LA TAVERNA DELL'INCONSCIO. "Ho fatto un po' di casini ultimamente". "Ben vengano...se ti portano serenità". "Bè...insomma...c'ho uno stress addosso che non ti dico!". "Mi sa che hai fatto i conti senza l'oste". "E chi sarebbe l'oste?". "L'oste? Sei te! Alla fine siamo noi che facciamo i conti con noi stessi!". "Ah! Mi spiace...non c'ho i soldi e non lo pago!". "Sarebbe bello vero? Ma l'oste dell'inconscio prima o poi lo paghi sempre!". "See! Pure se scappo!?". "Peggio!!! L'inconscio non ascoltato si riprende sempre quello che è suo!". "Vaffanculo, te e all’oste, m'è passata la fame!". (T. Bergen, ERA LEI/ JUST THE WAY SHE WAS, 2009).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".