MI ERO FATTO UN FERRARINO. “Mi ero fatto un ferrarino, a rate. I soldi, bè, un po’ li avevo trovati un po’ tanto sti cazzi. Ero felice, sfrecciavo come una saetta. Sfrecciavo un par di palle. Nel traffico l'ho mezzo fuso, e per pagarlo l’ho venduto. E continuavo a pagarlo pure quando l’ho venduto. Di nuovo nella massa io mi sono spento d'improvviso. Non serve mica bere e droghe varie. Io ve lo dico, ma tanto dovete arrivarci da soli. Il consumismo consuma l’anima, e pure questa cosa dovete arrivarci quando vi ritrovate l'animella vostra attaccata all'osso. Un dottorino un giorno m'ha preso da una parte e m'ha fatto credere all'arcobaleno. Erano goccette di felicità, duravano lo spazio de pijanne ancora 30 dopo un po’. Che vita de merda aoo. La felicità dentro a un bicchiere, con ste gocce che tintillano il cervello. Te senti gli uccellini, ma poi aritornano li mostri ch'io non ho voluto vede mai. La felicità non la raggiungi se non li combatti i mostri. È importante sapere, sapere sempre qualcosa in più di questo mondo che ci pretende tutti uguali sempre pronti a spendere pezzetti d'anima". (Memorie di una dipendenza, Andrea Battantier, Lawrence D'Arrabbite, 2014).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".