Estratto dall'intervento: "Omosessualità: tra oggi e domani" (IASF) Conference of the International Academy of Social Family, 2006. Relatore: dott. Andrea Battantier
"Gli omosessuali sono contro natura" -sostiene il collega K. Mondrian che approfitto per salutare-
Vanno capiti, ma indubbiamente sono diversi da chi vive in armonia con la natura".
Qui, amici, e colleghi, dobbiamo metterci d'accordo: se esistono regole, per vivere e riprodurci, allora seguiamole, rispettando chi non le segue.
L'omosessuale, ad esempio, è "un narcisista integralista non funzionale alla riproduzione della specie" (Mario Thompson Nati), L'omosessuale cerca se stesso, talvolta soffrendo disperatamente, soprattutto quando, finalmente, si trova.
Sì, è vero, anche l'eterosessuale, ma questo è un altro discorso. Il fatto da prendere in esame è: quanta sofferenza si può sopportare? L'omosessuale vuol ritrovar se stesso, ma dove sbaglierà? Capiamolo insieme con un esempio. Un omosessuale vuole allevare un figlio, ma, parliamoci chiaro: come fa? Un genitore, dovrebbe introiettare nel bambino la realtà, e questo perché essa pone i paletti ai vissuti di onnipotenza narcisistica. Se non introietti la realtà, "il vissuto onnipotente ti si mangia, poco a poco, lasciandoti della coscienza solo le ossa" (Manlio De Pretis). L'omosessuale, anche quello preparato, "si è fermato con gli studi della vita, ha abbandonato i banchi alle fasi pregenitali", a differenza dell'eterosessuale adulto e maturo che, almeno tenta (potenzialmente o con corsi di recupero CEPU), di prendersi questa benedetta maturità psicosessuale, conseguendo la fase fallica, con uno, due, tre figli, a seconda delle specializzazioni (ahh! poveri sterili!).
A parte queste facili battute, la natura da millenni governa l'uomo. Due uomini o due donne non possono procreare. Un dato di fatto. Voi mi direte: lo possono adottare. Ed io vi rispondo, cari amici e colleghi, ah sì? E con chi si identifica il bambino? Piccolo e tenero bambino. Già è troppa la confusione e l'ambiguità in questo mondo. Ce la potrebbe fare? Vogliamo andare oltre la natura? Va bene andiamo ma poi, non lamentiamoci che...che cosa? Anche le famiglie eterosessuali non se la passano tanto bene? Che? I mass media? Professoressa Chiarelli non dia troppo credito ai mass media. Spesso si tratta di gossip. La famiglia tradizionale regge...e regge benissimo, basta seguire l'esempio di alcune famiglie di politici nostrani.
Vogliamo o non vogliamo salvaguardare la specie? Proprio lei, professoressa Chiarelli, che si occupa di comunicazioni di massa all'Università, non ha sentito le ultime novità dal polo artico? Il rischio estinzione degli orsi polari. E che vogliamo fare? Li facciamo accoppiare maschio maschio e femmina femmina? Ma suvvia, siamo ragionevoli. In questo mondo c'è bisogno di armonia, e di equilibrio.
E' vero, anche i delfini, i bufaghi, i leoni, le giraffe, le balene, i nocciolini possono essere omosessuali...per non parlare dei bonobo che la vivono con grande spensieratezza questa esperienza...e poi ci sono altre specie...però, ecco però, loro non sono contro natura. La biologia è estranea alla moralità.
A noi qui oggi interessa parlare di patologia, e non faremo giochi di parole...anche perché mi fanno segno che non mi rimangono che pochi minuti...L'omosessuale è un deviante? Se sì, da cosa devia? dalla sua meta pulsionale? E qual è la sua meta? Ciò che "natura crea"? (Mario Cirio). Se sì, allora l'omosessuale è un elemento patologico del sistema, ed io questo lo dico con sofferenza, perché so che vuol dire andare contro la Biologia e contro l'Etologia, e contro l'Anatomia, e contro la Psicoanalisi.
Ma ricordatevi, cari amici e colleghi, che l'omosessuale dalla sua ha la Storia. Perché se è vero che la diffusione del disadattamento trasforma gradualmente la vita nel rifiuto per le novità, è anche vero che per muovere il vuoto occorre agitarsi. Per muovere il vento basta soffiare. Brevi considerazioni, la storia altro non è che il senso della vita spiegato dopo. La storia nasce lontano e non muore mai, non si ripete. La storia sta attraversando anche te; è necessario adoperarsi per provare occasioni di incontro. Ad oggi ho incontrato milioni di persone; vorrei farle uscire dal ruolo di passante, folla indistinta, occasionale presenza strusciata. Vorrei davvero usare un linguaggio comune distribuito nel mondo in collaborazione con me, te e tutti voi. E’ con questo augurio che mi addormento ogni sera.