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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

La rete aveva solo un buco

Dunque ci sei? Dritto all'anima ancora socchiusa? La rete aveva solo un buco e tu proprio da lì? Non c'è fine al mio stupore, al mio tacere. Ascolta come mi batte forte il tuo cuore (Wislawa Szymborska,"Ogni caso")

Memor(i)e di un amore

C’era una schiera di folletti dentro di me, lavoravano e borbottavano incessantemente, ma non avevano voce. Lui è stato una specie di detonatore, all’improvviso li ho sentiti, tutti. Ora non c'è più, ma come posso dimenticarlo? Anche senza di lui continuo ad ascoltare i folletti operosi, che parlano, cantano, urlano, ridono e piangono. Certo, non sono più disperata. Ma ancora penso: quale musica, colore, ritmo, sfumatura potrei scoprire ... se fosse ancora con me? La mia vita va avanti, ma come posso dimenticare chi ha dato voce e respiro alle pieghe della mia anima?

Ridere

Ridi, cerca di lasciarti andare al riso, il riso è la distrazione che potremmo tutti permetterci alle volte. Ma è difficile e serve allenamento per avere su il morale, anche perché alle volte c'è poco da ridere. E non bisogna ridere senza essere almeno un po' contenti, questa è la fregatura. Altrimenti sembra un ghigno, e per essere contenti bisogna aver pianto sapendo che la vita non è finita, e poi un trucchetto è quello di approfittare di piangere quando si ride, mescolate le lacrime del pianto a quelle del riso, solo chi vi ama capirà la differenza. Impegnatevi a ridere, ridere è una cosa seria, e ricordate: se c'è un tempo per piangere, ci deve pur essere da qualche parte un tempo per ridere. Trovatelo, fatevi aiutare, se necessario:)

Rivoluzione (Mario Thompson Nati)

Le parole sono espressioni del mio cuore e provocazioni del mio cervello. Ciò che ho dentro è difficile da dire perché è difficile da pensare. Ma facile da sognare. E in ogni parola trovo il senso del mondo ma quando parlo il senso io perdo. Forse in silenzio dovrei continuare a sognare, e con le azioni il mio mondo cambiare. (Rivoluzione, Mario Thompson Nati)

Penso che un sogno così

Mi sono accorto ora, all'età di 70 anni, di quante cose andavano prese al volo, quante ne ho lasciate scappare, per l'abitudine, la paura, la convenzione. La canzone che fa "Penso che un sogno così non ritorni mai più" rende bene l'idea. Le cose in questo mondo non durano per sempre, goditi i momenti che non torneranno, e fai che splenda il tuo buon giorno. (Mario Thompson Nati, Intervista, a cura di A.B., 2010)