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Visualizzazione dei post con l'etichetta Inconscio

LA TAVERNA DELL'INCONSCIO

LA TAVERNA DELL'INCONSCIO. "Ho fatto un po' di casini ultimamente". "Ben vengano...se ti portano serenità". "Bè...insomma...c'ho uno stress addosso che non ti dico!". "Mi sa che hai fatto i conti senza l'oste". "E chi sarebbe l'oste?". "L'oste? Sei te! Alla fine siamo noi che facciamo i conti con noi stessi!". "Ah! Mi spiace...non c'ho i soldi e non lo pago!". "Sarebbe bello vero? Ma l'oste dell'inconscio prima o poi lo paghi sempre!". "See! Pure se scappo!?". "Peggio!!! L'inconscio non ascoltato si riprende sempre quello che è suo!". "Vaffanculo, te e all’oste, m'è passata la fame!". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).

ANIMA E SOLITUDINE

"Ha una solitudine lo spazio, e il mare, e la morte. Eppure, tutto questo è folla, rispetto alla segretezza polare del punto più profondo dell'infinità finita: un'anima al cospetto di se stessa". (Emily Dickinson, libera traduzione di A. Battantier, 1995).

Insonnia

"Alle 3 mi sveglio e penso: Cazzo! Ma è possibile? Niente, non riesco a dormire. Allora scendo dal letto, mi trascino davanti alla TV. Poi, quando mi sento abbioccato, quatto quatto mi avvicino al letto. Ma a cosa penso? Io qualche pensiero di ansia ce l'ho ma non mi ricordo. Mi monta solo quel nervoso, ma è il nervoso per l'essermi svegliato! Solo la lucetta dell'alba mi rasserena, mi regala quella sicurezza che il peggio è passato. Il peggio è il buio, e allora 2 orette me le faccio. Mi servirebbe una specie di lucetta come di sole-basso-basso-che-ancora-non-è-uscito, e allora io dormirei tutta la notte pensando che è quasi quasi giorno". (Memorie di una dioendenza, A. Battantier, 2005).

Io vedo molti grandi, ancora soffrono per quando erano bambini

"Quando soffrono i bambini, i grandi pensano: tanto poi passa. Invece io vedo che molti grandi ancora soffrono per quando erano bambini. Ma se i grandi hanno sofferto da bambini, perché poi non capiscono la sofferenza di un bambino? Gliela vogliono far pagare tipo: eh eh adesso tocca a te?! Io mi difendo dalla sofferenza, e, come dice la canzone di mamma, a modo mio avrei bisogno di carezze anch'io. Io ad esempio ho paura di perdermi, di scomparire e il mondo mi fa paura perché sta peggio di me. E allora io m'invento come un mondo di fantasia, ma i fantasmi della notte arrivano sempre pure qui. Vorrei guarire dalle paure, vorrei che i grandi intorno a me fossero grandi. E forti. Fortissimi. Invece porca puttana hanno paura più di me. Ma io a chi mi sono affidato? Vorrei guarire dalle paure, ho avuto una storia che non è sempre stata bella, ma ho scoperto che posso ripartire da poche, alcune, cose belle: mio zio, una prof, la voglia di sport con le arti marziali, due amici...

Dormire per svegliarsi guariti

"Vorrei farti dormire, ma come i personaggi delle favole, che dormono per svegliarsi solo il giorno in cui saranno felici. Succederà così anche a te. Un giorno ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Al tuo fianco, io aspetto che tu abbia completato il viaggio dentro di te, e guarito le vecchie ferite. So che quando tornerai dai tuoi incubi cammineremo mano nella mano". (Fëdor Dostoevskij, “Le notti bianche”/Isabel Allende “Eva Luna racconta”).

Paysage, Baudelaire.

Grandi cieli fanno sognare cose eterne. E quando verrà l'inverno chiuderò porte ed imposte, per costruire palazzi di fiaba nella notte. E sarò immerso nel piacere di evocare primavere quando voglio, di tirar fuori un sole dal mio cuore, trasformando i miei pensieri ardenti in tiepida atmosfera. (Liberamente, Charles Baudelaire, Paysage, trad. e riduz. A. Battantier, 1987).

IL SOGNO FOTOGRAFA IL NOSTRO IO NASCOSTO

"Quello che sogniamo la notte è l'elaborazione e il residuo delle sensazioni vissute durante la giornata. Il sogno è spesso la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero per quello che non abbiamo fatto o che pensiamo di aver fatto (bene o male). Il sogno fotografa la sensazione del nostro Io più nascosto". (A. Battantier, Around Anatole France, 2007).

AI PENSIERI LIBERI

Ai pensieri liberi dalle paure,  agli amori volanti  (nel passaggio tra due tempi). Quando quel giorno,  ancora,  ostinatamente,  cercammo di cambiarci e poi,  all'uscita,  ci scoprimmo leggeri nel mondo.  Volano i pensieri,  mai ebbri abbastanza  di spirito libero. E il Guardiano del Tunnel  indicò il mare  e nel mare il sole si tinse di blu,  e il sole il mare scaldava.  E la piccola Lia si perse nel cielo farfalla. (Ai pensieri liberi, A. Battantier, 2015, su raffigurazione di Gio Pistone, Tunnel del Quadraro, Roma, 2012)

L'addio non sarà tanto lieve

Yes little Otty, You will always be swimming in my heart little one!

Sono uno scoglio emergente

Sono uno scoglio emergente. Benvenuti su di me. C'è bisogno di credere che qualcuno abbia bisogno di me. Ma io non ho bisogno di niente. Sono uno scoglio emergente.