l'ultimo dei cretini. Epperò ma non ciò voja de fa QUASI un cazzo. Ma sto capendo che non devo dimostrare ai miei che ce la posso fare. Dovrei fregarmene di loro. Ma VOGLIO DIMOSTRARE A ME STESSO CHE VALGO. E Cià ragione il prof: non si studia x il voto ma SI STUDIA PER LA VITA!!!". (Dal documentario di A. Battantier "Memorie di un adolescente", ValeVale, 2014).

Ma non ti sei rotta di esser presa per il culo?

Parole parole parole che tu ti bevi quando lui vuole. Scegli una vita nuova. Se questa non ti piace la puoi cambiare. Ma che la mente d'ora innanzi lesta ti si muova. Basta stare bona bona nel pollaio a far le uova". (Manlio De Pretis, Ma non ti sei rotta di esser presa per il culo? 1985).
-Non si tratta di incubi, non si tratta di sogni. Questa è la realtà. -Cazzo ho sbagliato strada! (T. Bergen, 2009, Era lei).