Cerco lavoro da 2 anni, insieme ad altre migliaia di migliaia di facce stanche. Nessuno ci crede più che finirà la crisi, giriamo per agenzie e centri impiego e quelli ci fanno: "ancora niente ragazzi, chiamiamo noi tranquilli". Siamo una generazione di falliti, gli unici posti veri che troveremo saranno ai cimiteri. Siamo esclusi dal mondo e ci rintaniamo dentro i bar a giocare d'azzardo (che cojoni ehh!!!), un gioco al massacro per l'ultima adrenalina. A 32 anni l'avrei voluta una famiglia mia, una casa 20 metri quadri, un cazzo di futuro. Ma tanto, quando non hai il presente, figuriamoci il futuro. Ho fatto lo stesso errore di mio fratello, credere all'Italia e di non partire come hanno fatto gli altri amici miei. Passiamo giornate nei centri per l'impiego, mio fratello si è pure fidanzato con una della selezione. Ci ha fatto l'ennesimo colloquio e poi, a furia di conoscersi sempre meglio si sono messi insieme. Lei si chiama Mara, ma hanno licenziato pure lei. Licenziano i selezionatori pensa te, però gli F35 col cavolo che li licenziano. Vorrà dire che ci mangeremo gli F35, e la cicorietta al parco. ("Memorie dal lavoro", di A. Battantier, 2014).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".