1968, Olimpiadi di Città del Messico. Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman, podio 200 metri. Pugni alzati, guanti neri (simbolo del Black Power), piedi scalzi (segno di povertà), testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”).
I guanti erano di Norman, ecco perché Smith e Carlos indossano un destro e un sinistro (li avevano dimenticati in albergo).
Scesi giù dal podio la carriera di tutti e 3 sarebbe finita, ma era più importante Il messaggio da mandare al mondo contro i diritti negati ai neri d'America.
Norman, arrivato secondo, pagó caro il suo gesto silenzioso e l'aver chiesto la spilla del Progetto Olimpico dei Diritti Umani da portare sul podio. Fu duramente contrastato dai media australiani e dalla federazione. pur qualificandosi per i 100 e 200 mt (Olimpiadi del 1972), la federazione decise di non farlo partecipare (nessun altro velocista si era qualificato per cui nessuno prese il suo posto). Fu poi escluso dal mondo sportivo.
Morì a 64 anni nel 2006. A portare la bara c’erano Tommy Smith e John Carlos. Venne reintegrato postumo dalla federazione nel 2012.
È possibile scegliere la dignità umana, sempre. Onore a questi grandi uomini (Memorie di uno sport).
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
"Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".