LA CROCE DI WOJTYLA HA SCHIACCIATO UN RAGAZZO DISABILE. Non poteva andare a Roma per celebrare la canonizzazione di papa Wojtyla, così Marco, un ragazzo disabile di 21 anni, ha deciso di visitare la croce di Wojtyla. Ma la croce, 6 quintali per 30 metri di altezza, gli è andata incontro. Il ragazzo ha affrontato con coraggio la morte in faccia offertagli da Dio. Ora lo aspetta la vita eterna. Eppure, chissà, Marco con la vita qui in terra ci avrebbe ancora giocato. Viveva in provincia di Bergamo -nei luoghi natii di papa Roncalli-, abitava in via Giovanni XXIII, è morto sotto la croce di papa Wojtyla. Un bel tris. Speriamo che lo ricordi papa Bergoglio nell'omelia, per un pur poco invidiabile poker papale. Qualcuno racconta che Marco aveva captato un rumore. Cristo alle volte ci parla pure così, con il suono del vento, o l'impercettibile scricchiolio di qualcosa che è dentro noi, l'equilibrio di un'anima che si spezza sol per liberarsi dal giogo del corpo e perdersi nelle imperscrutabili immensità dell'Essere nel mondo. (Andrea Battantier, Memorie dalla croce, 2014).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".