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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

LA MASCHERA D'OSSIGENO

Caro diario, oggi papà mi ha prestato la sua maschera per l'ossigeno OxMach 23.  Come ogni volta è un regalo bellissimo che mi rende troppo felice, epperò io poi mi sento in colpa perché tolgo l'aria a lui, che si mette in un angolo con gli occhi chiusi per respirare di meno.  Caro diario, te lo prometto: un giorno esplorerò un nuovo pianeta.  Un pianeta come quello dei bis-nonni, che aveva tante stecche marroni dai capelli verdi che regalavano aria senza bisogno dell'OxMach 23, che costa così tanti soldi per ogni bombola Nastlé. (A. Battantier, 1996, Millo Peg e le memorie della terra. I racconti assurdi della città perduta) *** "Da giovane snobbavo la fantascienza, ritenendolo un genere minore d'evasione.  Non avrei mai pensato di potermi innamorare della fantascienza, intesa come fedele documentario della vita di tutti i giorni.  Togliete alla fantascienza le navicelle spaziali, ridicoli abiti luccicanti, ed ecco che resta l'amaro e vuoto realismo che ci sia

FREYA

Eri diventata la mascotte del fiordo di Oslo.  Ti piacevano gli umani, 600 chili di leggerezza, dormivi sulle barche ormeggiate, oppure a pancia all'aria sulla banchina. Accettavi carezze di turisti e il cibo  offerto. Freya, eri un tricheco socievole,  avevi scelto gli uomini.  Le autorità norvegesi hanno sentenziato tu fossi "stressata", non dormivi abbastanza, i turisti  scattavano troppi selfie, disturbando il tuo sonno. Le autorità hanno sentenziato che saresti potuta diventare un pericolo, per i turisti e per te stessa. E allora, quale migliore soluzione che ammazzarti in modo definito "umano"? Freya, avevi scelto di fidarti degli umani, la razza peggiore. (Yulia Salazar, adattamento e riduzione A. Battantier)

CAPPUCCETTO ROSSO E IL FUCILE ADDOSSO

Nella prima foto la pubblicità lanciata da un'associazione americana contraria all'utilizzo di armi a fuoco. La fiaba di Cappuccetto Rosso è stata bandita per la bottiglia di vino nel paniere che la nipotina porta alla nonna. Per l'esattezza il testo dice: “Teniamo Cappucetto Rosso fuori dalle scuole a causa della bottiglia di vino nel suo cestino. Perché non le armi d’assalto?”. La notizia si riferisce alla messa al bando (nel 1990 e tuttora vigente) da una scuola americana di un testo illustrato di Cappuccetto Rosso per incitamento all’uso di alcool. Epperò se la nonna di Cappuccetto Rosso imbraccia il fucile allora va bene. Si tratta in questo caso di uno spot della National Rifle Association (NRA), la potente lobby americana delle armi. Il testo dice: "Cappuccetto Rosso e Hansel e Gretel avrebbero dovuto essere armati". E infatti Cappuccetto Rosso armata, è stato proposto come nuovo simbolo del National Rifle Association. (A. Battantier, IN, Memorie di una fia

5.8.1962, MARILYN MONROE

Ballerina del sentimento, avrebbe sposato un principe (a trovarlo).  Archiviata l'infanzia in case-famiglia, cerca un riscatto, in ogni dove,  fuorché miseria,  violenze  abbandoni.  Su tre, riuscirà, a scacciar la prima, non certo le altre due.  Cherchez les hommes.  Inizia come modella,  poi, piccole parti al cinema.  La vita è una giungla d'asfalto,  ed ancora ci chiediamo quale fosse il peccato di Eva.  È vero che gli uomini preferiscono le bionde?  E se sì, per farci cosa?  E per quanto  tempo?  Perché, a saperlo,  Marilyn non se li sarebbe tinti i capelli.  Non fidatevi dei presidenti, in special modo se altisonanti narcisi. (A. Battantier, 1992, Dedicato a una stella di nome Marilyn). In foto, MM con la sua grande amica Ella Jane Fitzgerald. *** Ella Fitzgerald e Marilyn Monroe furono grandi amiche solidali e paladine di diritti.  Fu grazie a lei se Ella  riuscì esibirsi al famoso Mocambo di Los Angeles.  In linea con la cultura di oggi, pesanti erano le leggi della segr

CARO PAPÀ

Una famiglia può trovarsi in piena povertà per mancanza di lavoro, creando così una difficile situazione  per proseguire nella semplice vita.  Caro papà, ci siamo conosciuti meglio quando hai perso il lavoro.  Facevo la quarta elementare e tu hai "deciso" di occuparti di me, mentre mamma era fuori. All'inizio eri triste, ti sentivi inutile e soffrivi per l'assenza dalla fabbrica. Io ti conoscevo poco, tu eri imbranato ma un po' alla volta abbiamo imparato ad aiutarci.  Ricordo le corse per arrivare in tempo a scuola e quando cucinavamo gli spaghetti insieme:  tu per paura di farli scotti li facevi sempre duri, ricordo tante risate a sgranocchiarli. Tu sei cambiato tanto ed io ho capito che ci vuole un po' di impegno per conoscere bene le persone, è possibile cambiare. Ci siamo ritrovati e quando per fortuna hai trovato di nuovo il lavoro siamo rimasti uniti. Lo so che chiedo l'impossibile epperò sarebbe bello avere più tempo per stare con i nostri genitori