Al ritorno da un'escursione in alta montagna ho incontrato una vipera sul sentiero, a un paio di km da casa, a circa 1300 metri di quota. L'ho vista a circa un metro e mezzo e mi sono fermato: pure la vipera stava ferma, si stava scaldando sugli aghi di abete dell'ultimo tepore serale.
Poco distante stava salendo una famigliola in tenuta mare: braghe corte, ciabatte, T-shirt.
Li ho fermati. Mi sono avvicinato lentamente alla vipera che ha iniziato a muoversi e si è nascosta lentamente nei cespugli a lato del sentiero.
Io e l'amica siamo quindi passati senza alcun problema.
La famigliola invece è addirittura tornata indietro terrorizzata!
Questo ha indotto alla solita riflessione: ma quando il distacco dalla natura è così netto e radicale, come possiamo pensare che si sia disposti a tollerare la presenza di un orso?
La montagna è solo un'occasione di guadagno o, se va bene, per fare sport.
Nessuna tolleranza per tutto ciò che può essere un disturbo alle attività anzidette.
Servirebbe una rivoluzione culturale che allo stato attuale sembra davvero un'utopia.
23 anni con l'orso non sono serviti a niente: siamo ancora all'anno zero. (Alessandro Ghezzer)
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"Amo passeggiare in montagna da una vita. La fobia per i serpenti rappresenta lo spartiacque tra EGO-CENTRISMO ed ECO-CENTRISMO.
Ma ho due buone notizie: La fobia si può curare.
Ed anche l'ignoranza.
Quando vidi quel povero serpente ammazzato in malo modo, subito pensai: Chi lo ha ucciso sostenendo fosse pericoloso, probabilmente vive sostenendo di essere intelligente".
(M. De Pretis, Note a margine dell'essere umano, 1970, Ahh una vipera!! Ma vipera non era. E pure se fosse stata, grande per entrambi era la strada. Art by Stephen Stadif,
Desire is the force which causes nature to reproduce and bring forth all things. A snake merges with Nature).