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Visualizzazione dei post da settembre, 2007

Don Abbondio

Don Abbondio (Riporto la storia di Luigi, che nella simulata di Luglio "Personalità e Monitoraggio Ambientale", ha scelto di impersonare Don Abbondio) Per cominciare vi raccomando una cosa. Credetemi, è una fortuna l'aver paura. Da quando andavo a scuola la raccomandazione di mio padre, era: "Lascia correre, non t'immischiare!". Ho capito solo anni dopo che ciascuno di noi trova nel tempo la sua strategia per uscirne vivo. Io non sono mai andato a muso duro. Io ho scelto di non scegliere. Questa è la mia forza. Io mi perdo nella gente qualunque. Che scelgano per me. Io, poi, sceglierò solo il meglio di ciò che hanno scelto. Di questo io ho bisogno, di una storia non mia che mi faccia suo. Ed io vivrò nella storia degli altri.

Direttamente al cuore

Direttamente al cuore bisogna parlare. È la novità di quest’anno e lo so, mi ci vorrà tempo per imparare il linguaggio, e non mi abbatterò quando non sarò capito. Direttamente al cuore bisogna parlare, ma solo quando lo si sente respirare. E non m’importerà più niente dei rifiuti e delle indifferenze, perché io lo so, ad amare non ci si fa mai male, se il cuore protegge il cuore.

IL QUADRO DELL'OTTIMISMO

(Estratto dal seminario LPDL 2007: "Ottimismo o pessimismo della speranza?") 1) RIMANERE ATTIVI. 2) NON SENTIRSI VITTIME, SE NON PER REAGIRE. 3) EVITARE IL PANTANO DELL'IMPOTENZA. 4) NELLA DISPERAZIONE, RICORDARSI CHE ESISTONO ALTERNATIVE. 5) ESISTE SEMPRE UNA SCELTA NELLA VITA. (Traduci ciò con ciò che sai fare) Andrea Battantier

Il benzinaio innamorato

E' un falso dire che ti ho amato. Sei presente nel tesoro del mio corpo e nelle carni molli della cervice. Sono debole di cuore e non so se posso dirti: "Io ti amo". Quasi ogni settimana vengono a contare il gas nel mio distributore. Ma contare quanto conti te, no non si può. Si può aggirare sol contando tutte queste stelle in cielo. Ed è già l'alba e sono a 10.133.

DIO (a self portrait)

Questa è la conclusione. L'aver trovato la prova che non esiste niente all'infuori di me. Ho percorso lunghe distanze, ma non ho mai raggiunto tutto me. Inizialmente ne sono rimasto deluso, e confuso. Non lascio niente dietro me. E avanti io non vedo.

Un lasciapassare per gli occhi tuoi (Lutto e attesa di una nuova nascita)

Avrò un lasciapassare per gli occhi tuoi? L'attesa è un turbamento remunerato con un cuore che salta come una bomba. Derido me stesso, pronto a svenire per un bacio. Un viso caldo, rosso, timido, impunito, un viso insù, verso le mie labbra nuove, che attendono te. Inizio a vendere ogni diversivo: come posso sviare da te, se vedo solo te? (Andrea Battantier, Poesie, ed. Battar, 2007)

Passavo ore seduto su una sedia: Cronaca di un'Ansia (non) annunciata

Passavo ore seduto su una sedia. Tremavano le gambe, ma io me ne stavo immobile dentro coi pensieri in fuga. Dovevo partire in aereo e mi sentivo ansioso. Doppiamente ansioso perché andavo a fare il mio ultimo esame. Non avevo paura. Però da una settimana non dormivo che 2 ore: temevo che andasse male il viaggio, iniziai a sentire di incidenti dappertutto. E poi iniziai a ragionare: l'esame, ammesso che mi salvo con l'aereo, non lo supero, e quindi non posso laurearmi e quindi lascio perdere tutto. La causa di tutto ciò era reale? Non lo so, ma avrebbe potuto essere reale: L'aereo sarebbe potuto o no cadere? Certo che sì. E l'esame? Mica era così sicura una mia promozione. Io temevo che sarebbe potuto accadere qualcosa. E mi faceva schifo provare questa sensazione di blocco. Non mi era mai successo. Un ragazzo normale, improvvisamente trasformato in codardo. L'anno prima me n'ero andato ad Ibiza con gli amici: avevo preso l'aereo, e avevo fatto 3 esami nell

COPPIA: Negoziazione e Risoluzione di Conflitti: Riflessioni di M&M.

La coppia, organismo complesso che nasce da 2 e diventa 1. Perché siamo qui? Per il nostro futuro incerto? O per il passato inspiegabilmente sfuggito di mano? Babele. Ecco, anche noi qui, per cercare il filo di una comunicazione interrotta. Quando? Ci provochiamo, guardandoci con assurdi sorrisi e cerchiamo il dottore, in una vana alleanza, per non soccombere in questa nostra guerra. Ci difendiamo dandoci baci che sembrano morsi, giochiamo alla vittima e al carnefice, la pecora è lupo nel gioco seguente e il lupo rimane scuoiato dal terribile cacciatore. Ma chi è il cacciatore? E la pecora? E il Lupo? Cerchiamo una soluzione, come il porco una ghianda. E' pieno di ghiande, là sotto alla quercia, "ma il porco nel porcile alla quercia non arriva se la gabbia è ostile". Lo diceva nonna Gina. E chi l'ha costruita la gabbia? E chi ha messo in trappola chi? Nel giorno del riso eravamo felici, così sembrava dalle foto ricordo che abbiamo portato in questo week

NON POSSO (frammenti di un tentato suicidio)

(Inserisco il contributo di Manuele, che ha condiviso con noi un momento del suo recente passato) Non posso prevalere sul mondo intero. Non posso limitare il mio essere a poche sparute particelle. Non posso stare fermo e Non posso più andare avanti verso ignoti pensieri che disperdono la disperazione nel tiepido mare della conoscenza. Non posso più sognare al buio e Non posso più ardere per questa povera realtà. Dunque, mi scaravento da solo dal ponte rupestre della super strada km 112 e 200 mt. Dio lo vorrei contemplare così, assorbito nel vuoto di una luce eterna.

Che sogni stavamo cercando?

Non siate amorfi. Lo so che è difficile da riempire la vita con le giuste aspettative! La soluzione? Forse, sostituire i fallimenti con l'esperienza. È possibile modificare la vita. È possibile trovare giorni migliori. E quando la resistenza cede al nulla, ecco il momento per domandarsi: Che sogni stavamo cercando? (estratto dal saggio "E la vita cambierà: 7 contributi per affrontare la depressione", manoscritto , edizioni LPDL, A.Battantier 2007)

Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio

(Dedicato a mio padre e al papà di Antonio Leotti) Me ne sono andato pensando all'errore di lasciare solo mio padre, Antonio Gennaro Battantier, nato a San Casciano dei Bagni, agricoltore, uomo retto e gran lavoratore. Ho cercato per anni la perfezione, seminando errori, che poi ho coltivato, cucinato e mangiato. Mio padre da me si aspettava ben altri raccolti. Mi chiamo Andrea Giovanni Battantier, psicologo in un Consultorio, e sono ossessionato da mio padre, che un bel giorno lascia tutto in campagna e si mette a cercarmi, finendo barbone. E' stata mia la colpa? Io me ne partii per rinascere uomo. Lui per morire da bambino che non fu. Mio padre che non mi parlava, e mi scriveva belle lettere con la sua penna antica. Io leggevo quei pesanti fogli e sì, mi commuovevo, ma mai una volta poi trovai il coraggio di rispondere. Io parlavo bla bla bla, e lui scriveva ccccccccccc. Io un bel giorno lo trovai sulla panca del mio Consultorio, con la barba e quel suo essere ormai sperso e

LA DEPRESSIONE DI MANLIO

LA DEPRESSIONE DI MANLIO (contributo di Manlio...dopo 1 mese di silenzio). :) Le prime impressioni possono ingannare. Sento che respiro. Ma respiro anche se non lo sento. Sento che digerisco. Ma digerisco anche se non lo sento. Sento di vivere. Ma vivo anche se non lo sento.

LE IMMAGINI DELLA GELOSIA

(Oggi pubblichiamo la storia di Davide, che sta lavorando ormai da tempo sulla sua gelosia) Il punto non è, per assurdo, saperti sempre immagine onirica nuova. Anche se alle volte preferirei averti ".jpg 500kb", sfondo sul mio pc. Gelosia, lascio andare le mie ossessioni da uomo roso. Lavoro al mio declino ogni volta che faccio emergere la gelosia dal privato dei nostri amori felici. Oggi mi piace disegnarti diversa. D'accordo, per una volta non sarai mia, ma offerta al mondo. Gratis per voi l'immagine della donna che amo. Fatene ciò che volete. Tanto, le immagini più belle le ho dentro di me.

LA GELOSIA PER LENA, 50 ANNI, ARCHEOLOGA

(ECCO COME LENA HA DRAMMATIZZATO LA SUA STORIA). Mi chiamo Lena e non ho ucciso quella lì per gelosia. Se Antonio si era messo con lei, io che ci potevo fare? Se ho ucciso è perché...sì, è per gelosia. Le ho strappato i visceri e ho sparso il sangue dappertutto; come un etrusco ad un uccello. Volevo fare l'archeologa. Mi è riuscito meglio fare il macellaio. Amavo Antonio, ancora un ragazzo quando l'ho fatto mio, e sempre un ragazzo resterà per me. Perché ho 20 anni più di lui, 20 anni più di quella lì. "Quella lì", un atto dovuto chiamarla così. Perché non ha nome chi ruba l'amore con la giovinezza, ch'io invece ho perduto un po' alla volta, giorno dopo giorno. Ero troppo vecchia per lui? Cos'è? Non andava più bene quella mia maturità che l'ha aiutato a riprendere gli studi e la gioia per la vita? Io non odiavo quella lì. Io odiavo la mia fotografia di vecchia. Io dovevo ammazzare quella foto vecchia dentro me. Diciamo che ho fatto un sacrificio. E

Intelligenza e quoziente intellettivo

Rispondo a Federica, così preoccupata, nell'ultimo incontro di gruppo, di non superare i test di selezione. Federica ha confessato a tutti noi: "Sono stata scartata a 3 test nel giro di 1 mese. Eppure mi sono laureata con il massimo dei voti. Forse non sono intelligente". E prosegue su questa'onda di "depressa autostima (MTN, 2003).Vi dico la mia. I test d'intelligenza sono uno schiaffo all'intelligenza, sono mezzi idioti per stabilire chi sia più capace. Alcuni colleghi sperimentalisti mi hanno attaccato, in ambito accademico ed in contesti di selezione aziendale. Ma ti rendi conto, cara Federica, rispondere scegliendo quale delle risposte è quella giusta?Ma la realtà, come sappiamo, è per fortuna diversa, e la risposta non è quasi mai una sola. Le scelte sono tante, e sono complesse. Il mondo dei test è tristemente limitato. Punta molto sulla rispostina secca, tralasciando i confini tra le diverse opzioni della vita. Ecco perché, in sintesi, i test d

IL SENSO DELLA STORIA

La diffusione del disadattamento trasforma gradualmente la vita nel rifiuto per le novità. Per muovere il vuoto bisogna agitarsi. Per muovere il vento basta soffiare. Brevi considerazioni, la storia altro non è che il senso della vita spiegato dopo. La storia nasce lontano e non muore mai, non si ripete. La storia sta attraversando anche te; è necessario adoperarsi per provare occasioni di incontro. Ad oggi ho incontrato milioni di persone; vorrei farle uscire dal ruolo di passante, folla indistinta, occasionale presenza strusciata. Vorrei davvero usare un linguaggio comune distribuito nel mondo in collaborazione con me, te e tutti voi. E’ con questo augurio che mi addormento ogni sera. (tratto da: "L'ansia di vivere fa morire", Mario Thompson Nati/Andrea Battantier, ed. battar, 2006)