LA MAPPA DELLA MENTE: COME USCII DA QUELLE QUATTRO MURA. "Se non riesci a trovare la strada, trovatela da te. Non c'è? Fattela, ma con criterio. Mi dicevano non c'è, resta qui tra noi. Ma io dentro a quelle mura stavo impazzendo. Io una porta me l'ero pure creata, con tutto il mio candore l'avevo disegnata su di un muro. Non si apriva, e ci sbattevo. Continuavo a farmi del male, perché la fantasia da sola non basta per crearsi nuovi varchi. Allora individuai un pertugio, e piano piano lo aprii. Era il tombino della mente. C'era tanta robaccia, merda e pregiudizi, educazione, perbenismo e topi conformisti, e tante idee degli altri. Non erano le mie. Quel buco lo attraversai, mi sporcai e scivolai, e mi stancai, ed ebbi paura del buio e dei mostri intorno a me. Ma poi tornai alla luce. Grazie a quel pertugio trovai la libertà: terrore, disordine, rumore, ma pure tanto amore". (Memorie di un adolescente, A. Battantier, 2007, come uscii da quelle quattro mura).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".