Ogni tanto incontro qualche negazionista climatico, di quelli che dice con sicumera ‘il clima è sempre cambiato!’
Il problema è che la gente confonde la scienza con l’opinione e l’uomo è l’unico animale che, davanti all’estinzione, dice: ‘Fake news’.
Da una baita sulle Alpi venivano ad osservava la morte del ghiacciaio. Pagavano la cena, la vista notturna e la stanza.
Il ghiacciaio si ritirava come un colpevole. Non lasciava prove, solo pozze d’acqua sporca. Ma il colpevole eravamo noi, e l’alibi era la nostra indifferenza.
Ogni sera, il ghiaccio piangeva. Le sue lacrime erano fiumi che scorrevano verso città cieche. Le montagne, un tempo bianche immacolate, ora erano sudicie di polvere.
Scrissi nel mio diario: "Oggi il ghiaccio è morto. Nessuno ha sparato. È stato lento, come affogare in un mare di aria.
Del resto, avrete notato, la propaganda climatica è identica a quella militare: "Niente paura, tutto sotto controllo." Poi il pianeta esplode.
Si credeva che la Terra fosse eterna. Ora la guardo e vedo un’arca alla deriva, con qualche riccastro che gioca a golf sul ponte mentre l’acqua sale.
L’uomo nega il cambiamento climatico come un bambino nega la morte. "Se chiudo gli occhi, sparisce."
Il sogno dell’eterno progresso è una patologia. Abbiamo rimosso la natura come un trauma, e ora lei torna a galla, putrefatta. Si vendicherà, ha già iniziato, senza sconti.
La stupidità umana è infinita come l’universo. Epperò che l’universo sopravviverà alla stupidità.
La Terra senza di noi starà meglio. Scrissi nel mio diario: "Forse la Terra si stanca di noi." Ora so: non si è stancata. Ci ha già espulsi.
Abbiamo trasformato la Terra in un supermercato. Abbiamo venduto l’aria, comprato il fuoco. Ora il conto è arrivato. Non servono rivoluzioni. Serve svegliarsi. Ma forse è tardi. Forse il sogno era l’unica realtà.
Il ghiacciaio, intanto, si è sciolto del tutto. Nella pozza rimasta, galleggia un cartello: "Era meglio quando si stava peggio."
(A. Battantier, Frammenti per l'Apocalisse, Mip Lab, 7/25)
Ps
Io ho passato la mia infanzia sulle Dolomiti. A fine anni '70 giocavamo d'estate sulla neve dei ghiacciai.
Ci tornai e fu sempre peggio.
La Regina delle Dolomiti, il ghiacciaio della Marmolada, potrebbe scomparire già nel 2040, forse prima.
Nel settore centrale il Ghiacciaio del Lupo, solo nel 2022, nel suo bilancio di massa, ha registrato una perdita del 60% rispetto a quanto perso nell'arco di 12 anni.
Il Ghiacciaio di Fellaria (Gruppo del Bernina, Val Malenco) ha perso in 4 anni quasi 26 metri di spessore di ghiaccio.
Ciò che è possibile prevedere già adesso è che, a causa della media delle temperature degli ultimi anni, i ghiacciai alpini sotto i 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro di 25 anni.
(A. Battantier, Frammenti per l'Apocalisse, Mip Lab, 7/25)
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