"Da giovane snobbavo la fantascienza, ritenendolo un genere minore d'evasione. Non avrei mai pensato di potermi innamorare della fantascienza, intesa come fedele documentario della vita di tutti i giorni.
Togliete alla fantascienza le navicelle spaziali, ridicoli abiti luccicanti, ed ecco che resta l'amaro e vuoto realismo che ci siamo meritati:
la dittatura del futuro pagata con comode rate fatte di coscienza e pezzetti di libertà".
(M.Thompson Nati, Leadership for a sheep and other animals, 1996)