AMORE E (IN)COMPRENSIONE SESSUALE: SULLA NATURA DEL RILASSAMENTO (Cos'è l'orgasmo se non un breve, meraviglioso riavvio forzato prima che il software della preoccupazione riprenda il controllo? Lui ha vinto la sua battaglia. Lei deve ancora combattere la guerra contro il Caos)
È la trappola del "post". Lui steso sul divano. Lei già operativa con una lista di cose da fare Subito. "Hai chiuso a chiave? La bolletta del gas è pagata? Perché hai fatto quel rumore con la gola?".
Non è "dopo aver fatto l'amore". È "dopo aver completato la breve procedura di manutenzione genitale maschile". Lui ha eseguito un reset di fabbrica. Lei no. Lei deve riavviare tutti i 97 programmi contemporaneamente: "Programma Lavoro", "Programma Figli", "Programma Perché quel cuscino è per terra", "Programma Cosa avrà voluto dire mia madre ieri". Lui ha solo il "Programma Pennichella".
L'uomo esplode, come un pianeta morente, e poi è pace. Silenzio. Polvere cosmica che si deposita. Il sistema della donna, invece, dopo il picco di piacere, non si spegne, si aggiorna. E l'aggiornamento include nuovi script per individuare difetti e potenziali minacce alla sicurezza domestica.
Cos'è l'orgasmo se non un breve, meraviglioso riavvio forzato prima che il software della preoccupazione riprenda il controllo?
Si racconta che l'uomo, dopo l'amore, sia sereno come un placido fiume in una notte d'estate. La donna, invece, diventa l'ingegnere che vede già la prossima piena, calcola la resistenza degli argini e si preoccupa del legno marcio nella chiglia della barca. L'uomo ha navigato. La donna sta già navigando, e sa che il fiume è traditore.
La scena domestica è comica e tragica. Lui, il grande segugio, ha catturato la sua preda immaginaria e ora russa sul divano del suo trionfo. Lei vede quel che lui non ha visto, la polvere sullo zoccolo, la crepa nel muro, l'apparecchio della figlia perso chissà dove in qualche tovagliolo. Lui ha vinto la sua battaglia. Lei deve ancora combattere la guerra contro il Caos.
Lui ha raggiunto il suo obiettivo. È un successo! Ma c'è la fregatura. Più riesce a rilassarla durante, più lei, dopo, ha l'energia e la lucidità per riprendere la sua guerra esistenziale. È un paradosso: il suo successo nel renderla felice si trasforma nell'arma che userà per rendergli la vita impossibile.
Se fallisse, sarebbe forse più tranquilla? Ma lui non vuole fallire!
È un paradosso senza uscita, sotto le lenzuola.
È la cruda economia libidinale. Lui ha appena effettuato un'enorme esportazione di materiale volatile, un deficit che richiede un immediato periodo di austerity e ricostituzione delle riserve. Lei, invece, ha ricevuto un afflusso di capitale, un surplus di energia nervosa che deve essere reinvestito immediatamente nel portafoglio delle ossessioni domestiche e dei risentimenti personali. Lui è in recessione. Lei è in piena espansione speculativa.
La spiegazione è anche biologica, ancora più miserabile. L'uomo ha terminato il suo compito. Il suo corpo crolla in uno stato di disgustosa e autistica nullità. La donna, non si spegne con l'orgasmo; trasferisce l'energia dal dominio genitale a quello neuronale, assorbendo ora tutta la miseria del mondo, a cominciare dalle scarpe lasciate in mezzo al salotto dal suo miserabile compagno di accoppiamento.
Un atto. Due personaggi. Una stanza. Lui: "Finalmente un po' di pace". Lei, dopo un silenzio carico di tutto il non-detto di una relazione: "Amore, a proposito di pace, l'hai chiamato l'idraulico?".
Lui, ha sfogato il suo demone, ha estorto al corpo il suo misero segreto ed è pronto per la tregua. Ma lei, la donna, non è mai solo un corpo! È una mente, una coscienza, un giudice! E quel giudice, appena chiuso il caso "Sesso", riapre immediatamente il caso "Uomini che sono dei bambini" e il caso "Chi pagherà le conseguenze di questo disordine". Il suo nervosismo è il suono della gioia che si scontra con il prezzo da pagare per averla avuta.
L'uomo ha l'orgasmo e scarica. Poi, siesta di tre ore. La donna ha l'orgasmo e si ricarica. È come se le avessi attaccato i cavi della macchina alla corrente. "Ah, che bello! Adesso che sono carica a pallettoni, posso finalmente dirti tutto quello che non va in te da 15 anni!"
L'uomo cerca il Nirvana. La donna, dopo il Nirvana, aggiorna la sua lista “di aspettative deluse, cose che non sono andate come sperato, cose da raddrizzare a bastonate sul grugno”.
Siamo ansiosi, ma in modi diversi. Lui, forse, trova nell'orgasmo un momentaneo ancoraggio, una solida certezza in un mondo precario di melma.
Lei, invece, vede in quel momento di sospensione solo il precario rimando a tutti i doveri pratici che subito da assolvere.
È una questione di atmosfera. Lui esce da un'atmosfera calda, confusa, animalesca, e vi sprofonda. Lei, in quell'atmosfera, forse ha solo perso per un attimo il controllo della sua stanza, della sua casa, del suo romanzo familiare. E appena può, ne riprende in mano le redini, con l'ansia di chi teme di aver perso un capitolo.
Dal punto di vista logico, è un conflitto tra impulsi immediati e interessi a lungo termine. L'impulso maschile è appagato e quindi si estingue. L'interesse femminile per la stabilità, l'ordine e la pianificazione -interessi a lungo termine- riemerge non appena l'impulso momentaneo si placa.
Per alcune donne, quelle "efficienti e precise", concedersi al caos del piacere è pericoloso. È come lasciare la porta di casa aperta. Appena finisce, devono correre a controllare che non sia entrato nulla di male, e redarguire chi ha osato aprire quella porta.
L'orgasmo maschile è un'esplosione, una discesa che richiede un ritorno e un riposo. Quello femminile è spesso un'ondata, una risalita, un affioramento di energie psichiche profonde. Quelle energie, una volta liberate, non spariscono; cercano subito un altro canale in cui scorrere. Il suo "nervosismo" potrebbe essere la voce della sua anima che, dopo essere stata ascoltata in un modo, chiede ora di essere ascoltata in un altro, forse più scomodo: nella richiesta di un ordine esteriore che rifletta un'armonia interiore.
Ma forse il punto non è perché lui è rilassato e lei no. Il punto è che entrambi stanno fuggendo dal momento presente. Lui fugge nel sonno, nel distacco. Lei fugge nell'azione, nella preoccupazione. Nessuno dei due rimane semplicemente con ciò che è, dopo.
Entrambi hanno paura di guardare in faccia quella strana, nuda creatura che è l'amore senza scopo, senza un prima e un dopo. Senza un programma.
Ma, alle volte, in quel silenzio condiviso, senza la richiesta di come dovrebbe essere, si incontrano davvero.
(A. Battantier, Memorie di un amore, Pa&Pe, Mip Lab, 8/25. Art by Fabio Magnasciutti)
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