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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

RICORDI DI UN PADRE E UNA FIGLIA

Tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano, non racconta più favole e ormai non ti prende per mano. Sembra che non capisca i tuoi sogni, sempre tesi fra realtà e sperare, e sospesi fra voglie alternate di andare e restare. E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi  che non sono più quei fantastici giorni all'asilo di giochi, di amici. E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi  che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,  che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi, capendo che a battito a battito è l'età che s'invola. Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto più chiaro e capirai che altra gente si è fatta le stesse domande che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro e non è senza un prezzo salato diventare grande. Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle un po' saggio, nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio. La paura e il coraggio di

L'UNIONE FA LA FORZA

"...E poi c'è la storiella del serpente che, quando è vivo, mangia le formiche.  E quando è morto è mangiato dalle formiche.  Certo, è vero, le cose possono cambiare in qualsiasi momento, ma c'è un fatto ancor più sorprendente che la storiella trascura. Mica dobbiamo aspettare la morte del serpente. Le formiche possono mangiare il serpente pure quando è vivo.  Ma serve un lavoretto fatto per bene, con coraggio, ostinazione ma, sopra tutto, unità nel bene comune.  Grazie all’unione la resistenza è più forte, fino alla vittoria.  Cosa farebbe mai una formica da sola?  E noi esseri umani?  Per cambiare il mondo serve lavorare insieme, un obiettivo comune; e l'impossibile sarà possibile".  (M.Thompson Nati, Leadership for a sheep and other animals, 1996) http://video.ilmessaggero.it/animali/tutte_per_uno_le_formiche_uccidono_un_pitone-16819.shtml X

MIO PADRE E LA CANZONE DELL'AMORE PERDUTO

"Se qualcuno conosce De André, faccia finta, per un minuto di non conoscerlo. Come non lo conoscevo io fino a 14 anni.  Ho perso mio papà a 10 anni, ma fin da quando ero piccolissima, mi cantava al piano una canzone, la nostra canzone. Lui la cantava così e mi dava una forza assurda:  "Ricordi, sbocciavan le viole, con le nostre parole: Non ci lasceremo mai, mai e poi mai. Vorrei dirti ora le stesse cose, e come fan presto, amore, a risolversi le cose, così è per noi. Il litigio che strappa i capelli è finito ormai. Non resta che questa mia dolce carezza, e tanta tenerezza".  Perché mio papà vedeva sempre il bello delle cose e mi ha insegnato a provarci a cambiare le cose, anche quando sembrava tutto scritto nero. Comunque un giorno stavo al mare con degli amici e sento alla radio la vera 'canzone dell'amore perduto' e, solo allora, ho capito, e ho iniziato a piangere, ma anche di contentezza. Era un pianto di forza. Voglio lasciarvi con l'augurio che i n

La solitudine

"Nella cultura occidentale la solitudine assume talvolta una valenza negativa, legata ad un concetto di privazione. Sei solo, quindi, stai senza qualcuno. Ma la solitudine è anche leggerezza nella riflessione, è prendersi cura di sé, ripartire con nuove forze interiori. La solitudine ha un aspetto da non sottovalutare: ci permette di fare amicizia con noi stessi". (M. Thompson Nati).

HO 16 ANNI MI SA CHE HO ESAGERATO CON L'ERBA

"Ho 16 anni e mi sa che ho esagerato con l'erba. La fumo la mattina appena sveglio -non mi fa pensare alla giornata che inizia-, durante la mattina -lo so che sembra strano, ma è per tirarmi su-, dopo pranzo -mi aiuta a digerire-, il pomeriggio mi rilassa, e la sera mi sballa mischiarellandola con le birrozze. La notte invece la fumo quando non prendo sonno, cioè sempre. Mi piace sentirmi libero, dalla testa al corpo. Libero e leggero, senza alcuna importanza alle pesantezze della vita, anzi, come dico con la ragazza mia, senza akuna matata. Prima mi piaceva quando non ricordavo niente, ma ultimamamente ho iniziato ad avere la capoccia con la nebbia fitta dentro. Mi sento mezzo morto, ma leggero. Ma a sto punto sti cazzi che stai leggero da morto. Meglio stare un pochetto pesante ma da vivo, no!!? Parlo sempre meno, anzi che scrivo questa lettera, pure se è da un mese che la scrivo e non la finisco mai. L'altro giorno sono partito da Prima Porta per andare a scuola a Osti

Le Cavallette Cavallo e le Cavallette Letto

I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA. "Da piccolino me ne andavo a cercare cavallette con il retino di mia nonna. Molte mi saltavano via, qualcuna la riuscivo a prendere. Mi ero inventato 2 diverse specie di cavallette. Quelle veloci che mi saltavano via le chiamavo Cavallette Cavallo. E quelle che prendevo,  lente e pigre che sembrava dormissero, le chiamavo Cavallette Letto. Passavo così, felicemente in natura, intere giornate. Ps: Le Cavallette Letto le liberavo sempre, e secondo me poi si svegliavano per la paura e diventavano Cavallette Cavallo pure loro". (Memorie di un bambino, A. Battantier, frammento di Livio, 2015).

Leadership for a sheep!!!

"E' vero che è dura, per questo ce la possiamo fare! Ma tu ora non devi pensare alla Felicità, quella è una parola grossa. E pure la Serenità, oddio che parola grossa. Adesso è così, meglio lavorare sulle piccole cose del quotidiano, riprendere a spazzolare un vecchio gatto, cercare le scarpe da ginnastica rinchiuse nel ripostiglio, mettere acqua alla piantina, tornare a respirare l'odore della pioggia, del mare, della vita. Vita? Oddio che parola grossa. No, no, pensa a spazzolare il gatto. Adesso è così. E' vero che è dura, per questo ce la possiamo fare!". (M. Thompson Nati, Leadership for a sheep,1996).

STORIA D'AMORE (E FREDDY IN MEZZO A LI COJONI)

Dicevi: "lo faccio per te a lasciarti solo così rifletti". Chissà, magari oggi un senso ce l'ha quando m'hai portato al concerto di Renato Zero e c'era pure Freddy. Ho imparato in questi mesi a fare a meno di te. Quante volte t'ho aiutato a non morire. E tu, presa dal tuo egoismo, mi hai sostituito 1000 volte. Pure con quel minorato di Freddy. Altro che je stavi vicino perché tu sorella l'aveva lasciato. Ettecredo che l'aveva lasciato: trombava co te Freddy!! Che amico ehh!!?  Fa un certo effetto ascoltare le parole tue: "Ti amo! Ancora c'è qualcosa tra di noi". Eccerto che c'è qualcosa!! Ce sta Freddy tacci sua!!! Siamo lontani anni luce, cencontramo du volte l'anno come certi pianeti. E nemmanco ce toccamo. Orbite ellittiche,  che non s'incontrano mai. Che stordimento amore mio, te lo ripeto che con te ci stavo bene, ma con te, mica in tre. Il triangolo no, non l'avevo considerato. E me sento no zero, e te, altro che so

La collana

"Le esperienze passano nel filo del tempo. Come le pietre per una collana. Che pietre abbiamo messo? Quanta cura abbiamo dedicato alla nostra collana?". (Lao Bu-Shem).

Osservava il mondo reale

Attenzione!!! Documento eccezionale: Un uomo è stato colto in flagrante sulla banchina di una stazione mentre osservava il mondo reale! Gli si era scaricata la batteria? (Psiche&Sogno, 2015).

Taranto Tossica

"A Taranto non c'è mica Dio, c'è la Diossina. Io nel mio piccolo ho realizzato il mio primo adenocarcinoma, il cielo sarò pure sereno, ma intanto cammino come un'automa e le mamme nel latte c'hanno il veleno. E i bimbi a 10 anni hanno il tumore da fumo. E i padroni dicevano al padre: "Tranquillo è come il pizzico di una zanzara, non fa male a nessuno". Meglio ignoranti a bersi cazzate, perché dicevano al padre: se perdete il lavoro bene di certo non state. A Taranto non si parla di malattia, meglio sognare un polmone nuovo,  giocando alla lotteria. Che Dio se li porti via, ma prima a papà fagli trovare lavoro alla ferrovia". (Andrea Battantier, Taranto Tossica, Memorie di un lavoro, 2011).

NON INSEGNATE AI BAMBINI

Non insegnate ai bambini la vostra morale, è una grave imprudenza lasciarli in balia di una falsa coscienza. Una cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura. Non indicate per loro una via conosciuta, insegnate semmai la magia della vita. Non esaltate il talento che è sempre più spento, non li avviate al bel canto, al teatro, alla danza; se proprio volete raccontategli il sogno di un’antica speranza. Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente. Stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente. (Memorie di una canzone, Lib. G. Gaber).

Il senso del Modello Ideale di Personalità (MIP)

"Alcuni lo vorrebbero sulla cima della montagna, ma la felicità sta nel come si scala questa montagna". (Lib. Gabriel Garcia Marquez).

TEMA: XKE' TVTB

TEMA: XKE' TVTB. "Tvtb xké ti piace skerzare e cmq tvtb è d+ di tvb °_°. Le emozioni si possono abbrvre con le emoticon o coi tvb, ma il senso resta, nn è nnt la grammatica snza 1emozionebellixima…xo qll ke so è che la prof mi mette 2 se scrivo così, ma ha detto lei di scrivere oggi solo quello che sentiamo. Faccio tutti questi giri di parole xkè si vede ke il foglio è ancora 1po' da scrivere, ma nn sto matto dentro, ho le idee kiare, e quelli ke nn amano devono andare a fankulo xké so stronzi, io almeno so ok, e sto facendo xsino ricredere ki nn m stimava, xké mi sento uniko…e so ke nessun altra è km te, è trpp dici? Ma è Trpp fiko fr uscite snz senso a saltre le pankine sotto lapioggia e far vdr agli altri la nstr fikaggine! Mi sn divrtt a saltare le pozzanghere cn t e cmq l'avventura è pure saltare le pozzanghere e le panchine e far mangiare le papere, e anche se la professoressa ha detto che nell'ultima parte del tema bisogna scrivere in italiano corretto e no

I RICORDI? TACCI LORO

"Una canzone che ti riporta a quel momento. E ti mangiano i ricordi, ma alle volte ti mangiano peggio che le zanzare". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2012, frammento di Daniele DP detto DDT).

LA SOCIETÀ LIQUIDA

LA SOCIETÀ LIQUIDA. "Ma la domanda è: che liquido è? Perché io un'idea ce l'avrei. A scuola abbiamo parlato dei problemi di oggi, la prof ha detto che viviamo in una società liquida,  e noi siamo rimasti tutti di me...raviglia. Dice che i valori e i rapporti con le persone non sono più fissi, certi, inamovibili, ma è tutto un movimento, una massa di me...rluzzi caotici, impazziti, precari (come mio padre, mio fratello e mia madre anzi no lei è disoccupata proprio), scivolosi, sfuggenti, senza senso. Tutto va e viene come la marea, pure noi ragazzi che ci sbomballiamo di canne per cercare di fermare almeno l'attimo di un sogno. Poi ci risvegliamo (per poco), in questo liquame sporco che ti affoga se non schiacci qualcun altro, e chi sta in alto sulla barca ha la peggior bandiera sporca dell'ipocrisia. E noi sotto ad un mondo sommerso in decomposizione. Io vorrei avere ancora speranza nel futuro, ma il futuro a noi ce l'hanno tolto. Ce lo potremmo riprendere. Ma

E la vita va

"Che vuoi che sia, se t'ho aspettato tanto? La marea risale, tutto è così normale, ti rassicura la vita col suo rumore. È bello fermarsi a dire due parole, sorrido perché un sorriso mi dà calore. Sorpresa perché non c'era più sorriso in me. Ma la vita va, semplicemente come sempre va. L'istinto vive per me, che vivo senza di te, e la vita va, naturalmente come sempre va. Il futuro ha bisogno d'amare, che vuoi che sia se ho ancora un po' di nostalgia? Che vuoi che sia se t'ho aspettato tanto, che vuoi che sia, tu non saprai se ho pianto, ma con gli altri mai, niente scene mai, è salva la mia faccia. E la vita va". (MM).

IO DA PICCOLINO AMAVO GESÙ BAMBINO

"Io da piccolino amavo Gesù Bambino, e pure quando era Cristo più grande. Però secondo me questa cosa del peccato e che lui si è sacrificato per noi, è un po' una pesantezza, lo posso dire? La mia famiglia mi ha insegnato a non avere debiti, e a me pesa avere debiti con Dio, sentirmi in debito per qualcosa che non ho fatto. Vorrei pensare senza essere comandato, senza essere seguito da questo padre e fratello buono che ci osserva e ci salva nella sua infinita bontà. Che però, quando va tutto bene, è Lui che tutto vuole di suo gradimento, avendo lui creato il creato. Ma quando va male, aò, allora guarda caso, la colpa è dell'uomo cattivo. E Dio se ne lava le mani come Ponzio Pilato, con la scusa del libero arbitrio. Perché allora, se è libero arbitrio, ti dico, ok, facciamole per bene le cose: faccio da me, arbitro della mia libertà nel mondo". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2014).