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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

LEZIONI DI ANTISPECISMO: IL CASO DEL RESORT PAIRI DAIZA, OVVERO COME L’HOMO INSIPIENS TRASFORMA LO SFRUTTAMENTO IN UNA "VACANZA ETICA"

Signore e signori, ecco a voi l’Arca di Noè per ricchi annoiati. Finalmente un posto dove puoi dormire accanto a un tricheco senza doverlo prima uccidere, spellare e trasformare in borsetta. Pairi Daiza, il “miglior zoo d’Europa”, ha capito tutto: se devi sfruttare gli animali, fallo con stile. Meglio ancora se riesci a convincere i tuoi clienti che stanno facendo un’esperienza immersiva, educativa e magica, mentre in realtà stanno pagando per guardare una tigre depressa fissare il muro di cemento del suo recinto. Qui siamo di fronte all’arte suprema: quella di vendere la prigione come un resort. L’uomo è l’unico animale che paga per farsi rinchiudere volontariamente in una gabbia…e poi paga di più per guardare altre gabbie. A Pairi Daiza, però, hanno elevato il concetto: non ti limiti a vedere gli animali in gabbia, ci dormi insieme. È come Airbnb, ma invece della nonna, hai un orso polare che si chiede perché il suo habitat si è ridotto a un cubo di vetro climatizzato. Immersivo, d...

I CANI DI YULIN: L’ANTISPECISMO SPIEGATO AI RAGAZZI

Allora, ragazzo mio, seduto lì con il tuo hamburger in mano mentre scrolli TikTok indignato per i cinesi che mangiano Fido. Dimmi, cosa pensi sia più ipocrita: un tizio che piange sul golden retriever bollito vivo, ma poi si ingozza di maiale (lo sapevi che il maiale ha l’intelligenza di un bambino di tre anni?), o un governo che fa finta di vietare il festival di Yulin mentre lascia che migliaia di cani finiscano in pentola? Certo, hai ragione, il cane è carino. Ha gli occhioni tristi. Il maiale no, il maiale è rosa, grasso, e fa "oink". E poi, si sa, è nato per essere mangiato! Come le galline, le mucche, gli agnelli…quelli non contano, sono arredamento da fattoria! Eh sì, la gerarchia delle vittime. Il cane sta in cima alla piramide della pietà, il maiale a metà, e il tonno? Beh, il tonno è praticamente un vegetale con pinne. Nessuno si scompone per un pesce che muore soffocato su un peschereccio. Perché? Perché non fa cucciolini da mettere nei video di YouTube. Un tizio ...

IL TEMPO È SABBIA CHE SCENDE INESORABILE (La madre guarda la figlia. La figlia guarda la madre. E nessuna delle due capisce che quel ticchettio che sentono è lo stesso. L'amore ha bisogno di tempo ma, soprattutto, ha bisogno di presenza)

Questa illustrazione me l'ha fatta vedere una mamma, che vede la figlia crescere velocemente. I figli crescono, le mamme imbiancano. Andrea, tu che ci vedi? La mamma mi ha confessato: “Io ci vedo tanta tristezza e malinconia”. In effetti, la sabbia scende. E se guardi bene, quella della madre sta finendo. Una sua collega le ha detto l'altro giorno: “Chi te l'ha detto che avere figli sarebbe stata una buona idea?”. A parte, cara collega, fatte li cazzi tua! Ma poi la famiglia non è solo il posto dove il tempo va a morire e l’amore si spegne come una candela accesa sotto il ventilatore. Il tempo scivola dalla clessidra grande a quella piccola. E nessuno ha pensato di capovolgerle, magari? Tipo, hey, facciamo una pausa? Troppo facile. Il tempo scorre in una direzione, e sempre in discesa, verso il casino e la disfatta. Ma l'immagine è poetica, anche se, a guardarla bene, ti viene un’ansia esistenziale che nemmeno Dostoevskij sotto Xanax. Il corpo è un orol...

LA FIGLIA CHE NON DÀ PROBLEMI (La bambina dimenticata aveva appreso l'Equazione del Dolore e la Menzogna Necessaria)

La Bambina di Vetro era trasparente, la figlia che non dava problemi.  La guardavano attraverso, come se fosse aria.   I suoi bisogni erano ombre sul muro, e quando piangeva, lo faceva in silenzio.   "Che brava," dicevano, "che matura."  Ma la maturità è una prigione senza sbarre, sai quelle cose tipo è scrupolosa, affidabile, coscienziosa, tanto diligente da aver appreso presto l’Equazione del Dolore. Imparò presto la matematica della sopravvivenza:   Silenzio = Pace   Bisogni espressi = Colpa   Se tieni la bocca chiusa, nessuno ti punisce.   Se non chiedi, non ti rifiutano.   Ma il corpo non dimentica. Il corpo fa le somme e l'inconscio alla fine ti porta sempre il conto (M. Thompson Nati, 1970). Eccolo il conto. All’inizio fu un mal di testa. Poi l’intestino che si contorceva. Poi la pelle che si ribellava, macchie rosse come grida soffocate.   Il medico diceva:  "Stress."   Lei ...