Un treno regionale che annusa di sudore e sigarette spente. Un uomo di 50 anni, barba da eremita, occhi gonfi di vino e rimpianti. Di fronte, una ragazza di 17 anni, capelli blu e auricolari appesi al collo come un’ammissione di resa. Lui bofonchia, rallentato e strascicato, un discorso di fine mondo: «La vita è come un cesso otturato. Giri la leva, ma invece di scivolare giù, tutto risale. Io affondo e l’unica spinta che sento è quella di andarmene per sempre.» La ragazza va al dunque: «Papà, hai vomitato sul mio zaino.» «Ecco, vedi? La società ci impone di contenere i fluidi. Ma il vomito è l’ultimo atto di libertà. Un manifesto anarco-esistenziale. Che male di testa!» Poi l’uomo, barcollando come un pendolo, si sposta all’altro vagone: «Mi uccido. No, aspetta, no. Lo faccio per la nonna. E per te. No, per il cane che non abbiamo mai avuto. La vita è un puzzle, ma io ho perso i pezzi…quando…quando è arrivato l’euro.» La figlia lo rag...
Uno spazio per storie da raccontare alla Persona che è in noi. Buona pace, Andrea Battantier. Psicologo, Fondatore e Master Trainer MIP (Modello Ideale di Persona), anche Skype. Sceneggiatore (Terapia con la scrittura). RIPRODUZIONE VIETATA ©