QUANDO FAI YOGA A 15 ANNI (BESTEMMI DI PIÙ)
Non so perché ma se fai yoga a 15 anni bestemmi di più.
I miei vogliono parlare con me, cercano sto famoso dialogo. Preferisco alle volte starmene in silenzio: e pure questo è dialogo e volersi bene.
Non sono più bambino ma nemmanco ancora grande.
Chi sono io?
Uno che cresce, e per la prima volta sente che deve fare da solo ma ancora non sa che fare. Ma vuole fare. Ma pure non fare, alle volte voglio scomparire e svegliarmi tra qualche decina di anni pronto per capire.
A casa non ci sono i soldi, papà è preoccupato ed io prima volevo fare ingegneria ma oggi come oggi non lo so se mi conviene.
Dovrei aiutare in famiglia, che periodo di merda.
Mamma mi sembra che non capisce niente, tipo quando m'ha portato a yoga in mezzo alle sue amiche.
E io ho pensato OMMERDA, volevo sparì.
Poi però quando vedo Mattia trattare così male sua madre, la sera mi viene di stringere forte mia madre che sopporta me, mio padre e quell'altro deficiente di mio fratello.
Mio padre invece vorrebbe fare l'amico, e lo sarebbe anche se solo...non volesse strafare, con questa storia che a tutti i costi è un amico.
Alle volte è imbarazzante, specie coi miei amici.
Non capisci se vuole fare l'amico o ha solo paura di invecchiare.
E bravo papà ti voglio bene lo stesso pure se non fai il deficiente a tutti i costi, come quella volta che si è messo a correre col motorino con Thomas, dicendo che lui conosceva Schwartz, Rossi e altri piloti cazzuti. Risultato?
È caduto sulla tangenziale e l'abbiamo riccolto col cucchiaino.
Avoja che mi diceva sul lettino in ospedale: "tranquillo te lo ricompro un altro motorino Ciccio!".
Io je volevo risponne:
A papà ricomprate n'artro cervello che famo prima!".
Ma siccome si lamentava e guaiva, sta risposta me la sono tenuta per me, per la prossima volta che mi dirà qualche frase del cazzo sulla maturità di noi adolescenti inquieti.
(Andrea Battantier, Memorie di un adolescente, 2014, Jw, 16 anni)