"Mia madre un giorno mi disse: "È triste quando una figlia vede solo i difetti della madre, senza vedere tutto quello che ha fatto, tutti i sacrifici per lei". Epperò, occorre valutare caso per caso. In alcuni casi si tratta di IRRICONOSCENZA FILIALE, per via di ragazzini egoisti e menefreghisti, che pretendono tutto senza offrire niente. In altri casi però entra in gioco il detto: CHI SEMINA RACCOGLIE. Non tutti i figli sono riconoscenti, ma non tutti i genitori hanno meritato la riconoscenza e l'affetto dei figli. A me per esempio è andata abbastanza di merda e mi sono davvero stufata di tenerlo per me, mi fa bene parlare tirare fuori tutto il dolore provato in questi anni. Non posso che abbracciare mio padre per tutto quello che ho dovuto subire e soffrire da mia madre. Infatti quando canto la canzone di De Andrè, io la modifico. Non me ne voglia il grande Faber. Onora il padre, sfankula la madre, che ogni ora ti regala il bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perché le chiedevi attenzione. Quando a mia madre si fermò il cuore non ho provato dolore. Che poi, neanche è vero del tutto, perché quando è morta, ho sofferto per tutto quello che poteva esserci tra noi, se non fosse stato per le sue dipendenze, e le sofferenze subite a sua volta dai suoi genitori forse ancora peggio di lei". (Memorie di un adolescente, Memorie di un amore, 2017, Angela Kii, 21 anni).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".