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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

GIOVANI: TRA SADISMO E NARCISISMO ESIBIZIONISTA

Le barriere tra il mondo virtuale e realtà si fanno sempre più labili, emerge con inquietante chiarezza un aspetto disturbante dell'animo giovanile: il connubio tra sadismo e narcisismo esibizionista. Questa osservazione trova conferma nei recenti eventi, in cui un gruppo di giovani ha compiuto un atto aberrante: l'uccisione di una capretta a calci, con la successiva diffusione del video su piattaforme social. La capretta, inerme e vulnerabile, si era lasciata avvicinare senza opporre alcuna resistenza. La manifestazione di comportamenti quali il sadismo e l'esibizionismo, che trova terreno fertile tra le fila dei giovani, pone l'accento su una società malata, in cui la ricerca spasmodica di attenzione e gratificazione sembra sovrastare ogni altro valore. Il narcisismo esibizionista si nutre dell'approvazione virtuale, spingendo a compiere azioni estreme per catturare l'attenzione e ottenere la notorietà desiderata. Il potere delle piattaforme social è tale

PREPARARSI ALLA MORTE OGNI GIORNO: VIVENDO

Un'altra vita è ogni giorno, un'occasione per esplorare chi siamo e chi possiamo diventare.  Ci aspetta la "solita ignota", serve allenamento per affrontarla, un impegno a morire un po' ogni giorno: vivendo.  Tutto e niente sono aspetti della stessa realtà. Mica è facile farsi trovare pronti dalla morte, possiamo provare ad abbracciare la nostra esistenza con sempre maggiore consapevolezza.  Giocare seriamente alla vita, ogni istante è prezioso, l'essenza della vita si manifesta in modi imprevedibili e l'essenziale è vivere con autenticità, lasciando andare i vincoli della paura e dell'attaccamento ossessivo. Stare al gioco della vita implica affrontare il ciclo naturale delle cose.  Un momento di transizione? Riprendiamo altrove? Intanto abbracciamo il presente, l'unica realtà tangibile.  La morte può essere una guida che ci spinge a dare significato ad ogni istante con passione. Tutto è connesso, tutto è uno. Accettiamo il mistero con gratitudine

IL VIAGGIO ATTRAVERSO IL DOLORE

Mi trovo immerso anch'io in un viaggio attraverso le profondità del dolore, sto affrontando un lutto che mi ha reso "dolorosamente" aperto al futuro.  La perdita mi ha messo di fronte a una serie di domande senza ancora risposta. La presa di coscienza illumina le ombre che ho sempre evitato di esplorare (meccanismi difesa ormai consolidati). Mi accorgo, ora, all'improvviso, che il mio dolore è una testimonianza dell'amore profondo che ho condiviso con ciò che è stato perduto.  È il mio modo di onorare e ricordare ciò che è stato prezioso per me. Cerco di accogliere il dolore, continuo questo viaggio.

IL VIAGGIO

Mi trovo immerso anch'io in un viaggio attraverso le profondità del dolore, sto affrontando un lutto che mi ha reso "dolorosamente" aperto al futuro.  La perdita mi ha messo di fronte a una serie di domande senza ancora risposta. La presa di coscienza illumina le ombre che ho sempre evitato di esplorare (meccanismi difesa ormai consolidati). Mi accorgo, ora, all'improvviso, che il mio dolore è una testimonianza dell'amore profondo che ho condiviso con ciò che è stato perduto.  È il mio modo di onorare e ricordare ciò che è stato prezioso per me. Cerco di accogliere il dolore, continuo questo viaggio.

LE CICATRICI RESTANO

Esiste come una stanza silenziosa, un luogo dell'anima in cui ci ritroviamo costretti ad affrontare l'ineluttabile. Mica sempre il lutto si trasforma in opportunità di crescita.  La vita non è mai un sentiero netto e prevedibile, figurarsi la morte. Troppe le emozioni travolgenti all'assalto fino alla consunzione:  La tristezza che ci avvolge come un mantello, la rabbia che brucia nel petto, il senso di smarrimento in un mondo improvvisamente tetro e sconosciuto.  No, il lutto non sempre rappresenta un'opportunità di crescita.  Spesso si presenta come una sfida immane, un viaggio tortuoso attraverso le pieghe del dolore.  Ma è un viaggio che non possiamo evitare, porta quello che vuoi ma comunque parti. Tu parti e dentro di noi la morte resta, una presenza silente si aggira tra i ricordi e i rimpianti.  Ma in questo viaggio siamo noi che andiamo a fare compagnia.  Affrontiamo il vuoto, il silenzio, verso un futuro che...no, non ci vogliamo andare nel futuro, va bene? La

LA MIA PATRIA È IL MONDO

Resto ancora oggi incuriosito dal patriottismo militante che arriva alla fervente pretesa di superiorità di una nazione nei confronti delle altre.  La patria, quell'invenzione che permette di gestire e canalizzare meglio il potere e l'ordine costituito. La patria, permettetemi lo scetticismo di fronte a questa convenzione presa così terribilmente sul serio. Io vedo la mia patria e non è altro che il vasto mondo che ci ospita. Non ho bisogno di mappe per sentirmi radicato, né di bandiere sventolanti per riconoscere i miei compagni.  L'identità di patria è un'illusione, una di quelle trappole mentali che ci impediscono di spiccare il volo oltre le barriere delle nazioni.  Le nazioni si contendono il campo da gioco chiamato Terra, litigano per confini invisibili e inscenano spettacoli di autorità che spesso sfociano in tragedie.  Cosa c'è di così eccezionale nella frammentazione del mondo in frammenti etichettati con nomi diversi? Ecco perché la mia patria è il mondo.

L'ELABORAZIONE DEL LUTTO AMOROSO

Nell'elaborazione del lutto amoroso ciò che sperimentiamo è un dolore mentale profondo, intrecciato con sentimenti  ed emozioni travolgenti.  Questo dolore nasce dalla percezione (vera o presunta) dell'abbandono, che ci spinge a chiuderci al mondo esterno.  La nostra mente tende a cristallizzarsi attorno ai ricordi del passato e così facendo, entriamo in una sorta di letargo esistenziale.  I ricordi, si sa, possono emergere in momenti inaspettati, scatenando una valanga emozionale devastante.  La sofferenza che sperimentiamo è profondamente legata al senso di distacco e separazione dall'oggetto amato; un distacco, in alcuni casi, insormontabile. Nell'elaborazione di un lutto amoroso dobbiamo affrontare l'annullamento di ciò che avevamo considerato parte integrante della nostra vita. Questo annullamento rappresenta "la fine di un'era", un momento di distruzione interna in cui ciò che era familiare e rassicurante si sgretola. Tuttavia è importante compre

MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI: LA FORZA DELLA SOLITUDINE

La vita è un viaggio personale ed è bello andare per la propria strada anziché seguire ciecamente coloro che ci circondano.  Non siamo obbligati ad accettare compagnie che ci infliggono dolore e negatività.  La solitudine può essere una scelta consapevole per proteggerci dall'infelicità causata da influenze negative. Quando ci ritroviamo in compagnia di persone che ci fanno del male il nostro benessere emotivo ne risente. La nostra salute mentale è preziosa e meritiamo amicizie e relazioni che ci nutrano anziché ci svuotino.  La capacità di riconoscere e allontanarsi da persone che non sono allineate con il nostro benessere è un atto di forza interiore (Attivazione di filtri contro gli SKA, i Serial Killer dell'Anima, M. Thompson Nati, 1970). L'atto di scegliere con chi condividere la nostra vita è di importanza cruciale.  Spesso, per paura della solitudine o del giudicante "grande occhio" della società, ci aggrappiamo a compagnie distruttive.  La vera comprensio

LE PAROLE

Compito:  per domani scriverete  Dieci nomi comuni,  Dieci nomi propri, Dieci nomi collettivi,  Dieci nomi astratti,  Dieci nomi concreti, Dieci nomi primitivi,  Dieci nomi derivati,  Dieci diminutivi, Dieci accrescitivi,  Dieci dispregiativi,  Dieci nomi composti, Dieci nomi maschili,  Dieci nomi femminili,  Dieci dipendenti, Dieci promiscui,  Dieci nomi difettivi,  Dieci nomi indeclinabili, Dieci sovrabbondanti,  Dieci arcaismi,  Dieci neologismi,  Dieci barbarismi,  Dieci cataclismi... Abbiamo parole per vendere Parole per comprare Parole per fare parole Andiamo a cercare insieme Le parole per pensare Abbiamo parole per fingere Parole per ferire Parole per fare il solletico Andiamo a cercare insieme Le parole per amare Abbiamo parole per piangere Parole per tacere Parole per fare rumore Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare. (Musica: Sergio Endrigo, Luis Enrique Bacalov. Testo: Giovanni Rodari)

L'ORINATOIO E LA MERDA D'ARTISTA

Orinatoio a forma di bocca di donna nei bagni maschili in una palestra: bufera sui media.  Secondo alcuni non sarebbe Sessismo ma omaggio ai Rolling Stones.  La polemica dovrebbe sgonfiarsi solo perché -sorpresa- li ha creati una cosiddetta artista donna, si tratterebbe insomma di un oggetto design. Ma perché scomodare l'Arte? Già ci avevano pensato Marcel Duchamp e Piero Manzoni con la sua "Merda d'artista". Questa difesa a oltranza dell'orinatoio (qualcuno parla già "di farsi una risata" e di "prendere la vita con più leggerezza") si muove, come un ragno scricchiolante sugli specchi, su di una realtà distorta e contorta, in cui gli uomini continuano a difendere il loro dominio attraverso argomentazioni infondate e retoriche di bassa lega.  La questione dei "gusti sessuali" e delle "pratiche erotiche" è stata spesso strumentalizzata proprio per perpetuare il sistema patriarcale, sottovalutando l'asimmetria di potere ch

C'È LA LUNA MA NON SI VEDE

Il cielo notturno sospeso tra un sogno e il mare, c'è la luna ma non si vede.  Serve tempo per capire. Occhi perduti a guardare il nulla, alla ricerca di te. E la luna era vicina e questa sera c'è la luna ma non si vede. Ammettilo, è finita, anche se, un filo sottile... Non si può partire, le onde sulla riva. Come farò? (A. Battantier, 1994)

IL CACCIATORE DI MEDUSE

Nella soffice cornice di un'estate lambita dal sole, mi ritrovai a scrutare il mondo con curiosità per il genere umano. Era una di quelle giornate calde e ventose, quelle che sembrano invogliare il mare a danzare in modo selvaggio.  Quel giorno mio padre divenne l'eroe indiscusso della spiaggia di Villa Ridente. Un guerriero del mare, un difensore delle sabbie dorate.  Armato di secchielli, retini e bastoni parti per la sua missione epica: combattere contro le piccole meduse che si avvicinavano minacciosamente a riva. Ricordo mio padre, si lanciava in mare, la sua determinazione contagiosa risvegliava l'audacia dei bagnanti. Ad uno ad uno, si univano al suo sforzo eroico, brandendo secchielli come scudi e bastoni degli ombrelloni come spade. Le acque si animavano di una lotta epica tra uomo e medusette, tra coraggio e natura selvaggia. Nonostante l'ingegnoso armamentario di mio padre, egli venne colpito sulla schiena da una infingarda medusa, ma lui elevò al cielo solo

IO E TE (RICORDI)

Nel tempo lento ogni giorno il ricordo resta. Io e te mai soli, lo sguardo e i sorrisi, la luce nel buio non si consuma. Nel silenzio basta un soffio di vento a portarmi a te, a dirmi l'eternità è un'illusione. Io e te, mai soli, tu sei presente, l'essenza non si consuma.  Io e te, custode di un tempo prezioso sarò. (A. Battantier, 2007) #memoriediunamore 

LA SIGNORA DEL GATTO

In un piccolo villaggio viveva una donna dalla pigrizia leggendaria, conosciuta come "La signora del gatto".  Dalla mattina alla sera, lei si abbandonava ad una vita scansafatiche, dedicando ogni momento a carezzare il suo micio.  Convinta che fosse la sua missione, la donna si arrovellava a trovare scuse per non fare nulla tranne che accarezzare il suo felino compagno. Il gatto, animale curioso e indipendente per natura, desiderava di tanto in tanto allontanarsi da quella pigra routine.  Tuttavia, ogni volta che tentava di sfuggire, veniva catturato dalla donna e riportato indietro.  Solamente di notte, stremata dall'estenuante giornata di carezze, la signora si addormentava, lasciando il gatto in pace per qualche ora. Ma una notte il gatto colse l'occasione e scappò nel vicino bosco.  Finalmente libero, esplorò un mondo di opportunità che la sua vita accanto alla signora non gli aveva mai permesso di conoscere.  Si leccò il pelo al sole, si arrampicò sugli alberi, s

RABBIA, VENDICATIVITÀ, PERDONO

Il sentimento dell'odio, accompagnato dalla rabbia e dalla vendicatività, può assumere molte forme.  Le ferite che abbiamo subito possono spingerci a voler ferire gli altri o a desiderare vendetta, pensando che così le nostre sofferenze saranno vendicate.  Quali sono le radici di questi sentimenti distruttivi? Talvolta l'odio e la rabbia verso gli altri derivano da ferite non risolte subite in passato che ci hanno fatto sentire impotenti e vulnerabili.  La vendetta sembra allora la soluzione per ristabilire il nostro senso di potere, ma alla fine non fa altro che perpetuare il ciclo di dolore. E poi c'è il perdono.  Il perdono è una scelta coraggiosa, non un segno di debolezza.  Quando riusciamo a perdonare, non stiamo negando il nostro dolore o giustificando il comportamento altrui.  Stiamo cercando di riconoscere che il rancore e l'odio non ci servono più e che possiamo intraprendere un percorso di trasformazione. Le ferite possono cristallizzarsi sulla nostra psiche,

STUPRO E PATRIARCATO: EDUCARE ALL'EMPATIA

In una società dilaniata dal patriarcato (anzi, spaparanzata sul patriarcato), il richiamo all'educazione empatica risuona come un'ardua sfida. Questa è un'emergenza educativa.  L'emancipazione femminile, un cammino duramente conquistato, si scontra con una cultura del potere che perpetua la sopraffazione e il possesso.  La violenza, manifestata in forme quali lo stupro, ne è un doloroso riflesso. Servono nuove consapevolezze (o ribadire meglio quel che si provò a conquistare), serve riprendere un'aspra battaglia per denunciare e combattere la prevaricazione.  Nessuno resti impunito! Servono lezioni esemplari, perseguire la giustizia per le vittime di violenza. Ma una domanda si insinua a bloccare i ragionamenti:  Si può davvero allenare l'empatia?  E se sì, in che modo?  L'empatia, quell'elemento umano che dovrebbe connettere le anime, viene spazzata via, in una cultura che glorifica la sopraffazione.  L'empatia si allena fin da piccoli. Giorni fa o

LA CORRIDA

"Mi disgusta lo spettacolo della corrida, penso che sia uno sport orribile e crudele. Come altri aspetti della vita quotidiana nella nostra società, la corrida deve anche evolvere e liberarsi dalla barbarie che ha ereditato e che ancora la distingue.  Ho fatto un sogno: Il torero era semplicemente ridicolo, come al solito, fino a quando un bel toro di Salamanca lo attraversò alla fine della corrida più magnifica della sua vita".  "Me repulsa el espectáculo del toreo, creo que es un deporte horrible y cruel. Al igual que otros aspectos de la vida cotidiana en nuestra sociedad, el toreo también tiene que evolucionar y librarse del barbarismo que ha heredado y que aún la distingue. He tenido un sueño: El torero era simplemente ridículo, como de costumbre, hasta que un día un hermoso toro gallardo de Salamanca lo atravesó al final de la corrida más magnífica de su vida". (M. Thompson Nati, 1970, El niño y el toro) #memoriediunamore  #memoriediunanimale 

GIOVANI, TRA OPPORTUNISMO E SOLIDARIETÀ (Il mutuo aiuto ha ancora un senso tra le persone di buona volontà)

Lavoro con molti giovani, sono i primi a soccombere all'ombra dell'incredulità, sperimentano la disillusione e il disincanto in un mondo permeato da una cultura dell'opportunismo e del bieco guadagno, dove la brama di potere può sviluppare radici profonde. Esiste in Italia un genuino riconoscimento del merito? La giustizia, un fiore raro nel giardino dell'esistenza. Percepisco l'urgenza di intraprendere un nuovo sentiero, di porre l'attenzione sul concetto del mutuo aiuto tra persone di buona volontà. In un mondo in cui l'individualismo sembra prevalere, l'atto di aiutarsi a vicenda acquista una risonanza più profonda.  Mi è stato raccontato da un ragazzo di neanche 16 anni:  "Non cerco fuga nelle illusioni del virtuale e nelle droghette...io vorrei immensamente abbracciare questa realtà...ma mi inquieta e mi fa schifo! E allora scappo". In queste parole risiede un desiderio sincero di affrontare la realtà di afferrare la vita con tutte le sue

GENITORI (GRANDISSIMI) E FIGLI (GRANDI)

I miei genitori invecchiano e, sia chiaro, anch'io. Proprio per questo quando varco la soglia della loro casa, il dolore nascosto emerge; non riesco a stare rilassata. In quei muri non c'è solo il richiamo dell'infanzia ma anche l'ombra di confronti irrisolti. Discutere con mia madre e mio padre è come un disco rotto che si ripete, proprio nel pezzo con sottotoni di frustrazione.  La pazienza mi abbandona, eppure io lo so, il perdono è un filo sottile che tiene insieme la storia di questa complicata relazione quarantennale. Epperò mi dispiace, lo capisco questa storia del perdono ma non riesco.  E mi sento una molla, li guardo e dico: "Ma perché?". Quel tono, quei modi, sono schegge che feriscono. Trattano ancora una donna di quarant'anni come se fosse una bimba smarrita bisognosa di lezioni. L'età li ha resi rigidi e l'autorità si appiglia alle loro parole e mi sento soffocare dai rampicanti avvizziti della loro pretesa, incontrovertibile verità.

STUPRO DI GRUPPO, PATRIARCATO, MERDE SIETE E MERDE RESTERETE

Al riparo del millenario buio del patriarcato, l'orrore dello stupro di gruppo si erge come un suggello perfido della mascolinità tossica che domina il mondo. Non è solo un atto di violenza sessuale ma un rito di passaggio contorto all'interno del branco maschile, dove la sopraffazione e il sadismo convergono in un sinistro balletto.  Merdosi maschi pusillanimi, spesso celati da famiglie compiacenti e madri conniventi, si radunano per dimostrare la loro "forza" nel modo più codardo possibile. Mortacci loro, mai che tentino di violentare un campione o una campionessa di Arti Marziali. Il femminicidio in forma di stupro di gruppo si svela come un'ossessione di potere e successivi pubblico ludibrio della vittima.  La reputazione e la rispettabilità della vittima vengono dilaniate, mentre la loro identità è messa a nudo per il godimento malato di chi cerca di consolidare la propria mascolinità fragile (vedi passaggio dei video tra i maschi compiacenti). La vittima vie

GENITORI-FIGLI: TRASFORMAZIONE ED ELABORAZIONE DEL LUTTO AMOROSO DELL'INFANZIA

Nell'intricata foresta dei ricordi si celano segreti intimi e profondi, come ombre che si proiettano lungo i corridoi dell'anima.  I figli crescono ma i genitori sono stati figli anch'essi, portatori di sogni, desideri e trame più o meno nascoste.  La comunicazione può essere un sottilissimo filo, a volte spezzato, tra le generazioni, trascinandosi monco attraverso il tempo. La consapevolezza è fondamentale per chi si addentra nell'abisso della propria psiche. E la riflessione diviene arte divinatoria al contrario, scrutare il passato, scegliere dal calderone delle esperienze l'essenziale da portare.  Il tempo è una lente attraverso cui possiamo capire l'impronta dei genitori (e persone significative) nelle pieghe della nostra personalità. Ricercare i tasselli del nostro puzzle interiore richiede un'attenta e impegnativa esplorazione.  I fili tessuti nell'infanzia sono spesso intricati, possono trascinare con sé le ferite non rimarginate.  L'amore ri

DAL FINESTRINO DI UN TRENO

Dal treno guardavo distratto le ombre della galleria. Mi pervadeva nell'essere una lotta interiore. Qualcosa mi sussurrò, come un lamento sincero di ascolto. Il cuore batteva, gli occhi presero a scrutare il tempo lì dentro, nell'irrequieta mente. Vuoto è il silenzio in cui tutto prende forma, andare è un'illusione che sfugge. La verità è nell'essenziale. Sul treno dei ricordi i pensieri scorrono. Fuori il mondo passa veloce. E nel silenzio tutto si compie (a parte i cellulari a rompere i coglioni). (A. Battantier, 2008)

IL DOLORE, LA FORZA DELL'AMORE

Il dolore e l'amore sono amici che non vorremmo vedere insieme.  Quando mi dicesti "forse più tardi", io non capii. È che il cuore cerca la forza di guarire, a modo suo.  La mente mia ripassava continuamente i binari del passato alla ricerca di chissà quali segreti nascosti nel suo carico di ricordi.  Nel mentre, il futuro, discretamente si preparava la strada. Il tempo è veleno o antidoto per il dolore?  Quanto ci vuole? Non ci pensare, oppure pensaci, tanto è uguale. Adesso è così. Altri amici mi parlano, ascolto sconosciuti al bar. Le ferite che mi sono inflitto, sarà stata colpa mia, mi spiace, involontariamente il veleno intaccò dentro qualcosa, ma l'anima reagì, mi spinse ad una crescita inaspettata.  Mi hai perdonato, io ho perdonato te, ad anni di distanza, ognuno ha la sua via. Ho scoperto (10 anni dopo) che alle volte è più difficile, tanto, tantissimo, perdonare noi stessi.  Eppure è il primo passo verso la guarigione. Il dolore può essere alleato, insegna

CRESCERE (INSIEME AI FIGLI CHE CRESCONO)

"Tra la paura di morire e la paura di vivere, il desiderio di vivere e il desiderio di morire, passa il fiume dell'anima". (Lao Bu-Shem) È difficile essere genitori quando si vede i propri figli crescere. I figli rappresentano il nostro futuro, il riflesso dei nostri sogni, paure e aspirazioni.  Epperò si nasconde una paura profonda:  la paura che crescano e si allontanino.  Questa paura è intrisa di emozioni: la gioia per le loro conquiste, la tristezza per la perdita di quel "piccolo" che un tempo erano (eravamo) e l'incertezza del loro cammino in un mondo incerto (che noi sappiamo bene). Amore e timore, paralisi. Siamo in grado di crescere insieme a loro?  L'essenza della crescita è nella sua costante trasformazione.  E questa trasformazione comporta la dolorosa elaborazione del lutto amoroso dell'infanzia. Ma anche provare a riscoprire il senso di stupore e meraviglia che avevamo una volta.  L'abbiamo perduto?  E ritroviamolo. Nel processo di

IN PARADISO LA MORALITÀ VA A FARSI BENEDIRE?

Ho fatto un sogno brutto brutto. Io sono credente, grazie a nonna e a mamma che mi hanno trasmesso l'importanza della fede. Io sono sempre stata brava epperò mi chiedo:  Che succede quando arrivi in paradiso?  Io, ripeto, sono brava qui sulla Terra, ma l'altra notte un sogno mi ha sconvolta: Stavo in paradiso, quello classico con le nuvole che ci puoi camminare, tanti giardini bellissimi e tante persone che ci salutavamo sempre con i sorrisi. Sembravano tutti allegri...tranne io. Ero triste perché sapevo che da una parte c'era come un laboratorio e Dio eliminava un sacco di gente nel mondo, tipo videogioco, capito, tipo John Wick 4 che in un solo film ne ammazza 600. A Dio gli aveva preso la mano e faceva male pure a dei miei amici e a due familiari (uno mi sta antipatico pure a me, è un po' monello epperò mi faceva brutto quando lo bruciavano). Io cercavo di entrare per fermarlo a Dio ma non mi facevano entrare. Tutti erano contenti, perché dicevano che non c'è tri

LA FOGLIA E LA FARFALLA (Parecchi istanti preziosi)

Quando ero piccola seguivo in campagna farfalle strane che mi sembravano foglie.  Quando ero piccola seguivo in campagna le foglie volare, mi sembravano farfalle.  Non sapevo se fosse una farfalla che sognava di essere una foglia o una foglia che sognava di essere una farfalla. Un giorno, mentre il vento leggero faceva danzare le foglie, una farfalla si avvicinò a una di esse.  La farfalla credeva che la foglia fosse una sua compagna, la foglia credeva che la farfalla fosse una sua compagna che aveva già intrapreso il viaggio nel cielo. Un'impetuosa folata di vento le colse di sorpresa e la foglia si staccò dal ramo, portando via con sé anche la farfalla.  Insieme iniziarono un volo danzando tra nuvole e raggi di sole, un viaggio che durò parecchi istanti preziosi.  Poi, avvenne la trasformazione.  La farfalla si fuse con la foglia, assumendo la sua forma e i suoi colori. Erano diventate una cosa sola, unendo la fragilità e la leggerezza dell'essere. Nel cielo sospesa, leggera

TECNOLOGIA E OMOLOGAZIONE (Breve analisi di alcune dinamiche societarie)

La tecnologia, intesa come strumento, può alimentare l'utopia dell'apertura mentale verso la corsa al futuro ma in realtà spesso si presta a essere uno strumento di controllo.  Le risorse che essa offre possono fungere da strategie per condizionarci. I giovani, (o "giovanili") spesso ostentano la tecnologia come elemento di rottura e di cambiamento, salvo essere plasmati secondo logiche predefinite. La natura neutrale della tecnologia stessa è andata a ramengo da tempo, è stata trasformata in uno strumento di manipolazione delle masse.  La società moderna è malata e, l'illusione di salute è perpetuata dalla continua enfasi sulla cura e sulla medicina.  Ma curare non è lo stesso che essere sani e spesso ciò che curiamo è un sintomo, non la radice della malattia. Perché? Perché conviene così a chi vende. E l'omologazione è mascherata da personalizzazione. Ho una visione pessimistica o realistica della realtà?  Questa personalizzazione è un'illusione, un guad

L'ADOLESCENZA

L'adolescenza, un momento di passaggio tra l'infanzia e il mondo degli adulti, ecco emergere emozioni assurde e contraddittorie.  È un periodo di sfide in cui l'identità precaria cerca di definirsi, tutto e niente  convivono stretti in uno spazio da ridefinire ogni istante. Le radici dell'io si allungano verso nuovi orizzonti epperò il terreno su cui si poggiano è instabile, la sabbia sfugge tra le dita. Gli intensi amori e le intense amicizie creano legami che si intrecciano con le speranze e le illusioni.  Queste relazioni rappresentano un riflesso delle dinamiche interne, delle lotte e dei desideri che rumoreggiano prepotentemente.   Un'altra età che diventa così uno specchio non sempre in grado di riflettere i contrasti e gli enigmi di una Sfinge chiamata Inconscio. Lo facciamo un viaggio interiore? Attendono sfide da affrontare per individuare la propria identità nel tentativo di comprendere chi siamo in un mondo sempre più mutevole e sfuggente. L'adolescen

INNAMORAMENTO E AMORE

L'innamoramento riflette la nostra capacità di idealizzare e proiettare su un'altra persona le nostre speranze, desideri e aspirazioni.  È un momento di estasi interiore in cui le frontiere dell'individualità sembrano sfumare e il richiamo dell'oggetto amato diventa irresistibile. Queste passioni iniziali hanno il potere di scuotere le fondamenta del nostro essere ma si basano (solitamente, specie in età giovanile) su elementi fugaci: qualità esteriori, aspetti fisici, proiezioni ideali che svaniscono con il passare del tempo.  Alle volte ci risvegliamo dalle illusioni in grado di nascondere le complessità dell'altro (e di noi stessi). E l'Amore? L'amore quando arriva? L'amore è un viaggio più profondo e silenzioso.  È la comprensione profonda dell'altro, abbracciando le sue qualità (potenzialità) e le sue ombre.  L'amore va oltre l'effimero e il superficiale, immergendosi nelle profondità dell'anima e del cuore.  L'amore non è basato

L'ARTE DI PERDONARE (È per noi)

Conosco la tumultuosa corrente dell'odio e dei pensieri negativi che scorrono incessantemente. Ne sento il rumore, quel tipico acido-amaro rimuginìo. Quel che ci circonda spesso diviene specchio di ciò che siamo internamente.  Le offese e le ferite possono gettarci in uno stato d'animo inquieto. Le ingiustizie subite possono diventare dei carichi pesanti da sopportare. Quando qualcosa ci fa stare male, inizia un processo di esplorazione alla ricerca di ciò che scatena questa sofferenza profonda.  Perché? L'ingenuità con cui talvolta ci avviciniamo al mondo, ignorando le potenziali insidie, ci rende vulnerabili.  E ci si accorge, spesso troppo tardi, dei profittatori seriali d'ingenuità (gli SKA, i Serial Killer dell'Anima), sempre pronti a trarne vantaggio incuranti del dolore arrecato.  E allora, di fronte a questi attacchi programmati, a che serve l'atto di perdonare? C'è un limite a quanto uno possa tollerare?  C'è un limite a quanto possiamo perdonar

L'ATTUALITÀ DELLA FANTASCIENZA

Philip K. Dick mantiene una rilevanza sorprendente anche per gli adolescenti e ragazzi di oggi.  Io l'ho scoperto a 17 anni circa grazie a mio cugino appassionato di fantascienza. Dick offre preziose lezioni di vita, spingendo a interrogarsi sulla realtà, la percezione e l'identità, stimolando una comprensione più profonda della complessità umana. Dick insegna l'importanza di esplorare le ambiguità e di sfidare la verità apparente, incoraggiando a valutare criticamente il mondo che li circonda.  *** "Da giovane snobbavo la fantascienza, ritenendolo un genere minore d'evasione.  Non avrei mai pensato di potermi innamorare della fantascienza, intesa come fedele documentario della vita di tutti i giorni.  Togliete alla fantascienza le navicelle spaziali, ridicoli abiti luccicanti, ed ecco che resta l'amaro e vuoto realismo che ci siamo meritati:  la dittatura del futuro pagata con comode rate fatte di coscienza e pezzetti di libertà". (M.Thompson Nati, Leader

È SOLO UNA SPERANZA (Un altro mondo è possibile?)

Molte mie amiche mi dicono che sono sempre arrabbiata e pessimista ma io non sono così anzi, mi ostino ogni mattino a voler credere ancora nel genere umano. Epperò cerco di avere uno sguardo critico sulla società, sarò fessa ma mio padre e mia madre mi hanno insegnato un valore chiamato Solidarietà. Molti ragazzi sensibili si sentono soli nel mondo perché sembra che la sensibilità non sia un valore e ti senti te la diversa, estranea alla società. Come è stato possibile che una società moderna e avanzata abbia tutta questa indifferenza?  Ci siamo persi qualcosa lungo la strada dell'evoluzione? Umanità dove sei? Dappertutto vince la legge dello sfruttamento dell'altro, i più deboli soccombono sempre (vedi gli animali). La sopraffazione va contro l'uguaglianza e la solidarietà e allora l'empatia resta una paroletta vuota da sventolare il giorno di Natale. Io, ve lo giuro, voglio avere speranza, la mia sarà solo una speranza epperò ho convinzione che il riconoscimento e la

EMPATIA, RISERBO, SILENZIO

"Ciò che è gioia per te può richiamare un dolore a qualcun altro perciò, se non sorride, non insistere nel racconto." (Rita Newton) Chi ha sensibilità verso le esperienze di vita altrui riflette prima di parlare. Nel dubbio, scegliamo il riserbo, il silenzio può alle volte essere la scelta migliore. Ognuno ha la sua storia e la sua via. Non siamo costretti a dire sempre la nostra, ci sono situazioni in cui la delicatezza è d'obbligo.  Questa antica cortesia è una testimonianza di rispetto. Gli sguardi possono comunicare più delle parole, unendo le persone in un'intimità silenziosa.  (A. Battantier, 2023)  *** "Il silenzio, un dono prezioso agli altri e a noi stessi". (Lao Bu-Shem)

LA CHIOCCIOLA ROTTA

C'era una volta, tanti anni fa quando ero piccolo, una chiocciola che si era fatta male al guscio. Aveva sbattuto contro una tartaruga, facendosi un buco. Povera chiocciola, soffriva un sacco e non sapeva cosa fare. Era triste, si sentiva sola. Le sue amiche chioccioline erano troppo occupate a fare i loro giri lenti, e lei era lì, con il suo guscio bucato. Quando pioveva si bagnava tutta ma lei si riparava sotto le foglie, come fossero ombrelli. Un giorno la chiocciola si accorse che il buco non c'era più. Era guarita! Non riusciva a capire quando fosse successo. Era come se il tempo avesse lavorato per lei, quando aveva smesso di pensarci. Non era stato un dottore e neanche un carrozziere. Era stata proprio lei a farcela, a rimettersi a posto. Serve un po' di tempo per guarire, per ritrovare il sorriso. Si può guarire da soli, senza troppi pensieri. Tempo al tempo e la magia accade. Tante volte ho cercato rimedi veloci quando avrei dovuto solo aspettare un p

SEGRETI (LA VERITÀ DALLA BUGIA)

"Nella mia vita non ci sono segreti, solo verità nascoste", amava dire l'attore Michael C. Hall.  Giunto agli ottanta anni mi trovo a scrutare il passato con occhi stanchi ma lucidi, a cercare di fare il bilancio di ciò che ho vissuto.  In questo viaggio interiore mi ritrovo a contemplare la complessità dei segreti e delle verità che hanno intrecciato il mio cammino. Siamo tutti convinti di conoscere le persone che ci circondano ma spesso siamo ingannati dalla superficialità delle nostre percezioni.  Pensiamo di sapere e invece non possediamo che una piccola porzione della realtà.  Ogni individuo nasconde un'ombra, un aspetto nascosto che sfugge agli sguardi superficiali. Quello che mostriamo agli altri è solo una parte del nostro essere, il nostro "vero io" resta avvolto nell'oscurità dei segreti. Epperò le verità possono emergere lentamente, sgretolando l'armatura delle bugie che ci siamo costruiti nel tempo.  Spesso si rivelano dolorose, ma c'

EGOISMO E SANO EGOISMO

Pensare a noi stessi non è necessariamente un atto di mancanza verso gli altri. Ognuno ha bisogni, desideri e sentimenti che meritano di essere valorizzati. Tante volte avrei voluto urlare:  "Ehi, ci sono anch'io!". Restava l'amarezza di non riuscire a rispettare me stessa e la mia dignità. Per essere in grado di sostenere gli altri  dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Come può esserci un equilibrio nelle relazioni se non ci sentiamo appagati o soddisfatti?  Le nostre esigenze e priorità possono mutare nel tempo, l'inconscio spinge per essere ascoltato, inutile fare finta di niente, tanto prima o poi ti presenta il conto. La mia spensieratalezza deriva da una nuova consapevolezza: Non si può essere costantemente a disposizione degli altri, ecco perché avevo un così grande malessere interno.  Saper dire: "Non vado più bene agli altri e me ne farò una ragione" è un atto di coraggio.  Non possiamo soddisfare tutti e non dovremmo sentirne l'obbligo co

IL COLORE PRECISO DEGLI OCCHI

Ciao tempo che scorri,  ricordi le ferite che si aprirono nel petto? E le cicatrici che rimasero?  Oggi non più un grido. Sto bene? Sto meglio? Son sempre io?  O qualcosa di diverso? Il dolore schiaccia senza pietà, La luce accende una nuova realtà. Come stavi bene. Come stai? Come starò? Si dissolve la voce, i tuoi passi, il colore preciso degli occhi: turchese, azzurro, blu ghiaccio, più non so. Nell'essenza di me stesso trovo il mio cammino. (A. Battantier, 1994)

L'IMPORTANZA DEL SORRISO NEGLI OCCHI DI UNA SCONOSCIUTA INCONTRATA ALLA STAZIONE IN ATTESA DI UN TRENO CHE PORTAVA TRE ORE DI RITARDO

Stazione di Firenze, una lunga odissea nella merda. Una giornata di fatica e sudore. Con lo zaino in spalla mi sono ritrovato in mezzo all'interminabile fila. Il caldo opprimente non dava tregua, un'attesa eterna. Ero arrabbiato, l'idea di una vacanza che stava sfumando a causa di un treno che non passava mai mi aveva reso insopportabile come so solo io e chi mi conosce. Strascicando i piedi alla ricerca di ombra è successo qualcosa di bello.  Ho abbassato gli occhi e il mio sguardo ha incrociato quello di una signora seduta su di una panca.  Un sorriso si è dipinto sulle sue labbra ed è arrivato dritto al mio cuore.  Odio la retorica ma in quel momento mi sono reso conto di quanto spesso dimentichiamo il potere di un gesto così semplice. Quel sorriso è rimasto con me, anche quando il treno finalmente è arrivato con tre ore di ritardo (forse anche di più ma non le ho più contate). Quel sorriso mi ha preso in un modo che non avrei mai immaginato.  In mezzo a tutte le frustra

LA MIA ILLUSIONE PIÙ GRANDE

La mia illusione più grande è stata quella di pensare di far rimettere insieme i miei genitori.  Una bambina prova dolore quando ha paura di perdere l'amore.  E per lei è difficile capire che si può avere un bravo papà e una brava mamma che ti amano anche se non stanno insieme.  Sono stata male per tanti anni, a 16 anni ho deciso di provare a stare bene. Avevo un'ossessione, rivedere insieme quegli scemi che, tra l'altro, mi avevano rovinato la vita; un giorno forse li perdonerò. Pensavo che riunirli avrebbe risolto tutto, che la mia famiglia sarebbe tornata ad essere come prima.  Ma poi ho cominciato a pensare alla mia vita e ho capito che ognuno ha la sua storia, le sue ragioni e le sue scelte.  Oggi mi fanno quasi tenerezza, epperò ancora un po' rabbia, la sorte mi ha fatto capitare loro come genitori, ma non è andata cosi male...se li prendi separatamente. Da qualche tempo va meglio. Ho imparato a costruire una specie di strada mia, a cercare la felicità per me stes

COME SALVARSI LA VITA

La vita, imprevedibile e sfuggente tra sfide, incertezze e bizzarri intrecci del destino, si gusta meglio con qualche ricetta sfiziosa. Erica Jong ha una ricetta per salvarsi la vita: *** LA RICETTA Eliminare i sensi di colpa, non fare della sofferenza un culto, vivere nel presente (o almeno nell’immediato futuro), fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio è una cosa che s’impara a gustare col tempo), fidarsi della gioia, se il malocchio ti fissa guarda da un’altra parte (se non ci credi è ancora meglio), prepararsi ad avere 87 anni. *** In un mondo in cui ci sentiamo schiacciati da rimorsi e rimpianti (per decisioni passate o per azioni che non abbiamo intrapreso) il primo ingrediente di questa ricetta è eliminare i sensi di colpa alla radice. E mentre i sensi di colpa (inutili) si dileguano, prendiamo un passo indietro e smettiamo di venerare la sofferenza come una nera divinità. Deridiamo la  sfortuna e, chissà, magari scopriamo che il futuro è una torta ancora da cuoc

IL LIBRO

Vi faccio un indovinello, vediamo se lo sapete: "Sa tante cose ma non sa parlare, ha tante ali ma non può volare eppure ti può far volare. Cos’è? Il libro".  Lo so, era facile, perché era il titolo.  Io amo i libri perché è un po' come quando c'è un segreto e tu lo vuoi scoprire . I libri sono amici speciali che mi fanno compagnia quando sono da sola.  Con i libri impari cose nuove come quando le  maestre spiegano a scuola. E quando sono triste o mi sento giù, un libro mi fa stare meglio.  Io i libri li abbraccio e mi ci addormento insieme e mamma poi me li sposta e me li mette a dormire sul comodino. Siccome spesso sto da sola, quando mi annoio apro un libro e subito mi ritrovo in un posto diverso.  Io leggo sempre, pure in bagno ho 10 libri, una volta ho provato a leggere in macchina epperò ho dovuto smettere perché ho vomitato; mi sa che è meglio leggere quando si è fermi. Con i libri puoi incontrare personaggi bellissimi e vivere avventure ogni giorno.  A volte mi

IL POSTINO

Ho rivisto "Il Postino", dopo aver apprezzato il documentario di Mario Martone dedicato a Massimo Troisi, "Laggiù qualcuno mi ama". Un intreccio di amarezza e consapevolezza, un viaggio attraverso l'ironia beffarda del destino e la fragilità dell'uomo.  Massimo ha dimostrato di essere un postino del sentimento per tantissimi di noi. La sua sensibilità traspariva in ogni gesto, ogni sguardo, donando dignità agli aspetti più semplici della vita. Massimo ha dimostrato che la risata può coesistere con la profondità, la sua ironia beffarda sfidava la tristezza, trasformandola in un'espressione di forza interiore. Massimo incarna per me l'idea che la poesia possa emergere anche dal quotidiano vivere. Sarà pure effimera la natura  della vita, ma l'eredità di Massimo vive attraverso le risate che ha regalato e le emozioni che ha suscitato.  Rimane per me un esempio di come l'arte possa trasformare la fragilità in forza e di come, dalla consapevolezza

LA DEBOLEZZA

La debolezza me la porto dietro fin da piccola per una malattia che ti svegli la mattina con i muscoli deboli e il cuore che vorrebbe continuare a battere piano. Ma oggi mi voglio riferire ad un'altra debolezza che mi fa sentire fragile e persa in un mondo che sembra abbandonarmi.  Non pensavo che crescere avrebbe portato con sé questa sensazione di sentirsi sola, come se il mio destino fosse scritto da qualche stronzetto dispettoso. Mi chiedo spesso il perché di questa debolezza che sembra toccare solo me.  Fortunatamente ho Martina al mio fianco, è la mia amica, quella con cui condivido pensieri e paure. Ci capiamo così bene e ci facciamo forza. Ci scappa pure qualche risata, e questo è già qualcosa.  Vorrei tanto fare un giro per paesi nuovi, lontani da qui. Questo posto mi sta stretto, e ho la sensazione che ci sia un mondo là fuori che aspetta solo di essere scoperto.  Forse lontano da qui troverò la forza di superare la mia debolezza, e troverò un senso a tutto questo. (A. Ba

LA DISSONANZA COGNITIVA E LA CONDIZIONE ANIMALE

La "dissonanza cognitiva" è quando le nostre convinzioni o atteggiamenti entrano in conflitto con ciò che sperimentiamo o vediamo accadere.  Questo può farci sentire confusi o incoerenti.  Ad esempio, pensiamo di amare gli animali ma spesso trattiamo cani e gatti come esseri speciali e amici, mentre consideriamo maiali e vitellini come cibo.  Questo contrasto tra ciò che crediamo e ciò che facciamo è un esempio di dissonanza cognitiva. Questa dissonanza può anche essere spiegata con l'idea di "esseri di serie A ed esseri di serie B".  Alle volte siamo più empatici e ci sentiamo vicini a situazioni che coinvolgono cani e gatti perché li vediamo come esseri viventi con emozioni simili a noi. Epperò siamo indifferenti nei confronti di maiali, vitellini, e tutti gli animali che ci mangiamo perché li percepiamo come oggetti-merce destinati al cibo anziché come esseri viventi senzienti con un cuore che batte. Ci sentiamo vicini ad alcune situazioni ed indifferenti ad

BAMBINO NEL TEMPO

Oggi ho ascoltato una canzone davvero strana che mio padre mi ha fatto sentire, "Child in Time", dei Deep Purple.  È piena di suoni strani e sembra che il cantante stia gridando con tutte le sue forze.  Ad un certo punto dice: "Sweet child in time, you'll see the line. The line that's drawn between the good and the bad." Che cosa significa "la linea che divide il bene dal male"?  Ho pensato alla guerra, poi ne ho parlato con mio padre. Mi ha detto che questa canzone gli fa tristezza, perché gli adulti continuano a litigare come dei bambini per un gioco.  Ma la guerra non è un gioco, non ci vuole tanto a capire. Perché allora continuano a farlo?  Perché sono spinti da altre persone che comandano che pensano solo ai soldi senza preoccuparsi delle conseguenze.  Forse è questo che li fa litigare e combattere.  Ma allora mi chiedo, come possiamo credere in un mondo migliore quando gli adulti continuano a giocare alla guerra? Siamo tutti in trappola. Il