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Visualizzazione dei post da 2008

Descrivi il tuo Mobbing (contributo di Sarah)

Il nuovo capoufficio, e il gruppo intorno a lui. Ed io lentamente sola, a lottare contro tutti. Però mi sentivo forte come un orsa ("orsarah" è il mio soprannome) e non avrei mai ceduto. Pensavo. Poi, la vita in azienda sempre più difficile, perché ti senti circondata. Loro non ti intimano la resa, anzi ti sorridono, aspettano la consegna delle armi. E più tenti di resistere più l'ansia ti uccide, e quando non dormi per 3 mesi, le cose diventano oggetto di interesse per lo psichiatra. E’ la crudeltà di chi ti sminuisce fino a farti fragile come un cristallo antico. E alla fine te ne vai.

The last cigarette (L'ultima sigaretta). Dipendenza e nicotina

You Never Let me go. You never leave me alone. My little fire, you warm me like the morning sun. There's no way to slow down, but in 3 minutes I reset my soul. I see nothing in the smoke. My little fire, I catch you for a while, And life goes on with you. You kiss me, Judas, and one day you'll betray me. I know you're not my Messiah. (Cigarette, Andrea Battantier, Poesie, 2006, ed. Battar) L'ultima sigaretta (La poesia sulla sigaretta, A. Battantier) CI SEI SEMPRE COMPAGNA. E NON MI LASCI MAI. PICCOLO FUOCO, MI SCALDI COME UN FOCOLARE IMMENSO. L'ANNULLAMENTO CHE PASSA IN QUEI 3 MINUTI MI E' DI SOLLIEVO NELL'ATTENUARE IL NULLA. NULLA CHE NEL FUMO IO VEDO, E PER UN ATTIMO TI TENGO TRA LE DITA, VITA CHE VAI VIA. AD OGNI BOCCATA, FEDELE PER SEMPRE, COMPAGNA CHE UN GIORNO MI TRADIRA'. MA QUESTO IO LO SO. (Sigaretta, Andrea Battantier, Poesie, 2006, ed. Battar) The song "My good day" (A. Battantier) That is nice. I'm expecting my good day. I neve

Anteprima mortem (Come arrivare allenati alla propria morte)

Bisogna allenarsi tutti i giorni, per prepararsi alla morte. E anche se alla fine vincerà lei, sarà stata comunque una bella partita. Anche perché, parliamoci chiaro, la morte è un attimo, è la vita che dura un casino. La morte si sconta vivendo? E allora iniziamo con i SALDI della morte, piccole esercitazioni casalinghe, e un poco alla volta, saremo pronti. Non sono triste, è che il mio sorriso non si vede. Poiché io combatto la morte come un condottiero del nulla, invece di ritardarla artificialmente, io l'anticipo e sarà uno spettacolo ben congegnato il mio morire. Lascerò la vita senza un palpito di sofferenza, perché io lo so, la morte non esiste, è solo una grottesca commedia, ma la maggior parte di noi non si studia la parte, e sul palco si comporta come un dilettante allo sbaraglio. È tempo di credere alla morte, basta spacciare per gioia la pura e semplice vita, basta comprare a credito l'aldilà. Io faccio bene i conti e pago la morte in contanti, giorno dopo giorno.

Gita a Ravenna (quasi un documentario)

L'amore che strappa i capelli è perduto ormai, io l'amavo moltissimo, e mi aveva insegnato ad andare in bici, ad amare il mare, e a fare l'amore dentro ad una petroliera. Mi riferisco a Ravenna, la città che ho vissuto in fondo per tanti anni. A Ravenna ho conosciuto Chiara. Ci sono tornato, nella mia città, una gita, quasi un documentario, alla ricerca delle mie origini, ma sopra tutto, del fantasma di Chiara. Solo ora mi accorgo dello sbaglio enorme. Ora che lei convive a Milano con un flautista e ha un figlio bellissimo che fa le pubblicità delle Nike (mi dice la vecchia Elisa, la barista). Ma mica mi sento solo! Oddio, solo, un po'. In fondo, tante volte abbiamo tentato la rianimazione, ma io mi chiedo, dopo tanta analisi, perché proprio ora, a 46 anni, la fame d'amore è ancor più forte? Mi sono svegliato dal letargo come un pitone innamorato. Cerco Chiara in queste vie di Ravenna, ho bisogno della sua carne, ma la carne di un fantasma non soddisfa il languore d

Lo Tsunami della mente: storia di un Attacco di Panico (Massimo)

Prima dello tsunami stavo bene? Certo che no, ero stressato come pochi. Mia moglie sempre più lamentosa che mi sembrava l'asinello Ih-Oh di Winnie the pooh, avete presente l'asinello di pezza sfigato? Per non parlare del lavoro, 3 ore di traffico tutti i santi giorni e quell'ufficio con le stanze sempre più piccole e le pareti che lentamente mi cercavano per schiacciarmi. E no cazzo, mica sono un pezzo di formaggio dentro a un toast!! All'inizio non lo vedevo lo stress, a dire il vero non lo vedevo neanche dopo gli attacchi, perché ci vuole tempo per vedere il tuo stress: noi siamo sempre bravi a vedere la sofferenza degli altri, ma la nostra no. Quando arriva lo stress e ti sovraccarica il cervello, dovresti staccare, e invece uno con l'incoscienza del coglione non molla e va avanti, avanti, come una macchinetta, un robottino. Il corpo mio i segnali me li mandava, eccome. Respiravo male, mi sembravo un sub in apnea, e poi il cuore che iniziava a traballare. Quando

A perfect day (Un giorno perfetto)

Oh, it's such a perfect day I'm glad I spent it with you. Oh, such a perfect day You just keep me hanging on. Just a perfect day, problems all left alone We can do this on our own, it's such fun. Just a perfect day, you made me forget myself; I thought I was someone else someone good. Un giorno perfetto, e l'ho passato con te, che mi tieni su. Un giorno perfetto Tutti i problemi via, possiamo farcela. Un giorno perfetto, mi hai fatto dimenticare me stesso, pensavo di essere qualcun altro, qualcuno buono.

Le ricorrenze che danno tristezza

Cara ragazza triste, la non voglia di alzarti, vestirti, lavarti, ed altri "trasandati atteggiamenti dell'anima" (M.Thompson Nati, "Lasciarsi andare per rinascere"), ha un'origine specifica: la depressione necessaria per elaborare il tuo vero e proprio lutto amoroso. E se tutto ti sembra provvisorio, e se ti senti perduta e sul punto di crollare, ti serve (oh come è difficile agli inizi) vivere godendo di ogni giorno che viene senza pensare a ciò che viene domani. E quando arriva "quel maledetto giorno", è normale che tu pianga, tu sei un animo nobile e sincero e sensibile alle cose belle e brutte della vita. Tu riesci ancora ad esprimere emozioni, e chi esprime emozioni necessita di tempo per rinascere di nuovo amore, per tornare a vivere serbando in sé la vita. Molte persone provano tremende difficoltà nel descrivere un’emozione, e preferiscono andare avanti con uno speciale pilota automatico che lenisce la coscienza. Tu con il tuo dolore sei

L'attaccamento è deleterio/Maternal attachment and necessary child death (A. Battantier)

"L'attaccamento è deleterio perché rende gradualmente: teneri, innocenti, innocui, idioti" (Mario Thompson Nati & Andrea Battantier, L'attaccamento e il conflitto d'ansia, 1999, ed. battar) Lo scrivevamo anni fa, e ancora oggi, in terapia, occupano gran spazio tematiche connesse all'elaborazione del lutto da distacco amoroso. Uomini e donne paralizzati/e impreparati/e -a 40 anni- a strappare il cordone ombelicale. Escono dalla famiglia e non sentono l'aria di libertà, bensì l'aria di prigionia, rimanendo sospesi tra il passato ed il futuro. Lasciato in balìa/bàlia delle/alle ansie di se stesso, ogni uomo è un nulla perché non definito ed individuato. Ma se ci si mette insieme con rinnovata umiltà e consapevolezza, a poco a poco si ritorna a vivere e si ritrova la felicità, voltandosi a procurarla agli altri. Il distacco è necessario per la realizzazione del proprio corso. L'uomo si costruisce abbattendo il passato e ricostruendolo ogni gio

Io non partirò/Radio Nowhere (System & Battantier)

Agosto. Roma deserta. Ma in una casa c'è ancora qualcuno. Una casa vuota. Ma dentro c'è ancora qualcosa. Cosa è esattamente la solitudine? E' difficile definirla. Sono sempre stato solo. Ma l'armonia con il mio stare solo si è spezzata quando iniziarono a svuotarmi la casa. Quelli del pignoramento ripulirono, poco a poco, tutto. La mia casa, unico rifugio per la mia anima stanca. Circa 10 anni fa l'ultima resistenza all'assedio, le ultime forze a difendere un televisore, l'unico oggetto rimasto in un luogo deserto. Voi non so se potete comprendere, non stavo bene, questo no, tanto che mi hanno poi ospitato in una casa-famiglia (dopo 6 mesi da barbone). Ed ora ho un piccolo lavoro e me lo sono ricomprato una piccola TV, e mi faccio anche la spesa e mi compro le scarpe. Anzi, se vi serve un giardiniere e piccoli lavori, un tuttofare part time, chiamatemi, prezzi modici per la mia nuova libertà. Enzo

L'addio non sarà tanto lieve

Yes little Otty, You will always be swimming in my heart little one!

Ne me quitte pas, non mi lasciare. Jacques Brèl

"Si può dimenticare ogni cosa che già fugge via, dimenticare il tempo dei malintesi e il tempo perso a chiedersi come. Dimenticare queste ore che a volte uccidevano a colpi di perché il cuore della felicità. Non mi lasciare. Creerò un regno, dove l'amore sarà re, dove l'amore legge, tu regina. Inventerò per te parole senza senso, che tu capirai, ti parlerò di quegli amanti che hanno visto due volte i loro cuori prendere fuoco, ti racconterò la storia di quel re morto per non averti potuto incontrare. Si è visto spesso riaccendersi il fuoco del vulcano antico che si credeva stanco. Mi nasconderò a guardarti danzare, e sorridere, ascoltarti cantare, e poi ridere. Lasciami diventare l'ombra della tua ombra, l'ombra della tua mano, l'ombra del tuo cane. Non mi lasciare". (JB).

Credere in me

Il senso forse è lei che sembra già più grande, grande più di me. Forse è questa vita che mi guarda con quegli occhi blu ed un sorriso non finisce più. Non lo so, come posso io spiegare se non so il perché? Questa vita non aspetta, e se non sali in tempo, te lo fa il dispetto sai di farti perdere il diretto. E non ricordo se il mio cuore ha mai battuto il tempo tuo. Ma forse non ha mai battuto. E forse sono vivo solo per immaginare te che te ne vai senza cadere, e senza ormai più credere, credere in me.

Carlo Chicchessia: Quando soffrivo di attacchi di panico (51A, imprenditore)

Sono sempre stato un tipo tranquillo, carino, con me si trovano tutti a loro agio...tranne me. Da solo balbetto e mastico le mie parole, eppure in pubblico no, mi sforzo di parlar lento e adagio mi faccio capire. Mi sudano le mani ed i piedi. Tengo, come tutti, i piedi nelle scarpe e quindi nessuno se ne accorge. Tengo le mani in tasca e le sfrego prima di salutare chicchessia. La prima volta? Sudorazione, tachicardia, oppressione dell'anima o dir si voglia, terrore di morire ora, adesso, ecco, all'improvviso. In ascensore. Non vennero i soccorsi ma Furvietto, il portiere dello stabile 43. Ok, faccio le scale, ed invece, di nuovo, ancora una volta tornando a casa, a piedi. Fisicamente, lo accertai, non avevo niente, eppure, ad ogni esame andato bene, aumentava la paura di star male. Non si può capire, ed ho capito negli anni (3) che solo chi aveva il mio problema potesse rinfrancarmi (ed io a loro). Poi ho capito che forse dietro c'era qualcosa. Io non sono bravo a scriv

Ansiosi di tutto il mondo unitevi!

“So che non è molto, ma solo lo 0,000002% degli ansiosi muore. Di ansia non si muore mai. Semmai, si vive male. Ma questo è un altro discorso”. (Mario Thompson Nati, frammenti dall’intervista di Wageningen, Olanda, 2005, ed. battar)

IL PAPA’ E LA MAMMA

(Guida x i neonati quando saranno grandi) I genitori accompagnano i figli per la prima volta al mondo. Un lavoro in più per chi voleva starsene tranquillo a fare ancora il figlio, me ne rendo conto, perché, quando nasce un figlio, muore il tempo libero, che già prima non è che se la passasse troppo bene. Prima ancora di essere buoni genitori ci si chiede: ma chi sono io? E’ tutto vero? Comunque è un’ottima occasione per venire a patti con il proprio narcisismo. Consigli:  Papà: datti da fare! La pacchia è finita. Mamma: Va bene così ma un occhio di riguardo per il vostro compagno. Vi sembrerà di aver partorito 1 figlio in più (ed è pure geloso!). Ricordate una cosa: i maschi adulti sono semplici e gli basta un fronzolo, una carezza ogni tanto, un conforto 5 minuti al giorno: E ditegli “Si’”3 volte al giorno, prima e dopo i pasti. SI sentirà maggiormente coinvolto e risparmierete i soldi del terapeuta di coppia. ("IL PAPA’ E LA MAMMA:Guida x i neonati

Piccole regole per provare ad essere felici

Gianni e Sofia (16 e 17A) ci mandano alcune regole che stanno (con fatica) provando a seguire: 1. Cercate da liberare il vostro cuore dall’odio 2. Liberate (almeno un po') la vostra testa dalle preoccupazioni 3. Cercate di vivere con più semplicità 4. Date di più 5. Aspettatevi di meno.

L'anima

L'anima, bisogna sapere come utilizzarla. Solo chi ha l'anima non la utilizza. Ce l'ha e basta. Cosa me ne faccio oggi dell'anima? L'ho pagata pochi soldi, e la mia è un buco nero. Le cose scompaiono dentro, le idee e le persone. Ma io non voglio dimenticare, dimenticarmi di me, ed ecco che l'anima alle volte restituisce, i corpi e le altre anime perse nel vuoto tra lo stomaco e il cuore. Un altro viaggio dentro, verso luoghi impervi e scuri. Eccomi. Mi sto facendo sentire.

Arturo

Arturo decadeva giorno a giorno e non risorgeva. Era snello e nell'urto si sarebbero sentite le ossa. Arturo era un uomo intero, uno stelo, un filo di pensiero, un litro di buon vino andato a male. Arturo non strillava, a cadere era abituato solo, non era abituato a rialzarsi. Arturo decadeva verso il nulla e intanto si sentiva re. Lo spago non ha peso senza rotolo. Arturo è morto illeso ha perso un turno e non è ripartito, Arturo.

Biscotti (Amerigo, 46A)

Un ricordo. Mia madre mi diceva: "Non fare colazione con troppi biscotti". Riempivo la tazza di biscotti. Cosa intendeva per "Troppi"? Non lo diceva. Ed io, che ne frantumavo con pollice ed indice una trentina (troppi?) scendevo il giorno dopo a 25. E lei diceva: "Non fare colazione con troppi biscotti". Ed io, malvolentieri, passavo a 23, 21, 20, 19 e via scendendo di numero. Per lei erano sempre troppi, ma non diceva mai il numero. Alla fine delle medie, dopo l'esame (portai la scoperta dell'acqua su Marte), smisi di mangiare biscotti, ma anche tutto il resto, ad eccezione di ananas e gelato allo champagne. Un anno dopo ripresi a mangiare 1 biscotto, poi 2, 3, 5, 7, 10, in quell'unico modo che avevo per farla franca: in silenzio, lentamente. E infatti non se ne accorse. Arrivai a 20 biscotti al giorno. Verso i 18 anni tornai a 30. Quando mia madre scomparve, decisi per sempre di smettere di mangiare biscotti. Anche perché era lei che me li

Videogames

Mi chiamo Pepo. Ho 15 anni e ho rischiato di morire, mica per l'ecstasy, no, per i videogames. Bisogna scriverlo sulla scatola del giochetto: se ci giochi troppo ci schiatti col cervello. Mia madre c'aveva paura che giravo troppo in discoteca, non voleva che uscivo, era contenta che giocavo a casa, così mi controllava, lei guardava la tv e io giocavo. Pure 8 orette al giorno, o la notte. Roba che se studiavo come giocavo adesso ero un genio. Mia madre era meglio che mi faceva uscire. E' più pericoloso dentro una stanza col pc che fuori a una piazza con gli amici. PS: A maggio facio pure una lezione a scuola. Per dire de non rincojonisse troppo coi pc, ma neanche alla tv. Come mia madre, le bidelle e certi professori.

L'amore

Si pensa che sia facile l'amare; invece e' difficilissimo. Facile e' il prendere la mano e accarezzare e baciare. Ma l'amare, invece, e' difficilissimo. Esprimere il rispetto con pazienza, distruggere barriere nel cervello, e non arrendersi all'infelicita'. L'amore e' l'infelicita' piu' bella. (A. Battantier, 15 storie d'amore e la fiaba di Hélène, ed. Battar)

Le Colpe e la Responsabilità Personale

"Io sono, forse, il mio carnefice". (Ugo Foscolo)

Mi sembra di essere un uccello

Bene o male non conosco il cielo. Mi esercito nell'acqua della mia piscina. Io non nuoto, volo nell'acqua. Lascio le tracce di me in una scia che va via e si perde. Lascio agli arti la sensazione di tutto. Io non nuoto, volo nell'acqua.

Tonino, un soldato in terapia

"Io non penso affatto che la vita sia tutta qui. Eppure, mi chiedo, dove si trova l'ultima spiaggia? Sarebbe già qualcosa. Ma io non vedo la spiaggia. Vedo il deserto. Ci hanno fregato! Dicevano che c'era il mare e ci eravamo portati il surf. Ma era un mare di sabbia. Caro Fred, mi sa che tutti e due abbiamo la coscienza di quanto siamo insignificanti".  (A. Battantier, Lettere dei soldati vivi, 2010)

Sono uno scoglio emergente

Sono uno scoglio emergente. Benvenuti su di me. C'è bisogno di credere che qualcuno abbia bisogno di me. Ma io non ho bisogno di niente. Sono uno scoglio emergente.

Maledetta primavera (Viaggio nel mondo delle allergie)

"Maledetta primavera!!" Disse il bambino allergico alla mimosa in fiore. Rancoroso, quella notte cosparse le radici di acido. In meno di un mese l'albero si spense. Ora il bambino ha 18 anni. La sua non era allergia ma patologica avversione al colore giallo. E' arrivato a bere, nell'ultimo periodo, fino a 10 litri di acqua al giorno, pur di non riconoscere il naturale colore della sua urina. E' in cura presso la ASL FM 6.

La strada dell'amore

C'è il tempo della critica e il tempo del ritiro. Facili i malintesi. Non tutto si afferra come si vuole, o come si crede. La vita dell'amore è misteriosa e svanisce o perdura seguendo strade che esplodono quando giunge il momento della sua "espressione". (A.Battantier, "La strada dell'Amore", ed. Battar, 2003)

Il Ricordista (Dedicato a chi si ricorda tutto tranne che di vivere)

Il presente non esiste, esiste il passato, che però non esiste più. La collaborazione neuronale resta un mistero. Perché l’uomo non può ricordare tutto? I ricordi superano attente selezioni ed io, cercherò di dimostrare quanto i migliori risultati non si ottengano sforzandosi o acquisendo farmaci tipo MEMORIL. Il virtuoso del ricordo si allena fin da piccolo, con diari e foto, catalogando, annusando, toccando, ma non vivendo. Vivendo ti godi la vita ma il ricordo che ne consegue non sempre è qualitativamente soddisfacente rispetto a chi predilige, alla vita, il suo ricordo. Il ricordista si chiede: “Quando passerà l’evento?” per meglio ricordare. Ritengo importante riflettere su questo: il ricordista non vive ma ricorda da dio. Il ricordista tiene a distanza per non perdere la messa a fuoco. Le sue qualità emergono solo con il tempo; sarà lui il depositario della storia di classi, corpi militari, avventure estive tra le rocce o sui muretti di paesi e città. Il ricordista conosce in mod

Preoccuparsi di te

Lo spirito che voleva esaltare la carne. Una definitiva ragione maturata diventando grandi. Che vuol dire preoccuparsi di te? Quando il tempo si trasforma in ostacoli che non consentono più di costruire è necessario un qualcosa tipo caterpillar che renda difficile la crescita di questi ostacoli. E’ importante sostenerle noi le fondamenta, offrire amore a chi non sa che farne, almeno agli inizi. Bisogna provare. Questo vuol dire. ("L'attaccamento è deleterio. Nuovi racconti". A.Battantier, 2006, ed. battar)

Rapporti di forza (Studio sulla leadership di coppia)

Come dici scusa? Non vedi che posso stringerti la mano sorridendo fino a fartela sudare e sanguinare? Il divieto della forza me lo impongo io, mica tu a me. E puliscimi le scarpe per favore, se puoi, s'intende. Ah, certo, se non ti lascio la mano, come me le pulisci? La mano è nera, poverina, tutta livida, che c'è non ti piace? E allora non farmi innervosire, se puoi, s'intende. La torta del tuo compleanno la tagliamo insieme più tardi. Vatti a dare una lavata, che puzzi di lucido. Mi leggo il giornale, ti aspetto, lavati però. E garantiscimi un sorriso almeno. Me lo fai? :) Brava!

Estasi (La gioia che provo nello stare al mondo)

Comunque vada, il corso della vita mia si intreccia con le esistenze di tutti voi che siete al mondo. La pelle non è ancora esplosa, ma considero i giorni a venire come un mezzo per esistere negli altri. Tutti. Pertanto, le aspettative mie sono le prime avvisaglie di un'estasi che non ha niente di religioso. La gioia che provo nello stare al mondo è tutta terrena: non si disturbi alcuna divinità, che nessuna stravagante e pretenziosa entità si appropri della natura delle mie sensazioni. Esprimo idee, perché io sono nel mondo, senza mediazioni altre che non il mondo stesso. ("Io, Dio e l'Altro", A. Battantier, ed. Battar, 2007)

Ecco tutto (Quando Clara smise di volare)

C’erano esami unici, nuovi universi, orizzonti, verità, ogni meta incontrava le linee di perimetri già definiti. Non esistevano tesi, il cielo conteneva ancora le stelle, gli uccelli, i desideri sinceri in gestazione come ogni desiderio che si rispetti. Clara si mise il rossetto soppesando la vita davanti ad uno specchio, senza nascondersi niente mise un punto, per sempre, ma prima poggiò la sigaretta sul posacenere, lasciandola volare. Smise di volare, ecco tutto.

MA NOI SIAMO GOCCE

(Estratto dalle "Interviste alle suore". Documentario realizzato da A.Battantier, presso le piccole sorelle di Gesù, 3 Fontane, Roma, 2001)   …E’ il gesto che compie l’azione. La parola è un male che cerco di sopportare. …Il mio cuore è debole e gioca con le piccole cose; è spalancato, vuoto da tutto perché innamorato. …Vorrei lavorare di più, la sera dico "Signore, avrei potuto fare ancora!". Il giorno dopo so quello che mi aspetta: il sole negli occhi di ogni fratello. …Oggi una mia sorella piangeva, mi ha detto che non riusciva a fare; il suo amore è una goccia nel mare. Ma noi siamo gocce, le ho detto, e ci siamo abbracciate. …Là dove non c'è acqua la goccia è benvenuta. …Mi presenterò senza sapere se mi vorrà, senza sapere se c'è. Lo aspetterò. Perché io credo in lui e questo basta. …Il problema della fede è sempre esistito in me. Una parte di me protesta per non poter vedere, sentire, toccare il mistero. Ma la protesta prende la testa, non il

"Ti amo" ha ancora un senso

L'amore è un'attesa richiesta e, seguendo tutti i principi della logica apparente, avanza a colpi di ultimatum; e di baci; e di dolori subiti, arrecati, andati a trovare negli anfratti di una frase intesa male. Ho cercato l'amore. Ho lasciato che mi assalisse, è stato bello. E adesso andiamo a vedere che succede e come va a finire. L'amore ti sveglia un giorno al mattino, senza spiegarti niente. Che deve spiegarti? E' amore, non insistere ti prego. L'amore che si consuma rinasce diverso, in un altro amore e in un altro ancora. L'amore è la congiunzione di alcuni organi, l'amore muore, nasce, vive, come tutto. L'amore non prende atto della realtà: va avanti e si ferma, ma non sempre quando è il momento che volevamo noi. Non ha senso insistere, ma insisti pure, alle volte funziona. "Ti amo" ha ancora un senso. (Andrea Battantier, "15 storie d'amore e la fiaba di Hélène", 2003, ed. battar)

3A 3B: MEMORIE DI UN ADOLESCENTE (A. Battantier)

Non è affatto facile definire l'adolescenza, ma possiamo affidarci alla definizione dello psichiatra M.T.Nati: "...vaga età che copre i comuni disagi emotivi e cognitivi dei futuri adulti. E' che non sanno quando lo diventeranno. E' questo il vero disagio! E' questa la crisi di identità. Sono come noi gli adolescenti; solo, ancora non lo sanno". A. Battantier

SEI UN BAMBINO IPERATTIVO (Sindrome ADHD, by a.battantier)

Carissimo Zvani, l'idea di un medico che dice ma non parla, che sembra comunicare direttamente con l'inconscio, me l'ha ispirata un mio vecchio professore, personaggio, a dire il vero, molto simile allo psichiatra del video. Con questo contributo, io non intendevo criticare l'idea del farmaco, inteso come sostanza potenzialmente in grado di migliorare parte della disfunzione alla base dell'ADHD. Purtroppo, lavorando con bambini e adolescenti, ho avuto modo, di incappare in psichiatri eccessivamente disinvolti nel proporre Ritalin e psico stimolanti a persone distratte, vivaci, al più impulsive. Credo nella ricerca e nell'importanza di indagare le cause dell'ADHD. Faccio solo presente come, in alcuni casi, gli effetti di questi farmaci, potrebbero essere raggiunti, anche grazie ad interventi di apprendimento cooperativo che stimolino l'impegno attivo del bambino e dell'adolescente. Per non parlare poi delle cause da disagio sociale: Forse è giusto che