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LA VENDETTA E LA RICONCILIAZIONE (con noi stessi)

Il risentimento è una tempesta che erode l’anima. Chi sa abbandonarlo può volare libero.  Anche quando il mondo sembra una fogna, e la vendetta è solo un altro bicchiere di rabbia per dimenticare che ci sei finito dentro.   Ma la vendetta non risolve nulla.  È solo un tentativo infantile di riscrivere il passato.  Ciò che è stato è stato.   Eppure, chi ha visto il male da vicino sa quanto sia difficile lasciarlo andare.  A volte è il solo carburante per sopravvivere.   Ma se vivi solo di vendetta, diventi il fantasma che perseguita la tua stessa storia.  E nessuno può amare un fantasma.   Sia chiaro, ho visto troppa sofferenza per credere nella riconciliazione come un obbligo.  Ma so che, senza di essa, la poesia e l'armonia interiore si spegne.   E so che il perdono è un lusso.  Chi è stato tradito fino alle ossa non sempre può permetterselo.   Ma il rancore è una catena. Chi tiene il cappio,...
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L’AMORE: I BACI E GLI ABBRACCI

Uno scienziato ha scoperto che le coppie che si abbracciano per almeno venti secondi e si baciano per sei vivono più a lungo.    Io penso che si debba aggiungere varianti al protocollo.  Direi: venti secondi di abbraccio, e nel mentre baci infiniti.  Contando? No, persi. Senza tempo.  Così, non solo vivremo di più, ma vivremo meglio.   L’amore, tessuto stesso del tempo. Ogni bacio lo dilata, ogni abbraccio lo distende.  Forse perché quando ci stringiamo il cervello smette di separare, di misurare.  Non c’è più il mio corpo, il tuo corpo. Solo un unico calore e la paura della morte muore. L'amore è la fine della distanza e l'inizio di ogni istante. (A. Battantier, Memorie di un amore, Mip Lab, 3/25) #memoriediunamore  #laobushem  #MIPLab  *** Il fiume scorre senza chiedere dove andare.  La mente s’ingarbuglia nei sentieri della paura, del desiderio, del tempo.  Ma il respiro non mente: quando lo segui. Ogni pensiero ch...

IL LUTTO È UN FIUME CHE SCORRE DENTRO NOI

La morte di una persona cara è un terremoto che scuote le fondamenta del nostro essere.  Non importa quanto ci prepariamo, quanto ci diciamo che è inevitabile, che fa parte della vita.  Quando arriva, ci lascia nudi, fragili, smarriti.  In quel vuoto dolore che tutto inghiotte, c’è qualcosa che ci ricorda chi siamo e cosa significa amare. Tentiamo di rassicurarci che la persona perduta non è veramente scomparsa, e l’amore donatoci continua a vivere in noi, come si dice ai bimbi: una stella che brilla nel cielo notturno, anche quando non la vediamo. Ma il dolore è sporco, viscerale, non c’è modo di pulirlo o addomesticarlo.  Va vissuto, gridato, pianto fino in fondo, a bruciare la gola, a sorreggerti vivo. La mente è capace di trasformare un’assenza in una presenza costante, quasi ossessiva; cosa non si farebbe per non soccombere all'idea della morte, mostro che si nasconde nell’ombra, per ricordarci quanto sia preziosa la luce. La vita e la morte -maledizione, è dolo...

IL DOLORE DI NON ESSERE CAPITI

A volte, il cuore si riempie di una tristezza così grande che sembra non esserci più spazio per nient’altro.  Ti senti solo in mezzo a un deserto immenso, dove nessuno può sentire la tua voce.  Vorresti gridare, ma le parole si perdono nel vento. Vorresti che qualcuno ti capisse, che qualcuno ti tendesse la mano, ma invece rimani lì, in silenzio, con il peso della solitudine che ti schiaccia. Capita, a volte, di fare del male a se stessi. Non perché lo si voglia davvero, ma perché il dolore dentro è così forte che non si sa più come farlo uscire.  E così, ci si lascia andare, come una foglia che cade dall’albero e viene portata via dal vento.  Si inizia a credere di non poter più cambiare, di essere destinati a soffrire per sempre.  Ma non è vero. Anche se ti senti perso, anche se pensi di non valere nulla, devi ricordarti che sei ancora giovane e che il domani può portare una luce nuova. Il problema è che, quando nessuno ti capisce, inizi a credere di essere sb...

HALLELUJAH: GIACERE BIBLICAMENTE (alla lettera, W Leonard Cohen!!!)

Leonard Cohen, il poeta maledetto che ha preso il sacro e lo ha infilato nel letto, tra lenzuola sudicie e gemiti soffocati.  "Hallelujah", dicono gli esperti musicofili, è una canzone religiosa.  Ma certo, come no. Quella parola, "Hallelujah", ripetuta come un mantra, non è un inno a Dio, è l’urlo strozzato di chi ha appena toccato il cielo con un dito, e sto parlando di ben altro paradiso.  È il suono che esce dalla gola quando il corpo trema e l’anima, se esiste, si dissolve in un istante di puro, egoistico piacere.   Cohen, quel vecchio furbacchione, ha preso la Bibbia e l’ha trasformata in un manuale di posizioni kamasutriche. Davide e Betsabea? Una scusa per parlare di voyeurismo e desiderio.  Sansone e Dalila?  Una metafora per l’orgasmo che ti lascia cieco.  E quella storia di "giacere biblicamente"? Non è mica un invito alla castità, è un invito a scopare come se il mondo stesse per finire e non ci fosse domani ma solo oooooooggi! Perché,...

LA VECCHIAIA

La vecchiaia è un deserto vasto e silenzioso. Un giorno scopri che il tempo ti ha scavato dentro dune di memoria, e il vento porta via i dettagli più cari e ti ritrovi a contare le pillole e a fissare il soffitto.   La carne si fa estranea, guardi le tue mani, il tremore, la pelle che si arrende, e capisci che l’umiliazione è l’ultimo atto della commedia.   La cosa più spaventosa è che tutto continua. Il sole sorge, la gente ride nei bar, i bambini crescono e gridano nei parchi, e tu sei ancora lì, come un fantasma nel tuo corpo, sentendo che il tuo posto si assottiglia.   In certe sere, ti lascia scrutare nel tempo come fosse un fiume che scorre al contrario, solo il cuore resta lo stesso.  E quando la notte cala, e sei solo con i tuoi versi e il vento che sfiora le finestre, sai che c’è ancora un focherello che arde, anche se fioco, anche se fragile.   La memoria tradisce. Ricordi un’infanzia diversa, un amore più intenso, un dolore più ver...

E ALLORA, DIMMI CHE NON VUOI MORIRE SENZA AVER VISSUTO (senza aver lasciato tracce di me negli occhi tuoi)

Ma l'anima resta e ci si incontra altrove, un'onda si propaga oltre il tempo.  Noi, lo spazio tra le parole, il silenzio tra i respiri, l'amore non si estingue, cambia forma ma resta, nei margini di un libro mai finito, in quel sorriso rubato al sonno, nell'ombra che si allunga sui muri nelle sere sulle panchine insieme. Il nulla è una porta socchiusa. Anche se non ci fosse altro, l'amore ha già avuto luogo.  Il senso della vita non è oltre: è qui, ora.  E se non bastasse?  Basta, se hai guardato davvero, se hai amato fino al limite estremo della pelle.  Non c'è bisogno di un altrove se siamo stati pienamente presenti. Credo a ciò che vibra tra noi credo al tempo che si piega come la luce sull'acqua.  Credo che non sia importante rispondere, ma sentire. E allora, dimmi che non vuoi morire senza aver vissuto.  Senza aver lasciato tracce di me negli occhi tuoi, e di te negli occhi miei.    E allora, dimmi che non vuoi morire senza aver sentito ...