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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

IMBRUNIRE

Passo ancora il mio tempo.a osservare i tramonti e vederli cambiare in secondo imbrunire. Passano gli anni e il tempo delle ragioni se ne sta andando, per scoprire che non sono ancora maturo nel secondo imbrunire. (F. Battiato) (Illustrazione Tiziana Alberti)

IL MIO NUOVO PENSIERO PER ESSERE NEL MONDO

"Ricordo che provai ad iniziare con l'amarmi. Mi ero fatto troppo male, troppo duro con me stesso, sempre a cercare quel che non andava. Per una volta immaginai di volermi bene. E non è facile quando non sei abituato. Sei stato il primo a non credere che puoi star bene. Ma sarai anche il primo a credere che puoi star bene.  Il difficile è all'inizio, serve allenamento, si deve imparare a vedere il mondo come lo desideriamo e non come lo temiamo.  Di quel giorno ricordo l'alba, ma non l'avrei mai vista se non avessi udito dal mio pigro letto il verso di un pappagallo rosso di quelli che io chiamo eclettici perché non stanno mai fermi e fanno un sacco di cose ciarlando. Mi alzai e lui era lì, non se ne andava mica, mi scrutava dalla finestra e mi accorsi per la prima volta di quegli alti alberi al bordo una foresta.  E sì, perché a Loiano c'era una foresta, ma io non ci avevo mica fatto caso".  (Andrea Battantier, Didier Doutest, Lao in the company knows the

DUE GATTI

Due gatti passavano da casa mia ma a loro interessava darsi appuntamento sul tetto, non si fermavano mica tanto da me, un po' di cibo al volo, una carezza e poi si dileguavano come amanti discreti.  Se ne restavano tutta la notte, io me ne accorgevo perché mi alzavo più volte per via delle medicine e mi faceva piacere vederli là, placidamente osservare chissà cosa poi.  Talvolta li chiamavo ma neanche si giravano, talmente erano assortiti da quello stare bene insieme in silenzio. (A. Battantier, 1998, Memorie di un amore, memorie di in animale)

IL CARRISTA BOHDAN K.

Il carrista Bohdan K. era alla sua prima missione importante dopo l'addestramento.  Si era spinto troppo in là, ritrovandosi solo dentro il carro armato oltre le linee nemiche.  Gli altri erano arretrati e lui non aveva visto il segnale di ritorno alla base. Ora aveva due possibilità: Attivare il pulsante di autodistruzione oppure provare a tornare indietro con il rischio che qualcuno dei suoi attivasse la temuta modalità autodistruzione. Se Bohtan K. fosse tornato indietro, forse sarebbe riuscito a macinare i 22 km che gli avrebbero garantito la salvezza. Sarebbe stato bello ma i nemici erano lì dietro la collina. E poi, i suoi superiori se la sarebbero rischiata?  Lui conosceva bene le procedure. Il carro armato era top secret, il nemico non doveva conoscere il funzionamento.  Ecco il perché del dispositivo di autodistruzione.  Un dispositivo che si era reso necessario per impedire il trasferimento involontario di preziosa tecnologia ai nemici in caso di cattura dei mezzi.  Del

A BUKÒ...MA VAFFANCULO!

"Un giorno il mio ex, che non aveva il coraggio di parlarmi e di dire quello che aveva dentro, ha pensato bene di usare una poesia di Charles Bukowski.  Eravamo ormai agli sgoccioli, ed io ho voluto rispondere a lui e a quell'altro coglione di Bukowski.  Oggi ci rido a quel ricordo di 5 o 6 anni fa ma all'epoca ho sofferto tanto. È bene fare chiarezza se qualcosa ci piace o non ci piace, senza girarci troppo intorno. -Non ho smesso di pensarti, vorrei tanto dirtelo. Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare, che mi manchi e che ti penso. Ma non ti cerco. Non ti scrivo neppure "ciao". -A Cà...ma vaffanculo! E senza nemmeno un Ciao. -Non so come stai. E mi manca saperlo. Hai progetti? Hai sorriso oggi? Cos’hai sognato? Esci? Dove vai? Hai dei sogni? Hai mangiato? - A Cà...sò cazzi miei! -Mi piacerebbe riuscire a cercarti. Ma non ne ho la forza. -Bravo! Stai bene là sul divano con la Play e il Fantacalcio. -E neanche tu ne hai. -Parla per te. La forza per pisciarti

DIARIO DI UN OCCUPABILE

Oggi mi vedo brutto allo specchio. Elegante ma sciatto e affranto dentro.  Oggi mi sono addormentato sul treno, al ritorno da un colloquio non sono sceso e mi sono risvegliato a Viterbo. Nel buio vedevo le fiamme dal finestrino, ho pensato:  Questo treno va all'inferno. Domani andrò, per l'ultima volta.  Licenziato, mi resta in mano un foglio, uno scatolone (all'americana diciamo) qualche profumo di amico, disperso nel mondo dei vinti come me.  *** A lei lascio una piccola mancia in albergo.  Stella ignota, sai che mi hai salvato con quei sorrisi?  Anche la finestra che non si può aprire però mi ha salvato, 8 piani son duri da far. *** Memorie dal lavoro, in giro per l'Italia a fare inutili colloqui. Me ne torno a casa con la schiena a pezzi ed il morale disfatto.  *** Sono solo e nel sonno ripiego la cravatta mia impiccata a me e la stanza soffocata da migliaia di cv.  Sì, lo ammetto, sognavo un altro paese, una fine meno ingloriosa. (Giorno 312 di ricerca lavoro). ***

L'EMERGENZA NELLA VITA DI TUTTI GIORNI (QUANT'È DIFFICILE POI LASCIARSI ANDARE)

"C'è chi dice...se pensi che l'avventura sia una cosa dura, prova la routine...è letale. Per me è vero ma forse in un altro senso.  Sapete qual è il problema di quando ti abitui ad una situazione di perenne emergenza perché ti sei allenata alla troppa sofferenza durante l'infanzia? È che poi da grande, nella vita di tutti giorni, ti senti sempre in tiro, sul chi vive, sul chi va là. Chi impara a sopravvivere nell'emergenza non riesce a lasciarsi andare, io ho impiegato 30 anni per lasciarmi andare".  (A. Battantier, Memorie di un amore, 2005, Anima Lisa, 42 anni)

QUANDO I NOSTRI GENITORI SI SPEDIVANO L'ODIO ATTRAVERSO NOI

Mia madre odiava mio padre.  Mio padre odiava mia madre. E l'amore per i figli si perde in mille rivoli e il figlio resta secco e morto dentro.  I nostri genitori ci hanno insegnato ad odiare l'altro quando invece i bambini avrebbero bisogno d'amore. Ma i miei non potevano odiarsi nei ritagli di tempo, quando non stavano con noi o all'arrivo della nostra età adulta?  Mia sorella ed io siamo state bombardate dall'odio.  Anzi, diventavamo noi le bombe, scientemente preparate da loro.  La più grande stronzata che mia sorella ed io abbiamo ascoltato è stata: 'Lo faccio per voi. Poi starete meglio'.  Meglio?.  Ci hanno propinato per anni corsi accelerati di odio e  sensi di colpa. Ci facevano sentire importanti attivando scelte che noi non avremmo mai attivato.  Noi avremmo preferito godere di una brava mamma e di un bravo papà. Anziché di due stronzi.  Noi volevamo solo giocare. D'altra parte vi sembra normale 'giocare' a 5/6 anni al 'Tribunale&#

LETTERA DI UN PADRE ALLA FIGLIA VEGANA E RISPOSTA DELLA FIGLIA

Cara Lisa, la mia lettera della Befana voleva solo essere un gioco ma la tua mancanza di ironia mi sorprende. In fondo potevi essere tu che scrivi alla vecchia dicendo che... SONO VEGANA, ASSICURATI CHE LA CIOCCOLATA SIA SENZA LATTE, I BISCOTTI SENZA UOVA, I DOLCETTI SENZA MIELE, LE CARAMELLE SENZA ADDITIVI ANIMALI...E TUTTO SENZA OLIO DI PALMA...  Non sei forse tu un po' rompiscatole con tutte le tue fisime mentre ci facciamo un sano e innocuo barbecue con parenti e amici? Io so che sei molto convinta della tua scelta di diventare vegana e di rinunciare alla carne.  Epperò io non la condivido e ritengo che ognuno abbia il diritto di fare le proprie scelte alimentari senza essere giudicato. Ho sempre mangiato carne e mi piace, e mi sentirei limitato se dovessi rinunciarci.  Ebbene si, reclamo il mio diritto a mangiare carne, si è fatto sempre così e sempre così si farà nel mondo.  In questo mondo c'è spazio per tutti e ognuno ha il diritto di fare quello che vuole, ci sono dive

IL DORMIENTE

In un bel giorno di sole autunnale il ragazzo era indeciso se fare o non fare il bagno. Si mise pertanto a rimirare il mare, facendo passare le ore.  Finì per addormentarsi al cospetto della luna e, quando si convinse a fare il bagno, si accorse che l'acqua era ormai fredda assai. Se ne tornò quindi a casa mesto a continuare il sonno sotto le coperte.  Alle volte può essere difficile prendere decisioni, soprattutto quando si tratta di fare qualcosa di nuovo o di uscire dalle proprie abitudini. In alcuni casi la pace può essere raggiunta anche semplicemente riposando sotto le coperte.  Quanto al bagno, lo fece il giorno dopo, sotto alla pioggia.  Il freddo non lo colse impreparato, anzi, seppe ritemprarlo ed egli se ne ritornò a casa correndo, cantando a squarciagola parole senza senso di una vaga, insperata, nuova felicità. (A. Battantier, Memorie di un adolescente, 2018, Andrea Bis, 20 anni) Illustrazione, Lucilla Adamo, da Arturo Martini, il dormiente (galleria nazionale d'a

UN SUPEREROE

Un giorno topo Leone chiese a Lole una storia. Lole iniziò a raccontare di Wolverine, che aveva le unghie molto lunghe fin da piccolo. La mamma gliele tagliava sempre ma lui non voleva e se ne fuggiva; la mamma lo riacciuffava e completava l'opera. Il piccolo Wolverine disse un giorno:  “Da oggi basta tagliare, avrò le unghie più lunghe del mondo”. La mamma cercò di dissuaderlo ma lui si mostrò irremovibile: “Mamma io vado via perché sono un supereroe!”. Iniziò ad andare in giro per il mondo con le sue unghie sempre più lunghe.  Ogni tanto gli davano fastidio, allora iniziava a grattare contro i muri, sulle rocce, sull'asfalto e, un poco alla volta, le unghie si facevano un po’ più piccole, ma anche più taglienti. Un giorno un ragazzo lo prese in giro per via delle unghie lunghe ma Wolverine iniziò a graffiarlo e quel ragazzo scappò via piangendo.  Wolverine era buono con i buoni ma diventava molto cattivo con i cattivi, ad esempio quando veniva preso in giro dai ragazzini mone

PENELOPE

Nel silenzio della notte attendo senza fretta o affanno. Sono sola, ma non mi sento sola. Timorosa di lasciare affetto, ricamavo allo specchio la vita noiosa di Penelope. Intono alla notte l'intimo mio canto, sono nata melodica e a me dico: Prima che il malandato sia marcio, osa! Ho deciso di partire. I tasselli del mosaico del mondo sono nel mondo.  Vado, poi forse torno. Ricolma di ritmica è la vita in movimento. Camminerò senza un motivo, allontanandomi dai riti ormai morti.  Nel silenzio della notte sono pronta, lontana dal mito che mi tiene prigioniera. (A. Battantier, Penelope, 1990) *** Risulteranno tutti mortali, anche Penelope. Penelope, non abbiamo molto tempo. Dicono che Ulisse tornò con Penelope, ma forse Penelope era stufa di Ulisse. Everybody's coming back mortal, even Penelope. Penelope, we do not have a lot of time. They say Ulysses came home to Penelope, but maybe Penelope had been fed up with Ulysses. (Thomas Bergen, Just the way she was)

L'ATTEGGIAMENTO NELLA VITA

"La vita spesso ci riserva delle sorprese. Noi non siamo di meno o di più a seconda di quello che la vita ci porta.  E qui entra in gioco la differenza di approccio.  Penso che la vita sia una questione di atteggiamento.  E quello che possiamo cambiare è il nostro atteggiamento nella vita. "Life often has surprises in store for us. We are not less nor are we more depending upon what life hands us. Hence, the difference in attitudes. I think it's a matter of attitude in life. What we can change is our stance in life". (Didier Doutest, Lao Bu-Shem in the company  “Non sono ottimista per natura, ma i pensieri positivi sono preziosi, controbilanciano il problema.  La nostra mente ha diritto ad una difesa, e la nostra migliore difesa sono i pensieri positivi, gli unici a contrastare le crisi di vita”.  (M. Thompson Nati)

LO ZEN E L'ARTE DI INCAZZARSI

Un uomo cercava il brahman ma non lo trovava.  Del resto, mica è facile rinvenire l'essenza ultima della realtà ed il principio supremo dell'universo che, per antonomasia, dovrebbe essere considerato infinito, senza forma e senza attributi, e non può essere compreso completamente dalla mente umana. Quest'uomo comunque si era incaponito con la ricerca del brahman, era ormai l'obiettivo ultimo della sua vita poiché intendeva liberarsi dal ciclo delle reincarnazioni. Basta pendolarismo insomma. Per questo meditava, leggeva la lettura, analizzava arcani testi sacri e, in linea con molti altri credenti, era convinto che il modo migliore per cercare il brahman fosse attraverso la devozione e l'amore incondizionato verso dio. Nel mentre, mostrava devozione al suo maestro al quale un giorno chiese: "Maestro, cerco il brahman, ma non lo trovo…che devo fare? Che devo fare?". I due erano sulla riva d'un fiume ed il maestro, dopo un silenzio di 3 ore, spinse di co