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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

IL LINGUAGGIO DELL'AMORE (La crisi)

L’amore, come il linguaggio, è una struttura profonda che si adatta alle superfici mutevoli. Una coppia in crisi non è diversa da un sistema linguistico sotto stress: cerca nuove regole per sopravvivere.  La crisi non è necessariamente la fine, può essere l’inizio di un'altra storia, l'incontro di due solitudini che si scelgono ancora, nonostante tutto.  Talvolta la crisi rivela la finzione della coppia, la maschera che si logora. Forse l’amore rinasce solo quando ci si ri-guarda senza illusioni.  L’illusione è credere che l’amore sia eterno per natura. È un atto razionale, una scelta rinnovata ogni giorno. La crisi è l’occasione per decidere: vogliamo ancora questo cont(r)atto?  Contatto sì, ma, a ben riflettere, il cuore non è un contratto. È una cicatrice che sanguina. La crisi è il momento in cui il silenzio tra due diventa più eloquente delle parole. Forse l’amore è proprio quel “freddo inverno” che si impara ad amare, nella sua nudità spietata, fatto di ge...

🐾🌈❤️ IL PATTO DEL CUORE

Un'altra anima nobile se ne va, lasciando tracce di luce nel cammino. Contro la malattia inesorabile si lottó, sperando in giorni più lunghi. Fonzie, forte e dolce compagno fedele, con i tuoi fratelli avete sostenuto la regina Bianca, portando conforto e gioia nel suo dolore. I tre moschettieri, un nome che vi si addice, uniti nel cuore e nello spirito. Anche se ora sei altrove, il tuo ricordo rimarrà, vivido e puro. Uno per tutti, tutti per uno, un patto di amore che non muore. Fonzie, sarai sempre vivo, un'anima luminosa splende nell'eterno. *** Quella crepa che si apre nel petto quando un animale amato ci lascia è il sigillo di un patto d'amore. C'è il dolore per una perdita, il lacerarsi di un legame che ha radici nell'essenza dell'esistenza. Ogni essere vivente amato fa parte a pieno titolo del nostro mondo emotivo, un essere senziente con un cuore che batte. Non c'è gerarchia tra loro, non c'è "umano padrone" e "anim...

LA FARFALLA SENZA COLORI

C’era una volta una farfalla che si svegliò un mattino senza colori. Le sue ali, che un tempo brillavano come vetrini sotto il sole, erano diventate trasparenti, leggere come il respiro. All’inizio pensò di aver sognato, ma poi vide il riflesso nell’acqua di una pozzanghera: non c’era più il giallo del limone, né l’azzurro del cielo, né il rosso dei papaveri. Solo due veli chiari che tremavano nell’aria. “Devo cercarli, i miei colori”, disse la farfalla. “Forse li ho persi in giro per il mondo.” Così partì. Volò verso un melo in fiore e chiese: “Avete visto il mio rosa? Era il più delicato che avessi.” I petali si agitarono al vento: “Forse è rimasto tra noi, ma guarda meglio: non ti sembra che, per un momento, tu sia ancora rosa come noi?” La farfalla guardò, ma il riflesso nell’acqua non era cambiato. Allora incontrò uno scoiattolo che, con la coda arruffata e un nocciolo nella zampa, le disse: “Perché ti agiti tanto? Le farfalle vivono un giorno soltanto, o forse due. Non fa...

IL MOMENTO DI UN NUOVO SIGNIFICATO (arriva il momento nella vita in cui tutto ciò che prima sembrava importante, inizia a perdere significato. Nella maturità l’uomo è chiamato a vivere la sua verità più profonda. Ma quale verità?)

C’è un momento nella vita che tutto ciò che prima sembrava importante, anzi, fondamentale, indispensabile, inizia a perdere significato. Te ne accorgi all’improvviso, magari mentre sei in un locale e ti ritrovi a guardare la gente che balla, parla, ride, si agita, e a te non viene che una voglia matta di scappare a casa o andare sulla spiaggia. È come se il palcoscenico su cui hai recitato per una vita intera, improvvisamente, mostrasse le quinte di cartapesta e i trucchi sciolti. Jung lo chiama il “processo di individuazione”. A me pare che l’anima, stanca di fare la comparsa, voglia finalmente vivere la sua parte. Il viaggio non è lineare, ma ciclico, una giostra,  a un certo punto, la giostra comincia a rallentare. Non si tratta più di accumulare, conquistare, dimostrare. A che serve? Napoleone, Alessandro Magno tutti impegnati a conquistare il mondo, e poi? Poi sono morti come tutti gli altri, lasciando una macchia su una cartina geografica. Nella maturità l’uomo è chiam...