Le onde elettromagnetiche dei telefonini ecciterebbero la corteccia celebrale, creando, addirittura, uno "stato momentaneo di benessere, specie in persone depresse". Nel lungo periodo, la ricerca MTN (Roberti, 2006), non ha ancora avuto modo di verificare i danni al cervello, ma intanto, godiamoci la vita nel breve periodo.
E comunque, buone nuove da questa ricerca indipendente per i depressi.
Alcuni pazienti, volontari del Sacro Cuore dell'Infante di Padova, sono stati dotati di telefonino ed invitati a parlarsi tra loro, da una stanza all'altra. Un gruppo per 5 minuti, un altro per 30 minuti, un altro per 3 ore.
I risultati sono molto interessanti. I ricercatori hanno verificato che le cellule della corteccia motoria più vicine al telefonino hanno mostrato molteplici segni di eccitazione nel gruppo 2 (30 minuti) e, soprattutto, nel gruppo 3 (3 ore). Ma, mentre nel gruppo 2, le condizioni sono tornate alle normalità entro 30 minuti dalla fine della telefonata, nel gruppo 3 lo stato di eccitazione si è protratto mediamente per 6 ore.
Ora, un secondo esperimento, ha verificato che, in un gruppo di depressi, il "parlare" per almeno 3 ore al giorno, creerebbe un'attivazione minima (Optiminal Arousal) in grado di "favorire un equilibrio e una positività nel percepire la vita" (M. Thompson Nati).
Anche se, a voler esser precisi, non è che i pazienti depressi del Sacro Cuore dell'Infante abbiano "parlato". Il dott. Roberti, infatti, ha ammesso che al "gruppo depressi" veniva inserito l'apparecchio radiomobile all'orecchio, bloccandolo con un ingegnoso sistema. Il cellulare non emetteva alcun suono, alcuna voce, alcuna musica. Solo le onde elettromagnetiche. Questo perché il "gruppo depressi" non è che avesse poi così tanta voglia di collaborare all'esperimento, come ha dovuto ammettere l'autore dello studio in conferenza stampa. Insomma, il telefonino fa bene alla depressione? Quello che è certo è che il mercato dei cellulari è in costante crescita. Secondo le previsioni del settore, quest'anno saranno venduti quasi 1 milione di apparecchi, mentre poco meno di 3 miliardi di persone fanno già uso.