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LA TECNOLOGIA E IL BUON SENSO

LA TECNOLOGIA ED IL BUON SENSO

Alcuni ragazzi oggi chiedono ai genitori (per non parlare dei nonni): 

Ma come avete fatto a studiare senza internet?

Ma è anche vero il contrario. 
Ricordo una persona che mi raccontò di un forte conflitto con il padre. 
Erano i primissimi anni 90 e il ragazzo aveva bisogno di un computer per l'università. 
Il padre, uomo rigido e invero all'antica, gli disse: 

Non ne hai bisogno, tieni, ti presto la mia macchina da scrivere. 

Il padre credeva che fosse sufficiente la sua vecchia macchina da scrivere per redigere articoli e la tesi di laurea. 
Cosa possibilissima perché ciò era avvenuto in passato. 
Epperò il figlio, di fronte all'ennesimo rifiuto paterno di aiutarlo a comprarsi un computer (tra l'altro usato) gli disse: 

Papà ma tu perché usi la macchina da scrivere?

Il padre storse il naso, non capendo quella domanda. 
Il figlio allora continuò:

Perché non usi la penna stilografica di nonno? Lui usava la penna stilografica, tu perché sei passato alla macchina da scrivere?

Il figlio poi riuscì a comprarsi il suo computer.
Lo pago centomila lire, usatissimo, grazie ad una colletta, mettendo insieme i soldi, paradossalmente del nonno e della nonna e ad alcuni suoi risparmi.

Solo pochi anni dopo, il padre, dimenticandosi di quei discorsi, gli chiese il computer per redigere le sue lettere di lavoro, nonché un lungo addestramento per imparare ad usarlo. 

(A. Battantier, Memorie di un adolescente, AB, 2020)

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