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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

SONO PASSATI 20 ANNI

Sono passati 20 anni dalla morte di un figlio. Mi sembra un’enormità soltanto dirlo. Anche se mi ero preparata anticipatamente a quel dolore, giorno dopo giorno, dalla diagnosi tremenda quasi senza appello, quel dolore mi ha devastata per molto tempo.  Ogni giorno da dicembre ‘99 al 29 ottobre 2001, avevo coltivato la speranza ma non l’illusione e il dolore era già stato una quotidiana costante.  Avevo camminato, mangiato, riso, giocato, alternato i ricoveri ad una ostinata serenità famigliare, cercato di sostenere le figlie, i nonni, gli amici come se facendomi roccia potessi vincere il mostro.  Guardavo il mio bambino bellissimo anche pelato o gonfio o smagrito, le sue sorelle sofferenti ognuna a modo suo e mi dicevo che non potevo arrendermi.  Ma dentro di me un tarlo di lucida consapevolezza mi scavava gallerie di dolore. Poi arriva la morte, ma ancora prima la drammaticità della fine, della terminalità.  Quella sofferenza di madre che aspetta la morte di un figlio, che guarda il s

OH VOGLIA DI TE!

"Oh voglia di te, che mi assale nei momenti impensati e lentamente sospiro sapendoti lontana.  Anch'io so che il verbo è HO, eppure Martina, amore mio, non fare la maestrina poiché, da errore, nasce a volte nuovo amore.  Tu mi correggi con la biro, ed il mio OH, semmai, dovrebbe averne altre 4 di H; è un OHHHH che sa di tristo sospiro, e si perde nel vento, mia principessa Zaffìro".  (Memorie di un amore, A. Battantier, 2012, Riccardo, l'amore in ritardo)

DDL ZAN

First reaction: Sceicco! Oggi al Senato  un grande risultato per Arabia Viva. Quell'indegna esultanza al senato, quel nascondersi dietro al voto segreto, quella vigliaccheria tipica del cosiddetto metodo rinascimentale arabo. Del resto si sono allineati, da quelle parti l'omosessualità comporta la pena capitale. Ah Italia bigotta, unico paese in Europa (occidentale) a non avere leggi contro l'omofobia. Provo vergogna per una classe politica che è riuscita -per l'ennesima volta- a dimostrare tutta la sua arretratezza culturale. Oggi ha vinto l'ignoranza. Ma è solo questione di tempo. Questa è una valorosa battaglia di civiltà, per ottenere diritti senza togliere nulla a nessuno. (Italien Néandertalien)

PORTAMI VIA

"Portami via, io e te, ce la faremo, stringimi forte e chiudi gli occhi, che la magia abbia inizio". (Thomas Bergen Just the way she was)

ES CHE RESTA PRIMORDIALE NONOSTANTE TUTTO

Lo sguardo sul mondo,  le piccole cose osservate, specchio deforme di immagini interiori.  Mostri, fantasmi, desideri.  Non è matematica,  il tempo distorto è poesia  in movimento verso il nulla.  Eppure, gioia nel viaggio  e la fantasia ci perde  in infinite scale a spirale.  Se chiudi gli occhi  il mondo fa da sfondo ai sogni.  Seguivamo un noioso schema iniziale, del quale abbiamo  fortunatamente perduto le tracce.  E le impossibili forme di realtà,  via via si trasformano  in sfumate essenze del mondo.  Nulla è impossibile.  Prima o poi ce ne renderemo conto,  nel mentre di un viaggio  non ancora finito e,  soprattutto,  mai iniziato. (Es che resta primordiale, nonostante tutto, A. Battantier, Omaggio ad Escher, 2014, MIP LAB 8) Ciò che chiamiamo il nostro Io si comporta nella vita in modo essenzialmente passivo  e noi veniamo vissuti  da forze ignote e incontrollabili. L’uomo è vissuto dall’Es. (G. Groddeck, Il libro dell‘Es, Adelphi, 1966, pag. 14-15) Versione personalizzata Lucr

CHE SENSO HA ESSERE GENITORE SE GENITORE POI NON FAI?

Tra essere madre e fare la madre c'è una bella differenza. Idem per il padre, ma quello capirai, chi l'ha visto mai!!? Oggi, per la prima volta, scrivo il dolore che ho dentro, sono stata una figlia indesiderata. Nelle mie fantasie di bambina immaginavo di essere stato rapita da una matrigna cattiva, e che prima o poi la mia vera mamma sarebbe venuta a prendermi.  Sto ancora aspettando! Non posso dire di essere stata abbandonata da mia madre.  Epperò, fin da piccola mia madre se ne andava in giro, lasciandomi sola in casa.  A 7 anni si assentava anche la sera e la notte.  Una sera, avrò fatto la terza elementare, mi aveva messo a letto ed io mi ero addormentata.  Poi mi ero risvegliata perché volevo dell'acqua, la chiamavo, non c'era nessuno ma non ho pianto.  Mi sono addormentata davanti la porta di casa.  La mattina, quando lei ha aperto la porta, me l'ha data pure in testa e mi ha fatto malissimo.  Tornava dalla discoteca.  Io cercavo di avere un rapporto con lei

COLPEVOLIZZARE, LO SPORT PIÙ DIFFUSO AL MONDO

Esiste poi lo sport del dare le colpe agli altri, schiacciando la palla della colpa addosso a chi, almeno, prova a fare qualcosa.  L'agonista in questa disciplina, solitamente, ama vincere non facendo nulla per la ricerca di una soluzione. "Te l'avevo detto!', esclama il profeta del nulla. È facile vincere così. Facendo si sbaglia, sbagliando s'impara, anche ad accettare  consapevolmente le conseguenze. Ritengo che blablare, sentenziare, non sia contemplabile nell'aver fatto qualche cosa di utile.  È molto facile lavarsi le mani.  Più difficile è l'assumersi le proprie responsabilità.  Far qualcosa di buono è, ad esempio, l'occuparsi in prima persona di un problema, alla ricerca di una comune soluzione.  Parlare risulta per taluni molto facile.  I fatti, tuttavia, sono un'altra cosa.  Sui fatti s'inciampa non facendo. (M. De Pretis, Note a margine dell'essere umano, 1970) #miplab  #mdepretis  #manliodepretis   #sensidicolpainutili  #chinonfa

SCAPPA FINCHÉ SEI IN TEMPO

5 anni fa una classe di prima media è stata formata con 17 maschi e 5, poi diventate 6, bambine.  Nei tre anni i maschi sono diventati più vivaci e attaccabrighe.  Soprattutto nel prendere in giro le ragazzine, durante le interrogazioni, creando un clima di pressione che ne penalizzava il risultato.  In modo particolare le stesse abbassavano il tono della voce dando meno forza alle loro risposte.  Non ci fu verso di cambiare le cose. Come pensate che quelle ragazze poi donne alzeranno la voce e si difenderanno?  Tanto più se provenienti da famiglie patriarcali confermate da una scuola altrettanto patriarcale, addirittura nella formazione delle classi all'inizio dell'adolescenza. (Anna Maria Valcella, 2021) That's not up to you, and you know it. Get out while you still can. Non dipende da te, e lo sai. Scappa finché sei in tempo. (Thomas Bergen, Just the way she was)

LA PRIMA VOLTA IN BIBLIOTECA

LA PRIMA VOLTA IN BIBLIOTECA “Una biblioteca è un buon posto dove andare quando ti senti infelice, perché lì, in un libro, puoi trovare incoraggiamento e conforto. Una biblioteca è un buon posto dove andare quando ti senti disorientato o indeciso, perché lì, in un libro, potresti avere una risposta alla tua domanda.  I libri sono una buona compagnia, in tempi tristi e felici, perché i libri sono persone che sono riuscite a sopravvivere nascondendosi tra le copertine di un libro". (Elwyn Brooks White, 1899-1985) "Avevamo 19 anni e non sapevamo dove andare.  Del resto, ci eravamo conosciuti in biblioteca, ore ed ore a studiare insieme.  E allora programmammo la pazzia:  Questa è casa nostra in fondo, vogliamo passar qui la notte del nostro primo anniversario? Chiara disse sì, qualcosa si sarebbe inventata con la zia.  E così preparammo tutto.  Alle h 19:58 ci occultammo in fondo, nella zona archivio storico.  In basso c'era una specie di rientranza, protetta da faldoni. Un

SULL'AMORE

Si conobbero.  Lui conobbe lei e se stesso,  perché in verità non s'era mai saputo.  E lei conobbe lui e se stessa,  perché pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così. (I. Calvino) L'amore è l'unico modo per accorgersi degli altri. L'amore non è un affare, è un modo di sentire la morte  assieme a un altro. I veri amanti lo sanno che il luogo dell'amore non è il bene ma il danno. La più grande agonia della vita è vivere senza nessunissima ferita.  (F. Arminio)

AIUTARE (VERBO MEFITICO). MEMORIE DI UN PADRE

AIUTARE (VERBO MEFITICO). MEMORIE DI UN PADRE Aiutare è un verbo mefitico. Ho fatto tanti danni aiutando. Come genitore ho fallito, i miei figli si sono appoggiati su noi, fino a schiacciarci. Forse per debolezza, non ho detto NO quando serviva.  Forse intendevo correggere l'educazione di mio padre, uomo severo che ci picchiava in casa.  Epperò una via di mezzo ci sarebbe stata. Insegnare a fare le cose da soli, questo è bello.  Camminare poco a volta da soli, portare lo zainetto, la bici in salita, apparecchiare, lavare i piatti, fare e portare la spesa, i compiti.  E poi il valore dei soldi. Mostrare la strada, camminare insieme, ma ognuno con le proprie gambe.  Per la paura di dar poco amore, mi ci sono affogato.  (Memorie di un amore, A. Battantier, 2021, Carletto Blue, 60 anni)