L'ALTALENA DI HEIDI. "Mio padre è sempre stato un eccentrico -simpatico per carità- ma un poco strano. Per raccontarne solo una, da un po' di tempo mia sorella ed io gli chiedevamo un'altalena in campagna. Noi, è vero, la volevamo alta come quella di Heidi. Ma lui, come suo solito, volle strafare. Io penso che riuscì a costruire l'altalena più alta del mondo, infatti scrissi a quelli del Guinness dei primati ma non mi risposero mai. Scelse l'albero più alto, il ramo più alto, le corde lunghissime e, soprattutto -particolare di non poco conto- sotto l'altalena c'era un dirupo da paura. Fortuna che la volle inaugurare lui. Noi stavamo facendo ancora colazione, e babbo, dall'alba se ne stava a trafficare in fondo alla campagna, per gli ultimi preparativi. Ad un certo punto, dalla cucina, sentimmo in lontananza uno scrocio bestiale. Allora ci precipitammo tutti fuori, Leda, io, la mamma e la nonna con la stampella. Solitaria, l'altalena se ne oscillava nel vuoto immenso. "Papà dove sei? Papà!!!". Sentimmo rumori nel dirupo. Era mio padre che risaliva tutto scorticato, mezzo insanguinato e con gli occhiali rotti. Ebbe solo la forza di dire: "Bambini...per oggi l'altalena non è cosa. Adesso mamma vi porta ai giardinetti, dopo che mi ha portato al pronto soccorso!". E svenne, scomparendo in mezzo alle frasche". (Memorie di un bambino, A. Battantier, 2007).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".