Non stavo nella pelle ormai da un mese buono. Sapete com'è, 15 anni, quanto si è scemi a quell'età.
La mattina sono andato in pasticceria, ho guardato in vetrina, c'erano le confezioni a cuore, quelle coi peluche, ci stavano i gusti fondente, bianco e al latte.
E poi piccoli, medi e grandi.
E pure la confezione con la rosa.
Io ho fatto le cose in grande, la scatola più grossa che c'era. Ed il peluche gigante ripieno di 72 baci l'ho preso a parte. Lo faccio confezionare, senza badare a spese, torno a casa tutto contento, mi siedo sul divano e inizio a guardare l'orologio:
Erano le 10 del mattino, l'appuntamento con lei era alle h 18:30, per l'aperitivo al Graziani.
Reggo fino alle 14, ma dopo pranzo l'ansia sale.
Troppo agitato, accendo la tele, ed uno sguardo malvagio mi cade sul peluche.
Penso, in fondo ho uno scatolone pieno e il peluche.
Se manca un cioccolatino, non se ne accorgerà mai.
E così, poco a volta, cedo al desiderio, che si trasforma presto in raptus di follia: squarto il peluche, ed inizio ad assaporare il mio primo cioccolatino, e leggo la frase:
'In amor vince chi ama!'.
Ahm!!
Poi che fai, ti fermi?
E giù il secondo a placar l'ansia del tempo.
'Ogni grande amore comincia con un bacio'.
Ecco, a farla breve mi scrofanai 72 baci, e vi risparmio le altre frasi.
Poi mi addormentai.
Alle 18 mi svegliai.
Feci una corsa fino a casa sua, ma già qualcosa si alimentava dentro me, una mente in subbuglio, un cuore in subbuglio ma, soprattutto, un corpo in subbuglio.
Lei mi aprì tutta elegante e sexy, fasciata in vestitino nero a paillettes rosse.
Lesto le spinsi in faccia lo scatolone di baci, lei dolcemente si avvicinò a me, carezzandomi il mio viso teso, paonazzo. Un rosso poco d'amor, e molto di sforzo a trattener.
Chiesi un bagno, prima con le buone, poi con la forza della disperazione mi trascinai stringendo le chiappe, correndo come se facessi una marcetta.
Entrai nel bagno, c'era la madre in accappatoio, placidamente intenta ad asciugarsi i capelli.
Le dissi, sapendo che la mia autonomia sarebbe stata di pochi secondi:
"Signora, la prego, mi lasci il bagno, lo dico per il suo bene".
La signora non capì:
"Alessandro ma che modi, non lo vedi che il bagno è occupato!? Sembravi un ragazzino tanto a modo".
Ma ormai ero seduto sulla tazza e, a quel punto, non ricordo più bene.
In amor non sempre vince chi fugge.
Io me ne fuggii per la vergogna, e mai più rividi Sara.
Consiglio agli innamorati:
Baci Perugina, usare con cautela!".
(A. Battantier, Memorie di un amore, MIPA 2007, AR, detto Il Perugino)
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