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Visualizzazione dei post da agosto, 2025

LA ROSA FIORISCE (mentre attendevo con te in fila davanti al roseto di Orvieto)

La rosa non chiede. L'uomo che la guarda ci vede un simbolo d’amore. Fiorisce perché fiorisce, senza perché. Il ‘perché’ è un’invenzione umana! La rosa non ha bisogno del nostro ‘perché’! La rosa fa. Siamo ossessionati dal dover mettere un cartellino e un significato su ogni cosa nell’universo. La natura è piena di metafore sulla futilità dell’impegno. Ciò che la distingue dall’uomo è che la rosa non organizza un convegno sul ‘Senso della Fioritura’ prima di farlo. L’amore non è un fiore, è un campo di battaglia dove il ‘perché’ -’Perché mi ami?’ ‘Perché stiamo insieme?’ Perché me? Perché non me? Perché ora? Perché non come prima?- assorda ogni silenzio. La rosa fiorisce senza perché…non ha il tempo di chiedersi ‘ma io chi sono?’ Noi abbiamo troppi ‘perché’. Se una rosa potesse parlare, sentireste solo: ‘Ehi, innaffiami, scimunito!’. La rosa fiorisce, un atto di puro impegno con sé stessa, Non chiede continuamente “perché?”, non sembra preoccupata dall’impegno che una risp...

ADULT GIRL (Per guarire, deve uccidere la bambina. Ma se uccide la bambina, uccide la parte che vuole guarire. Forse la salvezza è smettere di cercare la perla. Finché non darà un nome a quei lutti e li affronterà uno per uno, la bambina continuerà a urlare perché il suo dolore non è stato riconosciuto)

Ha passato i vent'anni sognando suicidio e amore. Immaginate "un Mondo Normale", dove gli adolescenti sono imbalsamati in un rituale di "gioia spensierata e puro divertimento" obbligatorio.  Chi non partecipa viene marchiato come "Anomalo" e spedito in un centro di rieducazione dove gli insegnano a "comportarsi da adulti", usando lamette e coltelli. "Adult Girl”, un ossimoro per meglio identificare chi è stato derubato del proprio dolore adolescenziale.  Chi non mai avuto una bella dose di angoscia? Il kit del trauma contiene: ragazzini cupi, notti dimenticate e un'ostrica senza perla! La perla è stata venduta a parte, a nostra insaputa. La bambina dentro di lei non si è comportata bene. Ha voluto urlare. Hanno provato a seppellirla. La bambina era l'unica cosa reale in tutto questo casino. Il resto -il mondo normale, i ragazzi di scuola, la Forza con la F maiuscola- era tutto una cazzata. Lo dicevamo con Millo, alle panchine di ...

IL RISULTATO DI CIÒ CHE LA VITA CI HA DATO E TOLTO (Ciò che ci manca, ciò che ci è stato negato, diventa l'ossessione che ci scolpisce. Non siamo ciò che abbiamo ottenuto, siamo la forma precisa del nostro vuoto più intimo. Ciò che chiamiamo "tolto" potrebbe essere la necessità di un altro percorso. Il risultato è la chiamata del carattere, a volte attraverso la privazione)

Un fiume è il risultato della pioggia che ha ricevuto e dell'evaporazione che ha subito. Siamo il risultato di ciò che la vita ci ha dato e tolto? La vita ci dà l'innocenza e poi, con meticolosa crudeltà, ce la toglie. Quel che rimane, il nostro carattere, è il fango secco dopo che la piena si è ritirata. Siamo sopravvissuti, siamo il risultato di una lunga, ininterrotta, serie di sciocchezze. La vita ti dà aspettative irragionevoli e poi ti toglie la dignità mentre cerchi di raggiungerle. Ti dà l'idea dell'amore e poi ti toglie l'illusione ma ti svegli un poco più amareggiato ma più sincero. Ti dà la giovinezza e te la porta via senza nemmeno lasciare un biglietto. Il "risultato" è un cumulo di nervi scoperti e di meccanismi di difesa così complessi che neppure (specialmente!) chi li ha capisce come funzionano. È nel "tolto" che si annida il motore della sofferenza. Ciò che ci manca, ciò che ci è stato negato, soprattutto in termini di desiderio...

AMORE E (IN)COMPRENSIONE SESSUALE: SULLA NATURA DEL RILASSAMENTO (Cos'è l'orgasmo se non un breve, meraviglioso riavvio forzato prima che il software della preoccupazione riprenda il controllo? Lui ha vinto la sua battaglia. Lei deve ancora combattere la guerra contro il Caos)

È la trappola del "post". Lui steso sul divano. Lei già operativa con una lista di cose da fare Subito. "Hai chiuso a chiave? La bolletta del gas è pagata? Perché hai fatto quel rumore con la gola?". Non è "dopo aver fatto l'amore". È "dopo aver completato la breve procedura di manutenzione genitale maschile". Lui ha eseguito un reset di fabbrica. Lei no. Lei deve riavviare tutti i 97 programmi contemporaneamente: "Programma Lavoro", "Programma Figli", "Programma Perché quel cuscino è per terra", "Programma Cosa avrà voluto dire mia madre ieri". Lui ha solo il "Programma Pennichella". L'uomo esplode, come un pianeta morente, e poi è pace. Silenzio. Polvere cosmica che si deposita. Il sistema della donna, invece, dopo il picco di piacere, non si spegne, si aggiorna. E l'aggiornamento include nuovi script per individuare difetti e potenziali minacce alla sicurezza domestica. Cos'è...

FUOCO, TERRA, ARIA, VICINANZA, LONTANANZA, IL POTERE DEL MARE (Non credere troppo alle storie)

Una sera fumammo talmente tanto che ci ritrovammo a fare il bagno  alla conca, d'inverno. Non bastò il flebile fuocherello. Tu ti beccasti la polmonite. Dicevamo: Ieri terra, oggi aria, domani fuoco e dopodomani acqua; serve allenamento per non farsi afferrare. L’inafferrabilità è solo un altro modo per dire: Lasciateci stare, stiamo cercando di sopravvivere. Grande è la fabbrica delle aspettative emotive. Un prodotto difettoso, come tutti noi. L’amore, l’amicizia, la vicinanza, illusioni per mascherare il vuoto. Più vicini che mai, oppure, meno soli. E anche questo passerà.  Questa alternanza tra terra e aria, tra lontananza e vicinanza, flussi di conoscenza e oblio. Si oscilla tra il desiderio di stabilità e la paura del vincolo. L’inafferrabilità può essere una forma di resistenza a chi vuole incasellare, controllare, definire. Lanciandomi dalla mezzaluna in mare scoprii che l'essere ‘aria’ è meno doloroso che essere ‘terra’. Ma non fu liberazione. L'aria a volte è...

L’ITALIA DEL DOMANI: DIARIO PER ILLUSI (E poi ci si stupisce se la gente non arriva a fine mese. Cercate chi ha rubato il futuro, il capitalismo avanzato: distrugge, divora, e poi ti vende il corso per sopravvivere)

In Italia il sogno della casa di proprietà si è trasformato in un incubo di mutui trentennali e bollette da strozzinaggio. Urla il governo: "Occupazione record!". Intanto, settantenni muoiono su impalcature per pagarsi le medicine. La Ministra del Turismo celebra l’invasione dei turisti stranieri come se fosse la soluzione a tutto. "Guardate!" esclama, "gli stranieri comprano interi palazzi a Roma, gli americani affittano le Cinque Terre a peso d’oro”, e noi possiamo sempre andare a lavorare come camerieri nei loro resort. Gli italiani si incazzano se il barista alza il caffè di 10 centesimi, qualcuno inizia a pigolare contro il caro spiaggia, ma di più non si osa: "No, no, la protesta no! Domenica c’è la partita!". E così, mentre i francesi bruciano auto per una riforma delle pensioni, noi ci accontentiamo di tirare a campare…male.  È da geni convincere la classe media a votare per chi la sta affamando. "Ma loro odiano i migranti come me!...

LA NASCITA DELLA LUNA

Eravamo piccoli, una sera scoprimmo la nascita della luna. E tutte le sere correvamo a vederla. Correvamo su per la scala a chiocciola, buia. Scuotevamo per un braccio i grandi: «Correte, correte, nasce la luna, la luna, la luna!» E lei, vanitosa, come un’attrice un po' in là con gli anni, che si era fatta ammirare da uno studente, si trasformava ardendo per noi. Non sapeva che fare per sedurci. A volte variava la sua forma, il suo ergersi luminoso, le sue cadute. Inabissandosi nel suo bianco profondo, ci avvolgeva nelle sue trasparenze. Credetemi, dopo, non vidi più lune così. Io credo che a lei piacesse il nostro gioco. Io credo che lei ci amasse allora, a noi, i piccoli. (libera “traduzione” di Gian Carlo Zanon della poesia “La puesta”, dalla raccolta “Habana del centro” della poetessa cubana Fina García Marruz. 1997) #giancarlozanon #FinaGarciaMarruz #memoriediunapoesia #memoriediunamore

LA DIFFERENZA TRA FELICITÀ E SERENITÀ (A 15 anni a 80 anni, a metà strada. Dobbiamo divenire cercatori di libertà, rendendo un servizio all'anima)

15 anni La felicità è quando hai preso 6 in latino, Silvia che ti scrive per prima, e tua madre che ti fa le lasagne e la pasta alla Norma. È quella botta di adrenalina che ti fa sentire invincibile per ore, poi va via e torni a pensare a quello che non hai fatto per paura. La serenità è quando stai sul divano con il tuo gatto, ascolti la pioggia fuori e non hai niente di importante da fare e vai bene così. Non è esplosiva come la felicità, ma dura di più. Tipo quando finisci un romanzo di storia siciliana e sei soddisfatto, anche se non è successo niente di che, perché sei nato nelle isole e nelle isole ci vuoi morire. La felicità dipende dagli altri: se ti invitano alla festa, se il prof è buono, se la tua squadra vince (tifo Cagliari, si vince poco ma quando ti salvi è come aver vinto lo scudetto!). La serenità dipende da te: è quando accetti che certe cose non le puoi controllare, e va bene così perché adesso è così. Molti vogliono la felicità, perché fa più figo. Ma la serenità ...

VITA (Lettera all'amico Loris. Eppure, in questo caos, l’uomo cerca sempre una trama, un senso)

La Vita mi fa pensare al mio amico Loris, ho un ricordo nitido di lui ubriaco su delle giostre strambe di paese mezze difettose, ogni tanto scattavano e noi ridevano ma Loris cascava spinto fino alle balle di fieno, ma poi ci riprova ogni volta a risalire.  Nessuno nasce per niente, peccato che molti finiscano per diventare niente, schiacciati dal peso dei troppi "perché" senza risposta.  Vivere è il mestiere più bello se ti piace lavorare gratis per un capo sadico chiamato Destino, vivere è il mestiere più bello che c’è, finché non leggi il contratto in piccolo dove sempre hai da penare per pagare qualche obolo. E poi c’è la Luna, quella che "sa tutto". Capirai, dopo millenni a fissarci mentre facciamo sempre le stesse cazzate: guerre, amori falliti, dietrofront politici che trasformano i mostri schifosi in eroi e viceversa.  Chi è diverso fa paura, l’umanità ha la fobia del diverso, ma siamo diversi, solo che in molti fingiamo di non esserlo per non farci notare. ...